Sono salite a 6,5 miliardi di euro le masse gestite dal gruppo Azimut nel segmento private markets a fine 2022, con un incremento nell’ultimo anno della raccolta netta di 1,9 miliardi, dai 4,6 miliardi di fine 2021 e contro i 2 miliardi di fine 2020, per un peso sul totale dei 55 miliardi di euro di masse gestite a fine 2021 arrivato a quota 12%, in aumento dall’8,2% di fine 2021 e dal 4,3% del 2020 (si veda qui il comunicato stampa e qui altro articolo di BeBeez).
Un risultato, questo, ha spiegato a MF Milano Finanza e BeBeez Gabriele Blei, amministratore delegato di Azimut, “che abbiamo raggiunto in soli tre anni e che avvicina sempre più il gruppo all’obiettivo dei 10 miliardi di euro di asset in gestione in economia reale che nel settembre 2019 si era proposto di raggiungere entro i successivi 5 anni, pari al 15% delle masse gestite (si veda altro articolo di BeBeez, ndr), progetto che è stato implementato facendo perno sullo sviluppo sia della piattaforma Azimut Libera Impresa sgr sia della controllata statunitense Azimut Alternative Capital Partners (AACP)”. Il tutto, ha aggiunto Blei, mentre “a livello trasversale il gruppo ha via via puntato in maniera sempre più forte sull’utilizzo del fintech come strumento di accelerazione dei progetti in ambito corporate con il quale Azimut si propone di servire le pmi italiane, specialmente quelle con un fatturato tra i 250 mila e i 250 milioni di euro”.
AACP, lo ricordiamo, è stata costituita nel 2019, al fine di investire nell’azionariato di asset manager alternativi statunitensi specializzati nei mercati privati, tra i quali private equity, private credit, infrastrutture e real estate e a oggi è già arrivata a sei acquisizioni. (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto ad Azimut Libera impresa sgr, gestisce vari fondi di private capital che investono in primo luogo in Italia, ma non solo, e che forniscono sia capitali di rischio ad aziende in vari stadi di sviluppo sia capitali di debito, in modo da intercettare vari tipi di investitori (si veda altro articolo di BeBeez).
Uno sviluppo, quello della sgr, che passa anche dalle partnership stretta con team di gestione specializzati, ha sottolineato Blei, “come quella con Gellify con cui abbiamo lanciato il fondo di venture capital Digitech Fund (si veda altro articolo di BeBeez, ndr) e come quella con P101 sgr“. In entrambi i casi, poi, il gruppoAzimut ha sancito le partnership con una partecipazione nel capitale. Nell’ottobre 2019 ha infatti partecipato come lead investor al round di finanziamento da 15 milioni di euro di Gellify (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto a P101, ha spiegato Blei, “ricordo che Azimut già da anni è investitore nei fondi dell’sgr di venture capital fondata da Andrea Di Camillo, ma che ha poi scalato la collaborazione nel 2021, acquisendo il 30% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez, ndr) con il duplice obiettivo di creare, da un lato, una piattaforma europea in grado di fornire gli strumenti finanziari necessari ai diversi stadi di crescita delle imprese e di strutturare, dall’altro lato, la distribuzione di un’offerta di prodotti che vada incontro al crescente interesse degli investitori retail e istituzionali per l’asset class del venture capital”. A oggi, in particolare, Azimut Libera Impresa sgr gestisce il fondo di venture capital ITALIA500 di cui è advisor P101 sgr e che coinveste con il fondo Programma 102 della stessa P101 e sempre dalla collaborazione con P101 sono stati lanciati lo scorso autunno i fondi Azimut Eltif – Venture Capital P103 e AZ RAIF II – Venture Capital P103. E ha continuato Blei: “Lo stesso approccio ha guidato l’investimento in Siamosoci srl, la società che ha sviluppato la piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd, di cui Azimut era già socia al 25% dal 2013, e di cui nel 2021 ha poi acquisito altre quote in aumento di capitale per salire al 50,1% (si veda altro articolo di BeBeez, ndr). Il tutto mentre il gruppo ha lanciato i fondi ALIcrowd, ALICrowd II ed è ora in arrivo il terzo ALIcrowd, che utilizzano la piattaforma di crowdfunding Mamacrowd per selezionare le società in cui investire e sono tecnicamente comparti dell’AZ Eltif istituito dalla lussemburghese Azimut Investments sa nel 2019, ma gestiti in delega da Azimut Libera Impresa sgr. Altri comparti sono invece gestiti in delega da altri team di professionisti, come quello di Peninsula Capital.”
