Il gruppo Schneider, uno dei maggiori operatori nel commercio di lane fini, cashmere, seta e fibre pregiate, con rapporti duraturi e fidelizzati con i principali player del mondo della moda e del Made in Italy, ha ridefinito l’indebitamento finanziario, grazie a un’articolata operazione di cui è stato regista il fondo illimity Credit & Corporate Turnaround Fund, gestito da illimity sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Il fondo nel luglio 2021 aveva infatti acquisito da Cooperatieve Rabobank 57,25 milioni di euro lordi di UTP verso G. Schneider spa, derivanti da un contratto di finanziamento erogato nel 2012 da un pool di banche, inclusa appunto Rabobank (si veda qui la Gazzetta Ufficiale). I crediti acquisiti verso il gruppo tessile fanno parte del totale di 80 milioni di UTP acquisiti dal fondo nel corso della seconda parte del 2021, grazie ai quali il fondo ha raggiunto una raccolta complessiva di 280 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando a Schneider, il gruppo aveva chiuso il 2020 con 134,3 milioni di euro di ricavi (in crollo dai 219 milioni del 2019), un ebitda negativo per 4,1 milioni (da uno positivo per 11,1 milioni) e un debito finanziario netto di 96,5 milioni (da 111,9 milioni) (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Grazie all’intervento di illiimity bank che ha concesso nuove linee di factoring a sostegno del circolante e al coinvolgimento attivo della famiglia Schneider, il gruppo nel 2021 ha poi recuperato fatturato, chiudendo l’anno con circa 183 milioni di euro di ricavi.
I creditori finanziari sono stati assistiti da Linklaters per gli aspetti legali e fiscali. Deloitte ha assistito Schneider in qualità di advisor finanziario mentre lo studio Gilberti Triscornia e Associati ha curato gli aspetti legali.
L’operazione si innesta nel nuovo piano industriale del gruppo finalizzato alla sua sostenibilità finanziaria a lungo termine e all’ulteriore sviluppo con una forte attenzione agli aspetti ambientali. Nel dettaglio, il piano prevede, sotto la guida della nuova ceo Laura Ros, il consolidamento della propria leadership nelle lane superfini destinate alla tessitura e la crescita nei settori della maglieria in lana, facendo leva sulle relazioni di lungo periodo con selezionati clienti specializzati ed ottimizzando la gestione degli stock di materie prime e semilavorati. È inoltre prevista la semplificazione della struttura societaria in ottica di razionalizzazione della gestione operativa, riconcentrando le attività sul core business.
Il Gruppo Schneider, fondato dalla famiglia Schneider nel 1922, è leader mondiale nella lavorazione e fornitura di lane e fibre naturali di alta qualità. Alla holding Schneider 1922 srl, fanno capo il 100% di Schneider Industrie srl, SEFIT Industries srl e G. Schneider spa. Il gruppo gestisce direttamente più di 20 fattorie tra la Patagonia e la Terra del Fuoco, possiede in Argentina il più grande allevamento di vicuñas e detiene un investimento in 2 fattorie in Australia con un’estensione totale di 4.000 ettari. In particolare, ricordiamo che in Australia e Nuova Zelanda il gruppo ha stretto una joint venture con gruppo Marzotto. Nel dettaglio Marzotto Wool Manufacturing, nel novembre 2018, con l’obiettivo di integrare a monte la sua filiera nelle operazioni di acquisto di lana, ha comprato il 25% di G. Schneider Australia (si veda qui il comunicato stampa). Schneider ha, inoltre, da tempo intrapreso un ambizioso percorso, denominato Authentico,che pone una particolare attenzione alla tutela e sviluppo sostenibile della supply chain attraverso la tracciabilità della fibra, la sostenibilità ambientale e il benessere animale.
Paola Tondelli, Head of UTP & Turnaround Funds di illimitysgr, ha dichiarato: “L’operazione definita in questi mesi rappresenta un esempio di fruttuosa collaborazione tra i creditori-investitori, la famiglia Schneider e il management, con i quali si è trovato un accordo per un percorso di rilancio e sviluppo credibile e mirato a una crescita sostenibile, con un forte allineamento di interessi tra tutti gli stakeholders coinvolti. Siamo felici di poter accompagnare un’icona del tessile italiano in questa nuova fase della sua storia”.
Elena e Giovanni Schneider insieme al padre Marco hanno commentato: “Nei nostri 100 anni di storia ci siamo fatti apprezzare dai nostri clienti, tra i più importanti protagonisti del mondo della moda, per la nostra capacità di ricercare e miscelare le migliori fibre naturali con un occhio sempre attento alla sostenibilità di tutta la filiera che parte dall’allevatore ed arriva sino al consumatore finale. Abbiamo scelto il partner finanziario che più ha creduto nel nostro Gruppo, e con loro potremo proseguire in un percorso di miglioramento dei risultati e di crescita con entusiasmo e in totale collaborazione”.
Laura Ros, ceo del Gruppo Schneider, ha aggiunto: “E’ una bellissima sfida per chi, come me, è da lungo tempo legato al mondo della moda e del tessile, perché si tratta dell’inizio della filiera, dove la natura ed il rispetto per l’ambiente sono elementi chiave. È un onore poter contribuire al rilancio di un gruppo che ha saputo collegare in un secolo di storia una sapienza agricola e tessile che si estende su 5 continenti”.