Al salvataggio di Conbipel spa, la catena italiana di abbigliamento controllata dal fondo americano Oaktree Capital Management e finita in amministrazione straordinaria nel gennaio 2021, partecipa anche il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa gestito da Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo Economico.
E’ emerso nei giorni scorsi, al momento del closing dell’operazione con la quale il fondo Grow Capital Global Holdings PTE, operatore di private equity di Singapore fondato nel 2019 dai fratelli Ajay and Arvind Vij, ha acquisito i complessi aziendali della procedura di amministrazione straordinaria di Conbipel.
Gli advisor finanziari dell’operazione per Grow Capital sono stati Pirola Corporate Finance nel processo di acquisizione e PwC Italia nell’attività riguardante la partecipazione di Invitalia all’operazione. Mentre Ranalli e Associati ha assistito Conbipel nell’attività di ricerca di un investitore e nella successiva attività di aggiudicazione del complesso aziendale. Sul fronte legale Pirola Pennuto Zei & Associati ha assistito Grow Capital Global per gli aspetti corporate, giuslavoristici e fiscali e per la negoziazione dell’accordo di Investimento con Invitalia. Il venditore è stato rappresentato dal commissario straordinario Luca Jeantet, partner dello studio legale internazionale Gianni & Origoni. Il Notaio Caterina Bima di Torino ha curato gli aspetti notarili dell’operazione.
L’operazione è stata condotta attraverso il veicolo italiano BTX Italian Retail and Brands, che fa capo alla società danese BTX Group A/S, acquisita da Grow Capital Global nel 2019 e che opera nel segmento femminile con i marchi Brandtex (attivo dal 1935), Cisco, Jensen Women e Signature. E appunto con BTX sono previste varie sinergie, tra cui la distribuzione del prodotto Conbipel nel Nord Europa tramite il team BTX; l’introduzione dei marchi BTX al consumatore donna di Conbipel all’interno dei negozi italiani; il consolidamento della catena di approvvigionamento; e l’allineamento dei sistemi ERP dei gruppi.
A BTX Italian Retail and Brands sono stati trasferiti nel dettaglio 167 punti vendita distribuiti in tutta Italia e sono stati salvaguardati la sede amministrativa e il magazzino siti in Cocconato, oltre che circa 1.400 dipendenti, pari ad oltre il 93% dell’attuale forza lavoro.
L’asta per gli attivi di Conbipel si era aperta a metà dicembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta dell’epilogo di una lunga vicenda. La società aveva infatti depositato il 18 marzo 2020 una domanda di concordato preventivo in bianco presso il Tribunale di Asti (si veda altro articolo di BeBeez). Il 2 novembre 2020 sempre il Tribunale di Asti aveva poi dichiarato inammissibile la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, perché la domanda non era stata accompagnata da nessun piano concordatario (si veda altro articolo di BeBeez) e il 26 novembre il Tribunale di Torino aveva dichiarato lo stato di insolvenza della società e nominato appunto commissario giudiziale di Conbipel, Luca Jautet (si veda qui l’estratto della sentenza). Il 29 dicembre 2020, infine, il Commissario aveva depositato al MISE la sua relazione, per motivata opinione, utile a determinare l’ammissione alla straordinaria e poi a fine gennaio scorso, come detto, il Tribunale di Torino ha ammesso la società alla procedura di amministrazione straordinaria.
L’azienda è nata nel 1958 a Cocconato d’Asti (Asti) come rivenditore di capi in pelle di qualità e poi si è allargata alla produzione tessile. Conta 1.200 dipendenti in tutta Italia. Conbipel, finita in crisi, era stata rilevata nel 2007 dal fondo specializzato in turnaround aziendali Oaktree (a sua volta controllato dal 2019 da Brookfield Asset Management, si veda altro articolo di BeBeez) tramite il veicolo Ocm Luxembourg Stilo Investment sarl. A vendere era stata la famiglia Massa. A fine giugno 2014 il Tribunale di Asti aveva omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda qui il Decreto di omologa). Terminato il percorso di ristrutturazione, il gruppo era uscito dal tunnel e Oaktree nell’ottobre 2015 l’aveva messa in vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ma senza successo.
Conbipel ha poi però registrato successivamente un progressivo calo delle vendite e negli ultimi anni il numero degli addetti astigiani è stato praticamente dimezzato. Conbipel al marzo 2019 aveva ricavi per 198 milioni di euro, un ebitda negativo di 5,3 milioni e una perdita netta di 20,7 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta di 18,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Nel periodo di gestione commissariale, poi, tra il 25 novembre 2020 e il 31 dicembre 2021, la società ha registrato altre perdite gestionali per 24,3 milioni (si veda qui la Nota Integrativa alla II Semestrale). Quanto al primo trimestre del 2022, l’ebitda è stato negativo per circa 12 milioni, a fronte di ricavi netti per 32,5 milioni (si veda qui la Nota Integrativa alla V Trimestrale).