Il distributore di pneumatici Fintyre spa, leader in Italia per volume d’affari, chiude con quindici mesi di anticipo la procedura di concordato preventivo (si veda altro articolo di BeBeez) rimborsando tutti i creditori e incassa un finanziamento di 20 milioni erogato da Banco BPM per rilanciare le proprie attività (si veda qui il comunicato stampa). Il gruppo di Seriate (Bergamo), che fa capo a Springwater Capital e nel cui perimetro rientra anche l’azienda Franco Gomme, conta di raggiungere nel 2025 un fatturato superiore ai 450 milioni di euro, dopo aver registrato l’anno scorso ricavi per 385 milioni.
Nella chiusura del concordato preventivo Fintyre è stata assistita dallo studio legale Chiomenti, che ha supportato il gruppo anche sul fronte del finanziamento di Banco BPM. Nell’ambito di quest’ultima operazione, la banca è stata assistita dallo studio legale Dentons.
“La chiusura anticipata del concordato e il finanziamento di Banco BPM, uno degli istituti di credito più importanti d’Italia, rappresentano per noi due risultati fondamentali e la conferma dell’ottimo lavoro fatto negli ultimi anni, per rilanciare l’azienda dopo le difficoltà degli anni della pandemia. È oggi possibile guardare con rinnovato ottimismo al futuro del gruppo, proseguendo il piano di rilancio aziendale intrapreso negli scorsi anni che ci ha permesso di ritornare a essere il principale distributore italiano. Ora siamo pronti a concentrarci su nuovi progetti per i prossimi anni, con particolare riguardo alla finalizzazione di nuove partnership commerciali e al miglioramento dei livelli di servizio e dei nostri parametri ESG. L’obiettivo è superare i 450 milioni di fatturato entro il 2025”, ha spiegato l’amministratore delegato Mattia Franchi.
Nel giudizio positivo finale emesso dai commissari Tobia Raffaele Lazzari, Francesco Mazzoletti e Stefano Midolo, si legge nella nota, “particolare importanza assume il progressivo e costante miglioramento dei risultati economici nel triennio 2021-2023, con ricavi che a fine 2023”, come detto, “superano i 385 milioni, e il solido piano industriale volto a un efficientamento dei costi logistici e all’incremento di marginalità e flussi di cassa. Tutto questo ha consentito l’uscita anticipata di Fintyre dal concordato in meno di due anni, anziché i tre originariamente previsti dal decreto di omologa, e la rinnovata fiducia degli investitori, confermata dalla concessione del finanziamento di Banco BPM”.
Parte del merito della chiusura anticipata del concordato di Fintyre, si legge ancora, “è da ricercare nella solidità dei rapporti dell’azienda con gli oltre 20mila clienti italiani del gruppo, mai venuti a mancare nemmeno negli anni più difficili, e nella fiducia accordata dalle principali aziende mondiali di pneumatici, che hanno continuato ad affidarsi alla capillare rete distributiva della società”.
Fintyre è presente su tutto il territorio nazionale con 245 dipendenti, oltre a una rete di 190 commerciali e 14 magazzini, con oltre 5 milioni di pneumatici venduti ogni anno.
Il processo di ristrutturazione aziendale si era aperto nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) per difficoltà dovute al rallentamento economico legato alla pandemia e a problematiche finanziarie incontrate dalla società partner tedesca Fintyre Group Gmbh, che hanno condizionato le forniture dell’azienda italiana. A febbraio 2022 veniva disposta l’omologazione del concordato da parte del Tribunale di Brescia, con Simonetta Bruno in veste di giudice delegato (si veda altro articolo di BeBeez), e cominciava il rimborso degli oltre 280 milioni di euro di debiti, anche grazie alla ricapitalizzazione effettuata dal nuovo azionista di maggioranza Springwater Capital tramite il suo fondo SWC Special Sits VIII, che oggi possiede il 91,5% di Fintyre, e alle linee di credito concesse da illimity, complessivamente pari a 43 milioni di euro. Alla fine dell’anno scorso Fintyre ha infine ripagato i creditori concordatari.
In particolare, il piano concordatario prevedeva che le banche creditrici esposte per circa 30 milioni (Banco BPM, UBI Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit e MPS) venissero ripagate interamente fino all’ammontare coperto dagli asset messi a garanzia, mentre la parte restante venisse ripagata solo nella misura di 6,56 milioni di euro. E che i fornitori, esposti per circa 137 milioni di euro, venissero invece ripagati parzialmente: quelli di pneumatici per il 65% dei rispettivi crediti e i fornitori servizi per il 50%.
Ricordiamo che il Tribunale di Brescia aveva ammesso Fintyre al concordato preventivo nell’estate del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver approvato il piano di rilancio aziendale depositato a febbraio dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez) e formulato nell’ambito della procedura di concordato preventivo con riserva apertasi nel mese di giugno del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). All’epoca l’azienda faceva capo a Bain Capital, che l’aveva rilevata nel 2017 come prima società su cui poi il fondo statunitense ha costruito il gruppo (si veda altro articolo di BeBeez).
L’attuale socio di minoranza di Fintyre, che possiede l’8,5% del capitale mediante quattro veicoli finanziari, è GSO Capital Partners, divisione specializzata del colosso statunitense Blackstone che, assieme a Intesa Sanpaolo, aveva finanziato l’azienda bergamasca nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), credito poi convertito nel 2022 in azioni di categoria speciale senza diritti di voto.
Fintyre ha registrato nel 2022 ricavi pari a circa 351,4 milioni di euro, un ebitda superiore ai 9 milioni e una liquidità netta di oltre 37,6 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).