Il colosso americano Muzinich ha inviato la scorsa settimana una lettera d’intenti a Sampsistemi, società in concordato del Gruppo Maccaferri che andrà all’asta domani 22 dicembre. Lo riferisce il Corriere di Bologna, secondo cui la capogruppo Samp ha chiesto un incontro con i commissari per ottenere dal Tribunale una proroga per trovare l’intesa con la società americana ed evitare il fallimento.
L’offerta del gruppo americano specializzato in credito e private debt arriva dopo un’altra lettera, spedita nel luglio 2020 ai vertici di Samp e della controllante Seci, holding del gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez). La lettera, visionata da BeBeez, chiedeva il risarcimento danni da 35 milioni di euro in relazione a una garanzia a prima richiesta rilasciata da Seci e Samp nel 2014 a favore della Bei per un finanziamento erogato a Seci dalla stessa Bei. Garanzia di cui Muzinich non era a conoscenza quando nel 2018 aveva sottoscritto dei bond di Samp e che è stata poi escussa nel 2019.
Ricordiamo che la società di asset management americana, tramite i suoi fondi Muzinich Italian Private Debt Fund e Muzinich Pan-European Private Debt Luxco, nell’aprile 2018 aveva sottoscritto un bond di Samp per 25 milioni di euro, che serviva a finanziare le acquisizioni da parte di Sampsistemi (controllata da Samp) delle società francesi Setic e Pourtier dal Gruppo Gauder (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’estate 2019, quando Samp aveva depositato al tribunale domanda di ammissione al concordato preventivo, a fronte dell’inadempimento delle obbligazioni assunte da parte di Seci Energia, Bei ha escusso la garanzia, per un valore di circa 32 milioni. “Qualora l’esistenza della garanzia in questione non fosse stata dolosamente sottaciuta dagli amministratori e dai sindaci di Samp, Muzinich non avrebbe sottoscritto il notes agreement in considerazione della palese, eccessiva e irragionevole rischiosità dell’investimento”, ha scritto la società.
Dal novembre 2020 Seci sta trattando con il fondo londinese Taconic Capital l’erogazione di un finanziamento da 90 milioni di euro per pagare i creditori e soprattutto per rimborsare il bond da 90 milioni di euro emesso nel febbraio 2019 da Seci e garantito dalle azioni delle Manifatture Sigaro Toscano, in modo da evitare che gli obbligazionisti escutano il pegno e sfilino a Seci la proprietà della ricca controllata, che si dice valga circa 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo scorso ottobre Seci (holding del Gruppo Maccaferri, che fa capo all’omonima famiglia) aveva accettato in modo incondizionato l’offerta di acquisto avanzata a fine settembre da AHG per l’intero capitale di Officine Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio dicembre, l’Ad Hoc Group (AHG), il gruppo di fondi composto da Carlyle e dai suoi coinvestitori Man GLG e Stellex Capital, ha vinto l’asta indetta dal Tribunale di Bologna per rilevare il 100% di Officine Maccaferri, attualmente in concordato preventivo con riserva. Seci è gravata da un debito da 780 milioni verso le banche (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel novembre 2020, Seci ha messo in vendita altre due società: Naturalia e SSolar. La prima è una società siciliana attiva nel settore dello zucchero, che vanta 18 dipendenti e un fatturato di 8 milioni di euro. La seconda detiene un pacchetto di 9 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di circa 9,5 MW ed è partecipata al 49,9% da Vam MF Invest, una società detenuta da Vam Investments Group e da altri co-investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Per quanto riguarda le altre società del Gruppo Maccaferri, a inizio dicembre 2020, l’Ad Hoc Group (AHG), il gruppo di fondi composto da Carlyle e dai suoi coinvestitori Man GLG e Stellex Capital, ha vinto l’asta indetta dal Tribunale di Bologna per rilevare il 100% di Officine Maccaferri, attualmente in concordato preventivo con riserva (si veda altro altro articolo di BeBeez). L’americana StartCutter punta a rilevare Samputensili Cutting Tools. Quest’ultima in passato avrebbe dovuto siglare una joint venture con la società americana. Ora quest’ultima sta preparando un piano con aumento di capitale con cui, tribunale permettendo, potrebbe rilevare le quote di maggioranza di Samputensili Cutting Tools, senza passare per un’asta. Nel novembre scorso la tedesca Emag ha lanciato una nuova offerta per Samputensili Machine Tools, in scadenza il 15 gennaio 2021. Il colosso tedesco vorrebbe trasformarla in un centro di progettazione, produzione e ricerca in matrimonio con la Clc di Reggio Emilia (si veda altro articolo di BeBeez). L’ultima offerta segue quella scaduta a fine ottobre di Emag. A Samputensili Machine Tools è interessato anche un gruppo anglo-cinese (si veda altro articolo di BeBeez). La belga Gauder & Co. si è fatta avanti per Sampsistemi nel settembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La bolognese Bonfiglioli Riduttori ha presentato un’offerta per Sampingranaggi, una delle sei divisioni di Samp messe in concordato nell’autunno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).