
di Paola Stringa
Dopo la divisione Special Situations, Cherry Bank lancia quella dedicata al Wealth Management. A tale scopo l’ex Banco delle Tre Venezie, oggi guidato da Giovanni Bossi, ha avviato un piano di assunzioni per lo sviluppo di una nuova unità di business ( si veda qui il comunicato stampa), che fa seguito di non più di du emesi dal lancio dell’unità specializzata nell’investimento in imprese sane ma in temporanea tensione finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez).
L’istituto di credito, già operativo con servizi specializzati nel credito per privati e imprese, acquisto di crediti fiscali e gestione di crediti distressed, è pronto quindi a lanciare, a sei mesi dalla nascita, un piano per la creazione di un nuovo pool di professionisti nella gestione del risparmio. Il piano prevede l’assunzione di un centinaio di private banker, per la formazione di team da dislocare nelle zone già presidiate dalle filiali della banca (Padova, Mestre, Treviso, Verona e Vicenza) e in altri territori target per disponibilità di ricchezza, con l’obiettivo di creare una boutique per risparmiatori e imprese.
Cherry Bank, penserebbe a offrire due opzioni di servizio, uno semplificato e uno avanzato, il primo offerto gratuitamente, il secondo con il pagamento di una “fee on top” calcolata percentualmente in base al controvalore di portafoglio e con contestuale riconoscimento al cliente di eventuali commissioni incassate dalla banca.
Nata lo scorso febbraio dall’integrazione di un istituto di credito tradizionale, appunto il Banco delle Tre Venezie e Cherry 106 (ex Cassiopea NPL), Cherry Bank si propone sul mercato come una vera challenger bank. A seguito della fusione, i preesistenti soci del Banco Tre Venezie detengono il 49% del capitale sociale della banca post-fusione, mentre gli ex soci Cherry 106 detengono il 51%, con appunto Bossi in maggioranza relativa.
Ricordiamo che Cherry 106 a sua volta affonda le sue radici sull’acquisizione del 65% del capitale di Cassiopea NPL slr da parte dello stesso Bossi (ex ad di Banca Ifis) e sulla creazione di Cherry srl, società per la valutazione di portafogli di crediti deteriorati attraverso un algoritmo di intelligenza artificiale (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 la società è poi cresciuta di organico nelle tre sedi di Roma, Milano e Padova e ha ampliato le aree di attività, dopo i settori degli Npl e della tecnologia applicata al credito. Sono nate, a quel punto, Cherry Bit, Cherry Legal (si veda altro articolo di BeBeez) e Super B Cherry 106 dedicata all’acquisto di crediti fiscali derivanti dagli interventi di riqualificazione energetica (si veda altro articolo di BeBeez).
Giovanni Bossi, CEO di Cherry Bank ha spiegato “Fin dall’inizio ci siamo definiti una “human bank” perché mettiamo il valore delle persone al centro del nostro modello di business, sia all’interno della banca, sia all’esterno, nel rapporto con il cliente. Siamo consapevoli che per molte operazioni la digitalizzazione è ormai necessaria, ma riteniamo anche che per la gestione dei risparmi, specialmente per conto di una clientela upper affluent, private e high net worth individual, la professionalità del consulente e la capacità di creare relazioni di valore con le persone restano requisiti fondamentali. Crediamo nel valore del servizio e nell’erogazione di una consulenza sartoriale e di qualità. Tra il 2019 e il 2021 la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è aumentata di 334 miliardi di euro (+7%), sfiorando il tetto dei 5.000 miliardi: risparmi che giacciono nei depositi e che, se da un lato rappresentano un’opportunità di business per le banche, dall’altro possono essere risorse fondamentali, se ben indirizzate, per la ripresa economica del Paese”.