Il salvataggio della Sampdoria potrebbe passare attraverso un club deal formato da WRM Group di Raffaele Mincione e da vari investitori privati, tra i quali Massimo Zanetti, proprietario di Massimo Zanetti Beverage Group, il gruppo produttore di caffé che possiede tra gli altri il brand Segafredo che ha chiuso il 2022 con oltre 1,4 miliardi di euro di ricavi (si veda altro articolo di BeBeez).
Entrambi i soggetti studiano da tempo il dossier Sampdoria. Zanetti, che è anche attuale proprietario della Virtus Bologna, aveva già presentato sia nel 2020 sia alla fine del 2021 una manifestazione d’interesse per la squadra blucerchiata (si veda qui La Repubblica).
Quanto a WRM, il nome del gruppo era circolato lo scorso agosto, quando si diceva che non stesse lavorando da solo ma per conto di un investitore britannico e infatti a seguire l’operazione per WRM era Fabrizio Boaron, dalla sede londinese del gruppo. L’interesse di WRM, si diceva, non era solo per la squadra di calcio, ma anche per gli immobili delle altre società di Massimo Ferrero (si veda altro articolo di BeBeez).
Per salvare Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe entrate in concordato, Ferrero aveva infatti messo in vendita la società sportiva già nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia il 100% di Spettacolo Holding, che detiene fra l’altro il 99,9% della Unione Calcio Sampdoria. A Eleven Finance, in particolare, fa capo un gruppo di cinema romani, ai quali sarà cambiata la destinazione d’uso qualora venga scongiurato il fallimento (l’adunanza dei creditori è prevista il prossimo 5 maggio).
La notizia dell’interesse di WRM, diffusa per primo da Il Secolo XIX, confermata anche a BeBeez, era arrivata quando ancora sul tavolo c’era l’offerta dell’accoppiata di private equity Cerberus e Redstone (si veda altro articolo di BeBeez). Dopodiché nessuna di queste offerte aveva poi portato a qualcosa di concreto e si era passati all’offerta avanzata in autunno dal fondo Merlyn. Ma anche quella non aveva ottenuto il benestare di Ferrero (si veda altro articolo di BeBeez), che a quel punto si era appoggiato alle banche finanziatrici Banca Sistema e Macquarie per trovare una soluzione alternativa alla ricapitalizzazione, pensando alla strutturazione di un bond convertendo da 30-35 milioni con scadenza biennale da far sottoscrivere a investitori istituzionali specializzati, con Oaktree che era stato il primo interlocutore (si veda altro articolo di BeBeez). Ora si parla di un importo più elevato, circa 40 milioni (si veda qui l’ANSA) per far fronte ai numerosi impegni a brevissimo termine del club genovese, con la società calcistica che, a fronte del prestito, darebbe in pegno le azioni nel caso in cui non restituisse i soldi in trenta mesi. A sottoscrivere il bond potrebbero quindi ora essere WRM Group, Massimo Zanetti e altri investitori, tra i quali si cita anche Edoardo Garrone, presidente di ERG, che nelle scorse settimane ha tuonato contro l’attuale proprietà e il consiglio di amministrazione della Sampdoria (si veda altro articolo di BeBeez), colpevoli a suo dire di aver condannato la società al fallimento per non aver accettato le condizioni del fondo britannico, confermando peraltro i rumor dei mesi precedenti e spiegando di essere stato coinvolto nell’offerta di Merlyn.
Zanetti, già attivo nel mondo del calcio sia come sponsor sia come presidente del Bologna calcio per due mesi a cavallo tra il 2010 e il 2011, martedì scorso ha risposto con un “mai dire mai” all’ipotesi di coinvolgimento nell’operazione durante la trasmissione di Gr Parlamento “La politica nel pallone”, sottolineando “anche perché io e Baraldi (il suo braccio destro, ndr) siamo due accaniti appassionati di pallone”. Per l’imprenditore veneto del caffè sarebbe l’occasione per acquistare definitivamente la Sampdoria alla scadenza del prestito. Lo schema ricalcherebbe quello utilizzato dai fondi statunitensi Elliot con il Milan (si veda altro articolo di BeBeez) e Oaktree Capital Management con l’Inter (si veda altro articolo di BeBeez).
La Repubblica scrive che Zanetti ha confermato di essere stato contattato: “Sì è vero, siamo stati interpellati”. Ma ha precisato che “al momento non c’è ancora nulla di concreto. È ancora tutto da vedere”. Il contatto sarebbe avvenuto con Wrm Group e con Antonio Guizzetti, economista con un’esperienza di vent’anni alla Banca Mondiale, che sta lavorando all’ipotesi del prestito obbligazionario con un pegno sulle azioni blucerchiate e con un gruppo di investitori anche genovesi, tra i quali come detto anche Edoardo Garrone, disposti a garantire a Banca Sistema il finanziamento.
Questa sarebbe la prima ipotesi di lavoro, il cosiddetto piano A (si veda qui Il Secolo XIX). Zanetti, che ha ammesso anche al Gazzettino di avere già avuto contatti con Banca Sistema (e li avrebbe avuti anche con l’advisor della Samp, Lazard), interverrebbe con fondi personali nell’operazione e il bond convertibile, che dovrebbe essere pronto tra fine marzo e inizio aprile, gli consentirebbe di entrare nel club blucerchiato senza avere contatti con la famiglia Ferrero, attuale proprietaria della squadra. Ingresso possibile sia con altri, come Wrm Group, o anche da solo con un eventuale piano B, ipotesi da non escludere visto che l’imprenditore veneto nel Bologna calcio nel 2011 soffrì la compresenza di altri investitori.
Intanto la società di calcio ha chiesto e ottenuto di accedere alla procedura di composizione negoziata della crisi affidata all’avvocato Ernesto Bissocoli, che affianca il consiglio di amministrazione nella ricerca di nuovi mezzi finanziari. Il legale dovrà definire con il Tribunale di Genova le misure utili a evitare eventuali istanze di fallimento entro il prossimo 27 giugno, data ultima per l’iscrizione del club (che rischia fortemente di finire in serie B) al prossimo campionato (si veda altro articolo di BeBeez).