Sealence spa, la startup italiana che ha sviluppato il jet elettrico a uso navale DeepSpeed, ha chiuso una prima tranche da 1,3 milioni di euro del suo terzo round di raccolta, che breve verrà completato con l’emissione di un bond convertendo, così come era stato anticipato nella presentazione agli investitori aggiornata al 2021 e pubblicata sul sito della società, che a sua volta ribadisce l’obiettivo dell’ipo nel 2023 (si veda altro articolo di BeBeez). Il tutto sulla base di una valutazione pre-money di 260 milioni di euro.
In una nota diffusa ieri, infatti, la startup ha comunicato appunto, in primo luogo, che gli investitori nella sua seconda campagna di equity crowdfunding, chiusa a dicembre 2020 su CrowdFundMe con una raccolta di 2,9 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) hanno convertito a capitale warrant e sfp (strumenti finanziari partecipativi) per oltre 1,3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, i warrant erano stati assegnati gratuitamente ai primi 300 mila euro investiti nella campagna di equity crowdfunding e davano diritto di acquistare azioni con uno sconto del 20% a valere sul valore pre-money per il successivo round (si veda qui il FAQ relativo alla campagna pubblicato allora su CrowdFundMe). Ricordiamo che quella campagna di equity crowdfunding era stata condotta allora sulla base di una valutazione pre-money di 33,5 milioni e che rientrava in un round più ampio da 7 milioni, strutturato per la restante parte con l’emissione di un bond convertendo, che si è poi concluso con successo. I warrant, che erano esercitabili entro il 31 dicembre 2023, sono stati quindi esercitati durante la prima finestra temporale (dicembre 2021-gennaio 2022) e sono stati convertiti per un controvalore di circa 751 mila euro. Contestualmente, si legge sempre nella nota diffusa ieri da Sealence, sono stati convertiti a capitale strumenti finanziari partecipativi per un controvalore complessivo di 600 mila euro. In occasione del varo dell’aumento di capitale da 7 milioni a fine 2020, infatti, erano stati istituiti SFP da assegnare a fronte di conferimenti in denaro o di prestazioni professionali eseguite nell’ambito di appositi contratti di Work for Equity. Entrambe le conversioni sono state condotte, come detto sopra, sulla base di una valutazione pre-money di 260 milioni di euro.
Non solo. La stessa nota di Sealence anticipa che la possibilità successiva che sarà offerta per investire in Sealence sarà l’emissione di un bond convertendo cosiddetto SAFE (Simple Agreement for Future Equity), il cui arrivo è atteso a brevissimo, cioé entro fine marzo. Sviluppato per la prima volta da Y Combinator nel 2013, un SAFE è un contratto che garantisce a un investitore il diritto di ottenere azioni in una data futura, se la startup vedrà l’ingresso di nuovi investitori. È stato storicamente utilizzato dalle migliori startup della Silicon Valley per raccogliere fondi da business angel. Nella pratica è come se l’investitore fosse titolare di un bond convertibile senior senza interesse, che al primo liquidity event (round o quotazione) viene convertito in quote della società con uno sconto sulla valutazione rispetto a quello che pagheranno i nuovi investitori.
Il passo successivo, infatti, è come detto la quotazione e tal fine, la scaleup è già entrata in contatto con un paio di Spac quotate al Nasdaq, appunto in vista di una possibile business combination nel 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Buccinasco (Milano) e fondata a inizio 2017 da William Gobbo come I3b srl, la società ha poi cambiato nome in Sealence srl e si è trasformata in spa in occasione della seconda campagna di equity crowdfunding. Una prima campagna di equity crowdfunding era invece stata condotta nell’ottobre 2019, con una raccolta di 450 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez) e nell’agosto 2020 la scaleup aveva collocato un minibond convertendo da 500 mila euro, che è stato offerto a tutti i soci, compresi i 126 investitori della prima campagna (si veda altro articolo di BeBeez).
Con un patrimonio netto di 15,4 milioni a fine 2020, anno in cui la scaleup ha condotto investimenti per quasi 12 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente), il 2021 si è chiuso con un portafoglio ordini che copre il 40% dell’intero budget 2022 e la scaleup ha annunciato un piano di investimenti da oltre 50 milioni di euro nei successivi 5 anni, sostenuti in parte dall’emissione di un nuovo bond convertendo a inizio 2022, appunto il Convertendo – Safe” in precedenza citato.
I dati sull’evoluzione del business sono stati snocciolati da Sealence lo scorso dicembre in occasione della partecipazione di Sealence al CES di Las Vegas, dove ha conquistato uno spazio dello stand FPT Industrial (Iveco Group), condividendo gli spazi con Nikola Motors, la startup americana specializzata nei mezzi pesanti elettrici e a idrogeno. Sealence, che oggi conta un team di 35 persone, ha anche annunciato l’avvio della fase di internazionalizzazione, con l’apertura delle sedi di Silicon Beach negli Usa e a Shangai in Cina.
Il progetto è stato validato dal professor Ernesto Benini dell’Università di Padova, consulente di fluidodinamica per i maggiori produttori mondiali di jet aeronautici, che è entrato in società, contribuendo alla stesura della domanda di brevetto. A credere nel progetto e quindi a investire nel capitale era già stato in precedenza un pool di business angel, tra i quali Maurizio Di Robilant e Francois De Brabant. In seguito alla prima campagna di crowdfunding, la società ha accelerato la fase di ingegnerizzazione, aveva avviato un dottorato di ricerca presso l’Università di Padova (una delle tre università partner dei jet) e assunto le prime 10 persone, soprattutto progettisti e ingegneri, tra cui il CTO Marco Cassinelli, ex direttore tecnico in MV Agusta, con un passato di progettista ai massimi livelli in Alfa Romeo, Lamborghini, Audi, Maserati.