Pessina Costruzioni, storica società italiana del settore edilizio, ha presentato ieri la richiesta di concordato in bianco. La società in una nota diffusa in serata ha spiegato che “in esito all’istruttoria realizzata con l’ausilio dei propri advisor legali e finanziari, i vertici di Pessina Costruzioni hanno ritenuto che nell’attuale situazione l’accesso al concordato preventivo rappresenti il percorso più efficace nell’ottica di tutelare i portatori di interesse nella continuità dell’operatività dell’azienda” (si veda qui il comunicato stampa). La notizia era stata anticipata nella mattinata di ieri da Il Sole 24 Ore, secondo cui le linee guida del piano concordatario dovranno essere redatte nei prossimi 120 giorni.
Secondo il quotidiano finanziario, la richiesta di concordato è dovuta soprattuto alla pesante sotto-produzione registrata dai cantieri negli ultimi 12 mesi, complici anche alcune situazioni delicate come quella dell’ospedale di La Spezia: avviato tre anni fa, ha fino a oggi generato 6 milioni di euro, rispetto a un valore complessivo di 120 milioni, generando una perdita di fatturato annua compresa tra i 30 e i 40 milioni. A ciò si aggiunge la difficile situazione del settore delle costruzioni in Italia, che ha portato alla crisi anche colossi come Astaldi, in attesa di un aumento di capitale da parte di Salini Impregilo (si veda altro articolo di BeBeez) e Trevi, dove invece la famiglia Trevisani sta contestando la ricapitalizzazione varata dal Cda (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’ottobre 2018, Pessina Costruzioni aveva approvato un piano di sviluppo che prevedeva alcune operazioni finanziarie tra le quali il salvataggio della società di costruzioni altoatesina Oberosler in concordato, di cui ha rilevato i cantieri e 50 dipendenti. Il piano prevedeva il perfezionamento di alcuni passaggi chiave entro lo scorso mese di febbraio. Termine poi slittato di qualche mese, mettendo ulteriormente in difficoltà Pessina Costruzioni e rendendo necessario il ricorso al concordato in bianco.
Fondata da Carlo Pessina nel 1954, Pessina Costruzioni fa capo alla famiglia Pessina. Oggi l’azienda è guidata dal presidente Massimo Pessina e dall’amministratore delegato Guido Stefanelli. E’ stata tra i pionieri italiani del project financing; opera anche nei settori di costruzioni, infrastrutture e ristrutturazioni. Ha sedi a Milano e Roma e al momento ha un portafoglio ordini consolidato che vale 890 milioni, dei quali il 96% concentrato in Italia. La società è la numero 47 in Italia nella classifica dei costruttori per ricavi 2017, con 67,7 milioni di euro di valore della produzione, in calo di oltre il 22% dal 2016, e con un ebitda di 952 mila euro, in crollo del 92% (si veda qui la classifica stilata dalla società di consulenza specializzata Gualmari).
Ricordiamo che la famiglia Pessina controlla anche Acque Minerali d’Italia, che ha emesso un minibond da 6 milioni di euro nel settembre 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, la stessa famiglia controlla all’80% lo storico quotidiano l’Unità, che ha interrotto le pubblicazioni per la terza volta in 17 anni nel giugno 2017, affossato da un’enorme mole di debiti. Nell’aprile di quest’anno, il noto giornalista televisivo Michele Santoro ha presentato un’offerta per rilevare il quotidiano (si veda l’Agi).