Il tribunale di Monza ha approvato le cessioni di 14 supermercati ex Superdì alle catene Italmark e Maxidì (Famila) che potranno quindi proseguire con le riaperture delle strutture che danno lavoro a quasi 300 dipendenti. E’ ragionevole immaginare, quindi, che ci sarà una svolta positiva anche per l’altra trattativa avviata per la cessione di 5 ex Iperdì (si veda Il Giorno).
La vendita dei SuperDì era stata bloccata a inizio gennaio dalla richiesta di alcuni creditori che temevano un intento fraudolento nell’operazione. La terza sezione fallimentare del Tribunale di Monza ha invece escluso “che sussistano, nella fattispecie, i presupposti per la revoca dell’ammissione della società ricorrente alla procedura di concordato preventivo” .
Nuova distribuzione spa, la società di Monza controllata dalla famiglia Franchini a cui (tramite General Market srl) fanno capo i 45 punti supermercati SuperDì e IperDì, era stata ammessa al concordato in bianco lo scorso 13 agosto dal Tribunale di Monza, che aveva concesso i canonici 60 giorni di tempo per presentare il piano concordatario definitivo (si veda altro articolo di BeBeez). A ottobre, poi, era arrivata l’offerta delle due catene. Mentre resta sullo sfondo l’interesse da parte di Conad.
La società aveva chiuso il bilancio 2016 con 154,2 milioni di euro di ricavi, un margine operativo di 3,3 milioni, un debito lordo con le banche di circa 30,5 milioni e di 49,7 milioni verso i fornitori, a fronte di crediti dai clienti per 67,8 milioni, e si è trovata poi con una pesante crisi di liquidità. Lo scorso aprile alla Provincia Pavese Riccardo Colombo, un dirigente dell’azienda, aveva spiegato che ” sono soprattutto le vicende della banca popolare veneta e della popolare di Vicenza che ci hanno creato grossi problemi, problemi di liquidità, per pagare i fornitori. Abbiamo dovuto affrontare problemi interni di riorganizzazione e problemi esterni con banche e fornitori”.