La Sampdoria è finalmente pronta per la serie B. Sono stati pagati infatti gli stipendi federali per i mesi di aprile e maggio, i compensi per giocatori e per tutti i tesserati, quadri tecnici, medici e soggetti vicino alla prima squadra, per un totale di 7 milioni euro. In più sono stati pagati i debiti con i club esteri per affari di calciomercato per altri 6 milioni. Inoltre più la squadra di calcio genovese si è messa in regola anche con i contributi INPS e ha continuato a pagare le rate di IRES, IRAP e IVA che deve all’erario. Tutte pendenze che andavano necessariamente regolarizzate, pena la non iscrizione al campionato di B. Così ieri, entro l’ultima data utile, sono stati consegnati tutti i documenti richiesti per l’iscrizione al campionato alla Covisoc, che si dovrà pronunciare in merito entro il 30 giugno.
Procede spedita lungo la strada del risanamento, quindi, la Sampdoria sotto la nuova proprietà di Aser Capital Limited e dal family office inglese Gestio Capital, che fanno capo rispettivamente ad Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi (si veda altro articolo di BeBeez) e che agiscono attraverso la newco Blucerchiati srl, che nei giorni scorsi in assemblea ha votato a favore dell’approvazione del bilancio 2022 (che evidenzia una perdita stimata attorno ai 30 milioni di euro) e che ha sottoscritto e convertito la prima tranche del prestito obbligazionario convertibile (si veda qui il comunicato stampa), a cui lavoravano da mesi le due banche finanziatrici del club, Banca Sistema e Macquaire Group (si veda altro articolo di BeBeez). Per l’emissione del bond nei giorni scorsi era arrivato il via libera dal Tribunale di Genova che dava più nel dettaglio l’ok a finanza prededucibile sino a un massimo di 30 milioni (si veda qui Il Secolo XiX).
Quanto al fondo Qatar Sports Investments, che fa capo a Nasser Al-Khelaifi, che a fine maggio si diceva che avrebbe affiancato Aser e Gestio nell’operazione, al momento non appare nel capitale di Blucerchiati, che da visura fa capo alla fiduciaria KPMG Fides Servizi di Amministrazione, ma che secondo quanto riferito da Calcio&Finanza è oggi per il 51% di proprietà diretta di Radrizzani e per il 49% di Gestio Capital.
La famiglia Ferrero era uscita di scena a fine maggio, dopo quasi nove anni, accettando l’offerta arrivata, tramite Across Fiduciaria, dal fondo britannico Aser Capital Limited e dal family office inglese Gestio Capital facenti capo, rispettivamente, ad Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, che avevano depositato un’offerta vincolante qualche giorno prima (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’operazione, gli imprenditori erano stati affiancati – con una quota di minoranza – dal fondo Qatar Sports Investments, che fa capo a Nasser Al-Khelaifi, proprietario dei campioni di Francia del Paris Saint-Germain. Il fondo arabo possiede anche una partecipazione del 22% nella formazione portoghese del Braga.
In precedenza, a fine marzo, l’ex presidente Massimo Ferrero, assistito da Lazard, aveva rilevato dalla figlia Vanessa il 55% di Holding Max srl, di fatto aumentando la presa sul club di calcio ligure, sebbene formalmente questo fosse controllato da un trust (si veda altro articolo di BeBeez). Dalla fine del 2020, Ferrero non aveva più ricoperto alcun ruolo nel club e nelle sue società, dopo le tensioni giudiziarie che lo hanno interessato (si veda altro articolo di BeBeez). Per salvare le sue Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe in concordato, l’imprenditore aveva messo in vendita la Sampdoria già all’inizio del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia, rappresentato da Gianluca Vidal, il 100% di Spettacolo Holding, che deteneva fra l’altro il 99,96% della Sampdoria ed era controllata al 100% da Holding Max srl, fino a quel momento detenuta da Vanessa Ferrero all’80%, da Giorgio Ferrero (nipote di Massimo) al 15,24% e da Unione Fiduciaria per il restante 4,76%.