L’istituto di credito bresciano Banca Valsabbina e la fintech italiana Credit Service, partecipata dalla banca stessa, hanno lanciato Invoice Be-Tech, cioè un programma che investirà fino a 50 milioni di euro rotativi in fatture emesse dalle pmi del territorio (si veda qui il comunicato stampa). Per accedere al programma sono previsti criteri minimi di eleggibilità e idoneità delle singole imprese cedenti nonché dei potenziali debitori e dei relativi crediti da proporre in cessione, che saranno valutati tramite un processo automatico di analisi deli rischio preliminare a qualsiasi acquisto.
La piattaforma My Credit Service, sviluppato dall’omonima fintech, integra strumenti di analisi del credito basati sul machine learning, con programmi di supply chain finance che consentono di finanziare e ottimizzare la gestione delle filiere industriali e commerciali. Inoltre, tramite la piattaforma, le aziende possono ottenere una valutazione più attenta e puntuale dei propri crediti, grazie a un algoritmo di rating interno, in grado di restituire una situazione sempre aggiornata sull’andamento del circolante. Il risultato è quindi un’analisi attualizzata della qualità del credito commerciale dell’impresa con la possibilità di ottenerne la monetizzazione tramite la cessione, pro-soluto, nell’ambito di Invoice Be-Tech.
L’operazione è stata strutturata in collaborazione con partner consolidati quali la fintech Cardo AI (partecipata al 9,8% dal maggio scorso dalla stessa Banca Valsabbina, si veda altro articolo di BeBeez) in qualità di data manager, Centrotrenta Servicing in qualità di servicer/calculation agent e corporate servicer, nonchè Banca Finint per altri ruoli gestionali (paying agent e rappresentate degli obbligazionisti). Banca Valsabbina si è inoltre avvalsa della consulenza dello Studio legale Hogan Lovells, che da tempo supporta l’istituto nell’ambito di operazioni di finanza strutturata.
Enzo Sisti, presidente di Credit Service, ha commentato: “Il trend che stiamo osservando su tutto il mercato è quello di una collaborazione sempre più stretta tra il fintech e la finanza tradizionale, che significa unire le potenzialità di innovazione del digitale con la capacità di funding delle banche e degli istituti di credito, che mantengono un accesso privilegiato al mercato dei capitali. Una collaborazione indispensabile per rispondere alle esigenze sempre più articolate delle aziende, che competono su mercati globali e che hanno bisogno di strumenti sempre più evoluti in tempi sempre più ristretti. L’obiettivo di Credit Service è proprio questo: fornire ai nostri clienti e ai nostri investitori soluzioni sempre più innovative che utilizzano la tecnologia per migliorare la qualità del servizio riducendo quelle asimmetrie tra la richiesta di finanza e di servizi dell’economia reale e la necessità di informazioni e di buoni rendimenti che viene dal mercato dei capitali”.
Hermes Bianchetti, responsabile della divisione business di Banca Valsabbina, ha aggiunto: “Con questa operazione mettiamo in campo uno strumento alternativo e/o complementare per finanziare il circolante delle pmi e, quindi, l’economia dei nostri territori. In questi mesi abbiamo affiancato Credit Service e i nostri partner nello sviluppo del progetto, credendo fortemente nelle sinergie tra finanza tradizionale e nuove tecnologie, con l’obiettivo di continuare ad offrire ulteriori strumenti alle imprese per finanziarne la crescita ed assicurarne la competitività nel mercato. La piattaforma My Credit Service permette di rendere efficiente e ottimizzare la gestione dei crediti commerciali e ora, in sinergia con la banca, le aziende potranno scontare tali crediti ottenendo liquidità in modo innovativo e digitalizzato, ricorrendo a una forma di finanza complementare rispetto a quella tradizionale. Possiamo quindi offrire al mercato ed ai nostri clienti un nuovo servizio fintech che permetta di distinguerci”.
L’operazione fa seguito all’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di Credit Service, avvenuto lo scorso giugno con la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato alla banca bresciana e a Siav spa, società tecnologica padovana, leader nel software per la gestione elettronica dei documenti e dei processi digitali, che a seguito del quale hanno rilevato il 30,6% della fintech (17,5% Valsabbina, 13,1% Siav. Tale investimento ha permesso alla banca, particolarmente attiva nell’area fintech, di diversificare ulteriormente la propria asset allocation, entrando anche nel mercato dei crediti commerciali delle imprese.
