La fintech italo-irlandese Viceversa ha incassato un round seed da 23 milioni di euro. Il round è nel dettaglio composto per 20 milioni da debito e per 3 milioni da equity (si veda qui il post Linkedin di Viceversa).
Lo hanno sottoscritto Fasanara Capital (società lanciata nel 2011 per investire nelle nuove e rivoluzionarie tecnologie fintech, che lo scorso settembre ha raccolto 20 milioni dal FEI per il suo Fondo Fintech), Fabrick (piattaforma di open finance del Gruppo Sella) e un gruppo di business angel. Tra questi ultimi rientrano: Roberto Ferrari (fondatore e ceo di Design Italy, oltre che presidente della piattaforma di equity crowdfunding per HNWI ClubDealOnline), Enrico Giacomelli (cofondatore e vicepresidente di Namirial, ceduta ad Ambienta nell’aprile 2020) ed Enrico Pandian (imprenditore seriale, già fondatore di varie startup di successo, tra cui Everli, FrescoFrigo e Checkout Technologies, Yolo Save, oltre che dell’incubatore Startup Gym Studio).
Viceversa è stata fondata lo scorso ottobre dal ceo Matteo Masserdotti (anche fondatore della piattaforma di equity crowdfunding italiana 200Crowd), Pietro Pogliani (ex investment manager di 200Crowd), dal cfo Pedro Salvi (ex business and investment delevopment di eNovia) e dal lead designer & developer Patrick David, con il supporto di Digital Magics, a sua volta investitore in 200 Crowd (si veda altro articolo di BeBeez).
Viceversa è una piattaforma di cosiddetto Revenue-based-financing (o Revenue-based investing o Revenue-shared-investing): un sistema di finanziamento che consente agli investitori di ricevere una percentuale delle entrate lorde in corso dell’impresa finanziata, fino al rimborso degli importi investiti. L’opportunità di investimento offerta da Viceversa è rivolta ad un’ampia varietà di business, purché digitali: dai marketplace, agli e-commerce di brand che vendono direttamente online, fino ad arrivare ai servizi basati su sistemi di abbonamento. Per poter accedere ai capitali, che possono variare da un minimo di 10mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro, le aziende devono dimostrare un track record di almeno sei mesi di vendite e investimenti in marketing, oltre ad avere almeno 10mila euro di ricavi mensili. A queste condizioni, Viceversa offre ai propri partner risorse utili a far crescere il fatturato senza l’obbligo di cedere il controllo del business o di rilasciare garanzie. Un investimento di marketing a cui accedere periodicamente, alternativo al Venture Capital o ad altri strumenti, che la società rimborsa in base alla crescita delle sue entrate.
Il modello di applicazione è semplice e intuitivo: una volta compilato il questionario sul sito web e dopo aver collegato alla piattaforma di Viceversa i propri account di digital advertising, il potenziale cliente riceve entro tre giorni una proposta con tre diverse soluzioni di intervento. La relazione diretta con le performance di digital advertising, fa sì che il modello si presti molto bene anche ad intercettare l’interesse delle società e le agenzie che erogano servizi di marketing. Una volta individuata quella più idonea, l’azienda ottiene il budget necessario entro solo tre giorni. Nella proposta vengono elencati l’ammontare dell’importo, il multiplo dell’investimento e la percentuale di condivisione ricavi (RSP), che deve essere sostenibile e va dall’1% al 20%. I dati forniti dall’azienda vengono utilizzati interamente a scopo decisionale interno e non venduti a terze parti. Nell’ambito del proprio servizio, inoltre, Viceversa offre una dashboard completa di informazioni utili alla società per comprendere l’andamento delle proprie attività di digital marketing.
Il round appena incassato sarà utilizzato da Viceversa per espandere il portafoglio di asset dell’azienda, ma anche per accelerare lo sviluppo, in particolare tramite partnership con agenzie di marketing, fondi di venture capital e società di e-commerce.
Matteo Masserdotti, ceo di Viceversa, ha spiegato: “A differenza degli investimenti classici in startup, il modello revenue based financing si basa sull’analisi quantitativa dei dati operativi delle società, non su valori intangibili. Il modello che adottiamo, diversamente alle opzioni di raccolta di equity o debito, allinea gli interessi perché consente a Viceversa di crescere parallelamente al successo delle aziende in cui investiamo e con le quali condividiamo gioie e dolori. A queste ultime, infine, permette di contare su risorse immediate utili a far scalare velocemente il proprio business”.
Maria Imbesi, portfolio manager di Digital Magics, ha commentato: “Lavorando assieme sin dall’inizio, crediamo nel grande potenziale che ha sul mercato e abbiamo lavorato a stretto contatto per completare questo round di finanziamento. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con loro in questo percorso di crescita”
Francesco Filia, ceo di Fasanara, ha aggiunto: “Il revenue based financing è un modello innovativo, fatto su misura per le esigenze specifiche di una vasta gamma di piccole imprese.”
Quanto a Fasanara, lo scorso settembre ha partecipato al megaround di finanziamento da 155 milioni di dollari della fintech milanese Scalapay, che consente di rateizzare gli acquisti fatti online (si veda altro articolo di BeBeez).