Il PNRR non è solo un’iniezione di fiducia per le imprese, ma potrebe rivelarsi anche una ghiotta occasione per i professionisti degli investimenti criminali di infiltrarsi ulteriormente nell’economia legale aumentando il riciclaggio nel tessuto produttivo dei capitali illegalmente accumulati. L’allarme è lanciato dal Cerved, azienda leader nell’informazione finanziaria e creditizia, che nell’edizione 2022 del AML Monitor (AML è l’acronimo di Anti Money Laundering) segnala che lo scorso anno più di 35 mila società di capitali hanno cambiato titolare effettivo (si veda qui il comunicato stampa).
Un dato che preoccupa non tanto per l’incremento rispetto al 2020 (+1,3%), e per l’incidenza (il 3,7% del totale delle imprese). Il punto è che il fenomeno riguarda un settore particolarmente delicato, come quello dell’edilizia: lo scorso anno 3.477 imprese sono passate di mano, a cui ne vanno aggiunte altre 922 dedicate all’impiantistica. Si tratta di oltre il 6%, contro una media che supera di poco l’1% proprio dove, tra incentivi per le facciate, superbonus, ristrutturazioni e nuovi edifici finanziati dal PNRR, è scattata la corsa al profitto.
Inoltre, le regioni in cui è stato maggiore l’aumento dei subentri nel settore edile sono state Trentino Alto- Adige, con il 65,9% in piu’ di variazioni, Molise (58,8%) e Puglia (34,5%), cui si aggiunge la Valle d’Aosta (250%) che però ha numeri ridottissimi. In termini di incidenza sul totale delle imprese, questa è stata più alta in Molise (5,3%), Lazio (5%) e Campania (4,7%).
Ma l’allarme riciclaggio non riguarda solo l’edilizia, dove nel 2021 si è registrato tra l’altro un boom delle nascite di società (+56,4%). A forte rischio, secondo il report Cerved, sarebbero anche giochi e scommesse, ingrosso di autoveicoli, ristorazione, carburanti, servizi di pulizia e disinfestazione, produzione di cereali e servizi informatici.
A livello regionale, l’incidenza del fenomeno a livello trasversale nei vari settori è invece risultato particolarmente elevato nel Lazio (4,4%) e in Campania (4,2%), mentre gli aumenti più consistenti si sono registrati ancora una volta in Molise (+15,4%), nelle Marche (+13,4%) e in Umbria (+11,4%). A livello provinciale, quella di Roma è stata interessata da 4.594 cambi (4,7%), Padova da 718 (4,6%), Napoli da 2.108 (4,5%), Siracusa (4,5%).
Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved, ha commentato: “Con il PNRR sarà iniettato nel sistema produttivo un flusso senza precedenti di risorse pubbliche con il giusto obiettivo di rilanciare la crescita. Questi fondi scatenano però anche appetiti illeciti. Un utilizzo intelligente della tecnologia può aiutare a canalizzare i finanziamenti verso la parte sana dell’economia, supportando il salto tecnologico e sostenibile di cui il Paese ha bisogno. Cerved vuole giocare la sua parte, mettendo dati, algoritmi e soluzioni tecnologiche a disposizione di istituzioni e banche”.
Ricordiamo che Cerved Group a settembre 2021, a seguito del successo dell’opa lanciata a Piazza Affari a luglio dapprima a 9,5 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez) e successivamente a 10,2 euro, (si veda altro articolo di BeBeez), Cerved è entrata a far parte del gruppo ION, partner tecnologico a livello globale delle istituzioni finanziarie, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro, affiancato nel veicolo dell’acquisizione Castor Bidco dal fondo sovrano di Singapore GIC (si veda altro articolo di BeBeez).
La procedura di obbligo di acquisto, al prezzo di 10,2 euro per azione, era scattata a metà novembre 2021 nel momento in cui Castor Bidco aveva raggiunto il 90% del capitale di Cerved (si veda qui il comunicato stampa).. Alla fusione inversa di Castor Bidco in Cerved è stato poi dato il via libera dall’assemblea del gruppo lo scorso 14 gennaio, operazione che poi è culminata nel collocamento di un prestito obbligazionario in due tranche per un totale di 1,4 miliardi di euro finalizzato a rifinanziare il debito contratto per l’acquisizione e il debito esistente di Cerved. Lo scorso febbraio Cerved è stata infine delistata dalla borsa di MIlano (si veda altro articolo di BeBeez).