I proventi dell’aumento di capitale di Credit Service hanno consentito alla fintech di finanziare un piano di uscita pari a 2 volte l’importo investito (si veda altro articolo di BeBeez) per gli investitori che nel giugno 2019 l’avevano sostenuta partecipando alla campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Fundera, riferisce CrowdfundingBuzz. Le quote degli investitori crowd sono state infatti acquisite dalla società stessa, nel frattempo diventata spa, ai fini dei propri piani di stock-option. Alla campagna, che aveva raccolto 226,8 mila euro a fronte di un valore pre money di 2,6 milioni, avevano partecipato, tra i 30 investitori, anche gli incubatori certificati Digital Magics e Trentino Sviluppo (si veda altro articolo di BeBeez). A valle della campagna è stato collocato il 6,65% del capitale con una valutazione post-money di circa 3,04 milioni di euro. La campagna era stata annunciata nell’ottobre 2017, in occasione del workshop annuale organizzato da Frigiolini & Partners Merchant, ma poi il lancio effettivo era avvenuto solo nel maggio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 2014 dal ceo Enzo Sisti (proveniente dalla rating agency modefinance, che secondo quanto risulta a BeBeez è stata tra gli investitori della prima ora in Credit Service), la fintech offre soluzioni per la gestione del credito commerciale, e ha sviluppato nel corso degli anni la prima piattaforma che integra strumenti di analisi del credito basati su machine learning, con soluzioni di supply chain finance che permettono di finanziare e ottimizzare la gestione delle filiere industriali e commerciali. Il piano di investimento della società prevede lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti basati sull’open banking e l’intelligenza artificiale, strumenti indispensabili per affrontare uno scenario post Covid-19, nel quale sarà determinante per le aziende dotarsi di sistemi in grado gestire e condividere dati e informazioni con il mercato e l’ecosistema finanziario.
Quanto a Banca Valsabbina, lo scorso dicembre la banca ha varato insieme alla fintech italiana Opyn (l’ex Borsa del Credito) il programma di finanziamenti digitali Pmi Be-Tech, grazie al quale l’istituto di credito bresciano erogherà fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite il canale di Opyn, in ottica software as a service (si veda altro articolo di BeBeez). All’operazione ha partecipato anche la fintech italiana Cardo AI in qualità di partner tecnologico fintech, che mette a disposizione del mercato del private debt le più avanzate tecnologie software e di intelligenza artificiale per la gestione e le elaborazioni dei dati, insieme alla creazione della reportistica contrattuale e regolamentare in modo totalmente automatizzato.
La banca bresciana dal settembre 2020 ha già veicolato mediante operazioni di cartolarizzazione circa 100 milioni di euro alle pmi attraverso il progetto Slancio Italia, varato da Opyn (ex Borsa del Credito) per fornire nuova liquidità alle imprese colpite dalla crisi economica (si veda altro articolo di BeBeez), a cui sono seguiti nell’aprile 2021 ulteriori 200 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito di una nuova cartolarizzazione. Nel luglio 2021 Banca Valsabbina ha consolidato la partnership, acquistando circa l’8,3% di Business Innovation Lab, la società proprietaria della piattaforma Opyn, in un’operazione che ha previsto in una prima fase l’acquisto delle quote sul mercato secondario e l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva al massimo pari al 9,9% (si veda altro articolo di BeBeez). Un’operazione, questa, che suggella una collaborazione già in atto da tempo. La banca, infatti,nell’aprile dello scorso anno ha sottoscritto insieme ad Azimut i titoli abs della cartolarizzazione da 200 milioni di euro di crediti alle pmi erogati da Opyn/Borsa del Credito emessi dal veicolo Kripton spv (si veda altro articolo di BeBeez). Si era trattato della seconda operazione di questo tipo che coinvolgeva Banca Valsabbina. Nel settembre 2020, infatti, la banca aveva sottoscritto titoli abs di una cartolarizzazione di 100 milioni di euro di crediti offerti sulla piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).
Banca Valsabbina è una società cooperativa per azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da oltre 120 anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio bresciano, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie che per gli artigiani, le piccole attività economiche e le pmi.
Quello in Credit Service non è stato l’ultimo investimento nel comparto fintech. Infine, nel settembre scorso la banca bresciana ha acquisito il 9,9% di Prestiamoci, piattaforma italiana attiva da più di 10 anni nel peer to peer lending. L’operazione ha visto la banca bresciana partecipare a un round di finanziamento, secondo quanto risulta a BeBeez, da circa 2 milioni di euro, a cui hanno partecipato anche gli altri azionisti preesistenti, tra cui spiccano, oltre ai fondatori guidati da Daniele Loro, anche Banca Sella, Club Italia Investimenti 2, Innogest, Digital Magics e alcuni business angel di alto profilo come Stefano Miccinelli, Luca Gacometti e Roberto Condulmari (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo infine che nel maggio 2020 Banca Valsabbina aveva comprato il 26% di Integrae sim, mentre la società di advisory Arkios ne aveva rilevato il 51% (si veda altro articolo di BeBeez).
Per iscriverti alla newsletter Private Debt di BeBeez, clicca qui
Riceverai l’elenco delle notizie di private debt (e i rispettivi link) pubblicate da BeBeez nelle ultime 24 ore