Wrm Group, società lussemburghese fondata dal finanziere Raffaele Mincione, è pronta ad acquistare per 40 milioni di euro il gruppo Kipre, azienda italiana attiva nella produzione di prosciutti di alta qualità a marchio Principe e King’s (si veda qui il comunicato stampa). L’acquisizione avverrà attraverso il fondo Athena Capital appena saranno completati i passaggi tecnici richiesti per l’efficacia dell’omologazione dell’accordo di ristrutturazione del debito della società, che sarà guidata dal nuovo ad Walter Bellantonio, già direttore generale di ISA spa e amministratore delegato di Cirio e Del Monte Italia.
L’operazione era attesa dal luglio scorso, quando Wrm aveva reso noto di aver investito 40 milioni di euro per il rilancio di Kipre, depositato l’accordo di ristrutturazione dei debiti, annunciato l’imminente acquisizione della società e la sostituzione dell’ad (si veda altro articolo di BeBeez). L’entrata in scena di Wrm nel dossier Kipre era trapelata fin dal dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Giusto poco prima della vigilia di Natale, era saltata la trattativa in corso con Oxy Capital, così come era accaduto lo scorso ottobre 2019, quando era saltata la trattativa in corso con il QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez).
“L’operazione per rilanciare quest’azienda storica, attiva dal 1945 e diventata leader nella produzione di salumi italiani sotto la guida della famiglia Dukcevich, che attraversa una fase di difficoltà, ma che ha solidi fondamentali industriali, è stata estremamente coraggiosa. Siamo fiduciosi e abbiamo l’obiettivo di guidare l’azienda verso una nuova fase di valore per i clienti, i dipendenti e tutti gli stakeholder rilevanti”, ha detto Fabrizio Boaron, Investment Partner di Wrm Group.
Walter Bellantonio, futuro amministratore delegato del Gruppo Kipre, ha aggiunto: “Per diversi mesi, nonostante il contesto di complessità dovuto al Covid-19, abbiamo approfondito le ragioni dietro le tensioni finanziarie vissute dall’azienda e abbiamo cercato di individuare le opportunità per un rinnovato sviluppo. Il percorso è stato complesso e articolato, ma tutti gli attori di questa partita hanno dato un contributo efficace per il rilancio dell’azienda. Ora è arrivato il momento di far ripartire il Gruppo e siamo pronti ad affrontare questa sfida con impegno e responsabilità”.
Kipre è attiva in Italia e all’estero, con 400.000 quote del consorzio del prosciutto di San Daniele e 90.000 quote del consorzio del prosciutto di Parma. L’attività operativa è dispiegata su stabilimenti produttivi in 6 siti e 3 regioni italiane, con 4 impianti di stagionatura, 1 impianto di produzione salumi industriali, 1 impianto dedicato per disosso e affettamento, 11 linee di affettamento. Oggi il gruppo impiega oltre 300 persone e comprende Kipre Holding spa e le controllate Principe di San Daniele spa, King’s spa e Sia.Mo.Ci. srl. Nel febbraio 2017 Kipre aveva ricevuto un finanziamento da 18,6 milioni da Sace e Banca Akros (Gruppo Banco Bpm), per sostenere l’approvvigionamento delle materie prime e lo sviluppo del magazzino prodotti finiti, mantenere il presidio nei mercati europei e statunitense ed espandersi verso nuovi Paesi target (Canada, Messico e Russia). Il gruppo ha chiuso il 2017 con 165 milioni di fatturato, un ebitda di 7 milioni e 130 milioni di debito netto (di cui 71 verso le banche e 46 verso i fornitori).
Il gruppo Kipre aveva comunicato la sua crisi con un annuncio a pagamento pubblicato sul Sole 24 Ore nel dicembre 2018, cogliendo di sorpresa dipendenti e sindacati. Nell’annuncio i due imprenditori si rivolgevano alla società e alla comunità finanziaria italiana, per denunciare il fatto che uno di 5 istituti bancari che avrebbero dovuto sostenere un “oculato piano industriale di crescita” si era ritirato facendo naufragare l’intera iniziativa. Nel gennaio 2019 Kipre Holding ha chiesto l’ammissione al concordato in bianco al Tribunale di Modena, che ha dato il via libera il 31 gennaio al “concordato di gruppo”, ossia per Kipre e le sue controllate, fissando il 29 marzo come data entro la quale sarebbe dovuto essere presentato ai giudici il piano industriale. A fine febbraio 2019, però, il Tribunale di Modena ha inviato al Tribunale di Trieste tutta la documentazione per “non pertinenza sugli eventi descritti”.
Il gruppo Wrm è controllato dalla holding di diritto lussemburghese Time and Life sa ed è attivo, attraverso le sue società operative, nel private equity, activist investing, ristrutturazione aziendale, investimenti immobiliari, Npl e gestioni patrimoniali. Nel luglio 2019 Wrm acquisito il Progetto Luce, un portafoglio di crediti deteriorati garantiti da 74 impianti fotovoltaici con una potenza complessiva di oltre 85 MWp del valore lordo di 180 milioni di euro da Mediocredito Italiano (gruppo Intesa Sanpaolo). L’operazione è stata la prima del suo genere nel mercato italiano dei crediti energy da fonte rinnovabile (si veda altro articolo di BeBeez). Wrm ha preso parte indirettamente nell’acquisizione di Auchan Italia, dato che partecipa al 49% al capitale di BDC Italia, controllata al 51% da Conad. L’operazione era stata annunciata nel maggio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).