Lo scorso 13 ottobre il Tribunale di Genova ha omologato gli accordi di ristrutturazione del debito presentati da UC Sampdoria spa all’inizio di agosto (si veda altro articolo di BeBeez), in seguito alla composizione negoziata della crisi (si veda qui il comunicato stampa). I nuovi proprietari del club Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi potranno quindi ora concentrarsi su nuove iniezioni di liquidità e ulteriori aumenti di capitale per il rafforzamento della società.
Proprio in questi giorni, intanto, la società ha cambiato sede lasciando dopo anni la Corte Lambruschini per trasferirsi definitivamente in una moderna palazzina a Bogliasco, più vicina al campo da gioco e al centro sportivo. Il Secolo XIX ha ricordato che la proprietà di Corte Lambruschini è ancora di Massimo Ferrero, tramite la Sport Spettacolo Holding, a cui la Sampdoria paga un affitto di 120.000 euro all’anno per l’uso. La decisione permetterà quindi uno stacco dal passato, oltre a non dover più versare un affitto che potrà essere investito in altro modo.
Tornando agli ultimi accordi di ristrutturazione, la società ha spiegato in una nota di averli sottoscritti con una percentuale di adesione pari circa al 75% dell’indebitamento complessivo che al 31 maggio aveva nei confronti di creditori finanziari, creditori non finanziari, e Agenzia delle Entrate. La sentenza di omologa è stata emessa dal Tribunale di Genova all’esito della verifica della regolarità della procedura e dei risultati della votazione dei creditori e ha sancito l’estensione degli effetti degli accordi di ristrutturazione nei confronti dei creditori non aderenti.
La sentenza di omologa, dunque, dà formalmente avvio all’esecuzione del piano di risanamento sotteso agli accordi di ristrutturazione (che il club prevede di portare a termine entro la fine della stagione sportiva 2025/2026).
In tutto il percorso di risanamento (ivi incluse le trattative con i creditori e le altre parti interessate durante la composizione negoziata, il procedimento di omologa degli accordi di ristrutturazione del debito, nonché il giudizio ex art. 700 c.p.c.) UC Sampdoria è stata assistita da Legance. Per gli aspetti finanziari la società è stata invece affiancata da PwC Deals, mentre per la transazione fiscale si è avvalsa del supporto di PwC TLS. La newco Blucerchiati è stata assistita da DLA Piper.
Il piano ha fatto da sponda al prestito obbligazionario sottoscritto dai due proprietari del club a metà giugno (si veda qui il comunicato stampa), a cui avevano lavorato da mesi le due banche finanziatrici del club, Banca Sistema e Macquaire Group (si veda altro articolo di BeBeez). Per l’emissione della prima parte del bond era arrivato il via libera dal tribunale di Genova che aveva dato l’ok a finanza prededucibile sino a un massimo di 30 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a giugno erano inoltre stati pagati per i mesi di aprile e maggio i compensi per giocatori e per tutti i tesserati, quadri tecnici, medici e soggetti vicini alla prima squadra, per un totale di 7 milioni euro. In più erano stati regolati anche i debiti con i club esteri per affari di calciomercato per altri 6 milioni. Inoltre, la squadra di calcio genovese si era messa in regola anche con i contributi INPS e ha continuato a pagare le rate di IRES, IRAP e IVA che doveva all’erario. Tutte pendenze che andavano necessariamente regolarizzate, pena la non iscrizione al campionato di serie B.
Ricordiamo che la famiglia Ferrero era uscita di scena a fine maggio, dopo quasi nove anni, accettando l’offerta arrivata, tramite Across Fiduciaria dai già citati veicoli di Radrizzani e Manfredi, che avevano depositato un’offerta vincolante qualche giorno prima. Nell’operazione, si dice che gli imprenditori fossero stati affiancati – con una quota di minoranza – dal fondo Qatar Sports Investments, che fa capo a Nasser Al-Khelaifi, proprietario dei campioni di Francia del Paris Saint-Germain, e che però al momento non appare nel capitale di Blucerchiati, che da visura fa capo alla fiduciaria KPMG Fides Servizi di Amministrazione,
In precedenza, a fine marzo, l’ex presidente Massimo Ferrero, assistito da Lazard, aveva rilevato dalla figlia Vanessa il 55% di Holding Max srl, di fatto aumentando la presa sul club di calcio ligure, sebbene formalmente questo fosse controllato da un trust (si veda altro articolo di BeBeez). Dalla fine del 2020, Ferrero non aveva più ricoperto alcun ruolo nel club e nelle sue società, dopo le tensioni giudiziarie che lo hanno interessato (si veda altro articolo di BeBeez). Per salvare le sue Eleven Finance e Farvem Real Estate, entrambe in concordato, l’imprenditore aveva messo in vendita la Sampdoria già all’inizio del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), costituendo Rosan Trust, un trust regolato dalla legge di Jersey, Isole del Canale della Manica, e trasferendo al trustee Trust Services di Venezia, rappresentato da Gianluca Vidal, il 100% di Spettacolo Holding, che deteneva fra l’altro il 99,96% della Sampdoria ed era controllata al 100% da Holding Max srl, fino a quel momento detenuta da Vanessa Ferrero all’80%, da Giorgio Ferrero (nipote di Massimo) al 15,24% e da Unione Fiduciaria per il restante 4,76%.