Sempre Azimut Investments sa gestisce inoltre altri veicoli strutturati come RAIF o SCSp, a loro volta gestiti in delega o con l’advisory di tram terzi. In particolare, per esempio, il fondo Digital Asset Opportunity SCSp, lanciato nell’ottobre 2021, focalizzato su investimenti nel sud-est Asiatico e in Europa del settore degli asset digitali è stato lanciato da Azimut insieme all’asset manager giapponese SBI e a Sygnum Bank, la prima digital asset bank al mondo, autorizzata dagli organi di vigilanza di Svizzera e Singapore. (si veda altro articolo di BeBeez). La strategia di investimento del fondo si concentra principalmente sulle società pre-serie A e serie A che sviluppano infrastrutture blockchain/distributed ledger technology (DLT), soluzioni di finanza decentralizzata (DeFi) e strumenti reg-tech.
E allo stesso modo la piattaforma lussemburghese di Azimut gestisce AZ RAIF I – YHOX, il comparto del fondo comune di investimento alternativo riservato AZ- RAIF I, istituito lo scorso settembre 2022 in collaborazione con Electa Ventures in qualità di strategic advisor del comparto. La strategia del fondo permetterà di investire in “giovani talenti” e “player consolidati” nel mondo del private equity con l’obiettivo di conseguire un profilo di rischio/rendimento ottimale nel lungo periodo.
In quest’ultimo caso, ha sottolineato Blei, “la partnership di lunga data è stata di recente suggellata dall’investimento nel capitale di Electa, il gruppo fondato da Simone Strocchi”, promotore di numerose Spac e pre-booking company, che da anni affianca i principali protagonisti del private equity attivi nel paese, lavorando dietro le quinte per trovare la struttura migliore per i vari deal e che è anche advisor di gestione di fondi che investono in economia reale. In particolare, Azimut insieme a Electa Ventures hanno lanciato nel 2017 IPO Club, un fondo chiuso nato per investire in pmi da accompagnare in Borsa e gestito da Azimut Libera Impresa sgr. E oggi è allo studio una seconda versione (si veda altro articolo di BeBeez).
Intanto, però, ha aggiunto Blei, “a livello trasversale il gruppo ha via via puntato in maniera sempre più forte sull’utilizzo del fintech come strumento di accelerazione dei progetti in ambito corporate con il quale Azimut si propone di servire le pmi italiane. Da inizio 2021 Azimut ha lanciato il progetto NeoLending con l’obiettivo di erogare finanziamenti alle piccole e medie imprese italiane per almeno 1,2 miliardi di euro nel periodo 2021-2025, grazie allo sviluppo della gamma di prodotti di alternative credit (si veda altro articolo di BeBeez ndr). Obiettivo che abbiamo già superato con largo anticipo”. Creare questa piattaforma, secondo il progetto di Azimut, ha spiegato ancora Blei, “significa infatti convogliare finanza alle pmi utilizzando piattaforme fintech in grado di catalizzare l’interesse di investitori specializzati, i quali investono in vario modo: finanziando direttamente le imprese, sottoscrivendo direttamente titoli di debito delle aziende oppure sottoscrivendo note di cartolarizzazione di prestiti oppure ancora sottoscrivendo quote di fondi specializzati, che a loro volta investono in direct lending, bond o note di cartolarizzazioni. Per fare tutto questo avevamo bisogno di competenze specifiche e così sono nate alcune partnerships e acquisizioni mirate. Ad esempio abbiamo concluso un accordo con Epic SIM per creare Azimut Direct, che con la sua piattaforma fintech mette in contatto imprenditori e investitori/finanziatori (si veda altro articolo di BeBeez, ndr). Allo stesso modo abbiamo fondato Azimut Capital Tech che si basa sulla tecnologia sviluppata da Opyn, che opera nel direct lending. In questo caso acquisiamo, con nostri fondi, i prestiti alle pmi offerti sulla piattaforma oppure sottoscriviamo delle tranche delle note di cartolarizzazioni con sottostanti sempre i prestiti originati dalla piattaforma. (si veda altro articolo di BeBeez, ndr)”.
E ancora sul fronte fintech, sempre nella logica del volano, Azimut, in collaborazione con Step4Business, ha lanciato nell’ottobre 2021 Azimut Marketplace, piattaforma fintech che punta ad essere il punto di accesso privilegiato per le pmi a una serie di servizi offerti dalle migliori società di tecnologia finanziaria presenti sul mercato, attraverso una piattaforma digitale. A oggi la piattaforma conta più di 5500 aziende registrate e a fine 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).