Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, ha disposto sabato 22 maggio la liquidazione coatta amministrativa di Aigis Banca spa, (si veda qui il comunicato stampa), l’istituto di credito fintech nato a seguito del processo di trasformazione di GBM Banca, iniziato a fine gennaio 2017, quando la banca era uscita dall’amministrazione straordinaria, a seguito dell’acquisizione da parte di Metric Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Organi liquidatori nominati da Banca d’Italia sono Francesco De Santis, quale commissario liquidatore, e Andrea Di Cesare, Maria Rita Schiera e Alessandro Zanotti, quali componenti del Comitato di sorveglianza.
La nuova veste di GBM Banca e il nuovo nome erano state presentate alla stampa soltanto pochi mesi fa, lo scorso dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La mission di Aigis Banca era offrire servizi di sintesi fra fintech e banca, supportati dall’impiego di tecnologie basate su automazione e artificial intelligence (AI), per garantire tempi di risposta rapidi agli imprenditori che intendono richiedere finanziamenti e factoring. Aigis Banca raccoglieva anche il risparmio dei consumatori attraverso conti deposito e conti correnti remunerati a un tasso dello 0,5% e a zero spese (se il saldo minimo è di 3 mila euro e sono accreditati sul conto utenze/stipendio/pensione).
Ma l’errore di Aigis Banca è stato quello di ampliare in maniera importante l’attività in Germania (lo scorso dicembre aveva comunicato di avere 15 mila clienti, di cui ben 10 mila in Germania) e di esporsi verso Greensill Bank AG, controllata tedesca della londinese Greensill Capital, fondata nel 2011 dall’australiano Lex Greensill, ex banchiere in Citigroup e Morgan Stanley, sino a poco tempo fa una scaleup unicorno, tra i principali operatori di reverse factoring a livello globale (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso marzo Greensill Capital ha infatti presentato domanda di insolvenza a causa del mancato rinnovo delle garanzie assicurative su 4,6 miliardi di dollari di prestiti da parte della Bond and Credit Company (Tokyo Marine), aprendo un vaso di pandora che ha fatto scoppiare un putiferio in Credit Suisse, i cui fondi compravano miliardi di dollari di prestiti alle imprese cartolarizzati da Greensill, e che risulterà in un write off pesante per i principali investitori di Greensill, cioé General Atlantic e il VIsion Fund di Softbank (si veda qui MF Milano Finanza). Poco dopo anche la controllata tedesca ha depositato domanda di insolvenza, con un effetto contagio che si è allargato a varie banche, Aigis Banca compresa, che però non aveva le spalle sufficientemente larghe per assorbire il colpo.
Al fine di tutelare i diritti dei depositanti e dei clienti di Aigis Banca, il commissario liquidatore ha provveduto, con efficacia da domenica 23 maggio, alla cessione di attività e passività aziendali a Banca Ifis, che è subentrata nei rapporti della cedente con la clientela senza soluzione di continuità (si veda qui il comunicato stampa di Banca Ifis). I clienti e i depositanti non subiscono quindi alcuna conseguenza da questo passaggio: gli uffici, gli sportelli e i canali telematici della banca operano regolarmente; tutte le operazioni bancarie possono essere effettuate e non subiscono interruzioni.
Il piano d’intervento è stato realizzato con il sostegno del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Il prezzo corrisposto da Banca Ifis, a titolo simbolico, pari a un euro, insieme all’intervento del FITD, per complessivi 48,8 milioni di euro, e ai termini del contratto garantiscono l’assenza di impatti materiali sui ratios patrimoniali (CET1), di asset quality e sul conto economico del Gruppo Banca Ifis.
Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, ha spiegato: “L’intervento di Banca Ifis permette di evitare le gravi conseguenze sociali ed economiche determinate dalla situazione che si è creata in Aigis Banca, in conseguenza dell’esposizione di quest’ultima verso Greensill Bank AG, da marzo 2021 in procedura di insolvenza. L’intervento di Banca Ifis avverrà tutelando i risparmi dei clienti retail, garantendo la continuità dei finanziamenti alle imprese e salvaguardando l’occupazione delle persone che ci lavorano. Aigis Banca è focalizzata sul credito alle piccole e medie imprese ed effettua raccolta attraverso conti correnti remunerati e conti deposito. La similitudine con le attività di Banca Ifis ci consentirà di gestire in maniera efficace il processo di integrazione”.
Il perimetro oggetto di acquisizione da parte di Banca Ifis riguarda prevalentemente i crediti alle piccole e medie imprese per finanziamenti di medio lungo termine assistiti da garanzia MCC e factoring (298 milioni di euro), titoli di stato e di Cdp (135 milioni di euro), i depositi, inclusi quelli della clientela retail (440 milioni di euro), nonché il relativo personale presente sulle sedi di Milano, Roma e Bari.
Sono esclusi dal perimetro di acquisizione: i titoli collegati a Greensill Bank AG in insolvenza, le attività fiscali, il prestito obbligazionario subordinato emesso da Aigis Banca, nonché alcuni altri rapporti giuridici considerati non funzionali all’operazione.
Gli attivi ricompresi nel ramo d’azienda oggetto di acquisizione sono pari a circa il 5% del totale attivo del
gruppo Banca Ifis al 31 marzo 2021, per corrispondenti RWA nell’ordine dei 100 milioni di euro.
La storia di Aigis Banca è piuttosto tormentata. Prima di essere acquisito da Metric Capital, il Gruppo Bancario Mediterraneo (GBM) era una banca commerciale regionale storicamente focalizzata sul credito tradizionale alle piccole e medie imprese locali, che era entrata in amministrazione straordinaria nell’ottobre 2015, dopo un investimento di circa 40 milioni di euro per acquisire l’ex Banca Federiciana di Andria, in Puglia, a cui era seguito un periodo di continue perdite ed erosione del capitale, fino a quando Banca d’Italia non ne aveva stabilito il commissariamento e la ricerca di investitori che la rilevassero e si evitasse così la liquidazione coatta della dell’istituto.
A gennaio 2017 MCP Private Capital Fund II, tramite la controllata MCP Investment II sarl, gestita da Metric Capital Partners, aveva rilevato il 75,36% del capitale della banca in partnership con Nicola Bonito Oliva (già manager di Dresdner Bnak Italia) e Filippo Cortesi (uno dei primi manager di Banca Sistema), alla guida di Wave Securities, arranger dell’operazione, che avevano a loro volta investito per il 21,43% tramite la loro Novembre UK Ltd. Il prezzo di acquisizione era stato di 7 milioni di euro e contestualmente la banca era stata ricapitalizzata per 20 milioni, con l’obiettivo di riposizionarla strategicamente come istituto di credito di nuova generazione. Da qui poi il nuovo nome di Aigis Banca.