Il tribunale di Ascoli Piceno mercoledì 27 novembre ha dichiarato fallita Saco spa (Santarelli Costruzioni), azienda ascolana del settore delle costruzioni del cavaliere del lavoro e architetto Pietro Santarelli (si veda qui l’estratto della sentenza di fallimento). La procedura è stata accelerata proprio dal cavaliere, che ha ritirato la domanda di concordato presentata agli inizi di settembre, riferisce il Corriere Adriatico.
Una mossa attuata a valle della bocciatura della proposta di salvataggio dell’azienda ascolana da parte del fondo Usa Cerberus, principale creditore dell’azienda. La decisione sarebbe stata presa in una riunione a livello internazionale che ha coinvolto anche Lady Moon, società veicolo del fondo americano specializzata nelle cartolarizzazioni e incaricata di seguire la vicenda Saco (si veda altro articolo di BeBeez).
Cerberus aveva acquisito i debiti di Saco nell’ambito dell’acquisto degli Npl di Banca Marche, che erano all’interno del portafoglio Rossini, da 760 milioni di euro lordi, ceduto a Cerberus nel novembre 2017 da Rev, la bad bank dove sono confluiti i 10,3 miliardi di crediti deteriorati di Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche (si veda altro articolo di BeBeez). Il debito di Saco verso Banca Marche ammontava a 135 milioni.
Visto lo stop di Cerberus nel settembre scorso, non è stato presentato nessun piano di salvataggio. Le attività da liquidare di Saco hanno un valore stimato di circa 130 milioni di euro: unità immobiliari e aree edificabili in tutta Italia, dal quartiere San Lorenzo a Roma, agli appartamenti a Guidonia, in zona Cardeto ad Ancona (l’ex Umberto I) fino a Fermo, oltre a 200 piccole unità immobiliari consistenti per lo più in frustoli di terreno, posti auto e garage.
La società marchigiana del settore delle costruzioni aveva accumulato un debito totale di 250 milioni di euro (di cui 135 milioni verso Banca Marche) a causa della crisi dell’edilizia italiana. L’azienda aveva poi richiesto il concordato in bianco nell’aprile scorso al tribunale di Ascoli, che aveva poi prorogato il termine per depositare il piano concordatario fino al 2 settembre (si veda qui il decreto di concessione del termine). Un piano mai presentato, visto che Cerberus ha respinto la proposta di salvataggio dell’azienda.