SardexPay (la ex Sardex), il circuito italiano che consente alle imprese e ai professionisti associati di scambiarsi vicendevolmente beni e servizi sulla base di crediti accumulati, ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul portale italiano BackToWork. La campagna ha un obiettivo di raccolta minima di 600 mila euro e massimo di 2,5 milioni, a fronte di una valutazione pre-money della fintech italiana di 17,5 milioni di euro, di cui 2,4 milioni dalla conversione anticipata di un prestito obbligazionario convertibile da parte degli attuali soci, già sottoscritto e versato. Finora la campagna di SardexPay ha raccolto poco più di 337 mila euro da 12 investitori.
SardexPay è stata fondata come Sardex in Sardegna nel 2010 da Carlo Mancosu, Gabriele e Giuseppe Littera, e Franco Contu. Nel 2011 Piero Sanna si è unito alla compagine societaria completando il gruppo dei fondatori. Alla fine del 2011 è entrato nel capitale di Sardex il fondo di investimento lussemburghese Digital Investments. Nell’aprile 2016 Sardex aveva incassato un round da 3 milioni di euro guidato da Innogest, affiancato da Invitalia Ventures (oggi Cdp Venture Capital sgr) tramite il fondo Italia Venture I, e Banca Sella Holding, a cui avevano partecipato anche Fondazione di Sardegna, Nice Group e Melpart di Stefano Meloni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2020 Sardex ha incassato un altro round da 5,8 milioni di euro, guidato da Cdp Venture Capital (anche stavolta tramite Italia Venture I) affiancata da Fondazione Sardegna e Primomiglio sgr. All’aumento di capitale hanno partecipato anche Innogest e Nice Group (si veda altro articolo di BeBeez). L’investimento era stato preannunciato da Cdp Venture Capital nel giugno 2020, in occasione della presentazione del piano industriale 2020-2022 e dei suoi fondi (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2019 lo strumento della moneta complementare, pensato inizialmente per professionisti, imprese e forza lavoro, è stato esteso agli utenti privati grazie a Sardex Bisoo, programma che permette di guadagnare crediti a fronte di una spesa in euro. Più in dettaglio, chi acquista un bene o un servizio in euro da una delle tante attività aderenti all’iniziativa ottiene una ricarica in crediti secondo una percentuale stabilita.
Nell’ottobre dello stesso anno Sardex ha acquistato il 63% del circuito di credito commerciale Venetex dalla holding di investimento VeNetWork (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo scorso Sardex ha cambiato nome in SardexPay (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo marchio porta con sé anche nuovi servizi e migliorie tecnologiche che gradualmente saranno messe a disposizione dei partecipanti alla community nei prossimi mesi: da un motore di ricerca interna sempre più efficace, ai miglioramenti delle app, l’integrazione con gli e-commerce fino alla possibilità di effettuare direttamente sulla piattaforma SardexPay pagamenti misti in euro e crediti Sardex. Dalla fondazione la società ha intermediato oltre 600 milioni di euro, di cui 123 nel 2020. Conta 15 regioni servite, oltre 40 mila conti consumer e dipendenti e oltre 10 mila conti B2B aperti. Oggi Sardex è guidata dal presidente Carlo Mannoni e dal ceo Marco De Guzzis.
Il nuovo piano industriale al 2024 di SardexPay ha l’obiettivo di accelerare in modo esponenziale la crescita tramite il completamento della copertura nazionale, un nuovo motore di ricerca, la possibilità dei pagamenti misti in piattaforma, l’integrazione con le piattaforme di e-commerce. Nel primo anno del piano (2020), sono stati superati tutti gli obiettivi. A livello numerico, la società punta a creare al 2024 una community di oltre 20 mila pmi per un volume di transazioni superiore a 500 milioni di euro. I capitali raccolti con il crowdfunding saranno utilizzati al per lo sviluppo tecnologico (49%), al 36% per il marketing multicanale, e al 15% per l’adeguamento organizzativo e le nuove professionalità.