TradeFlow, fintech di Singapore focalizzata sugli investimenti in trade finance e controllata dalla scaleup fintech Supply@Me Capital plc, con sede a Londra ma radici italiane, ha concluso un’innovativa transazione pilota di tipo escrow, ossia su deposito a garanzia, nel commercio delle materie prime con la londinese Baltic Exchange, leader nelle informazioni sul mercato globale dei trasporti marittimi ed elaboratrice del noto Baltic Index, che dà il polso del mercato mondiale dei noli per il settore shipping (si veda qui il comunicato stampa).
In questo tipo di operazioni, le parti coinvolte in una futura o imminente transazione economica si accordano per la consegna di un bene a un soggetto terzo e neutrale (escrow agent). Quest’ultimo è incaricato di consegnare quanto depositato al verificarsi di una condizione specificata dal contratto.
L’operazione tra TradeFlow e il Baltic Exchange, che riguarda una spedizione di materie prime agricole dall’India alla Cina, apre la strada a una maggiore adozione di tecnologie e processi basati sul deposito a garanzia, che ridurranno la burocrazia e i tempi di transazione e miglioreranno l’efficienza complessiva degli scambi di materie prime, aumentando la velocità di rotazione del capitale in questo mercato, senza comprometterne la sicurezza. Questo utilizzo innovativo del deposito a garanzia permette di sbloccare e consentire ulteriori scambi di materie prime delle pmi, per un volume annuo dell’ordine di miliardi di dollari.
Mark Jackson, chief executive del Baltic Exchange, ha affermato: “La nostra indipendenza e credibilità, sostenute da processi e infrastrutture solide, ci permette di fornire un servizio di escrow a supporto di una vasta gamma di aziende e applicazioni”.
Tom James, ceo e cio di TradeFlow, ha detto: “La partnership con Baltic Exchange è funzionale alla missione di TradeFlow, che è consentire più scambi per le pmi in tutto il mondo e fornire strategie e prodotti di qualità per gli investitori allo stesso tempo. I servizi del Baltic Exchange sono altamente complementari al nostro approccio unico asset-backed che si basa sullo scambio simultaneo e sicuro della documentazione di proprietà, con il pagamento ai fornitori delle materie prime in cui stiamo investendo”.
John Collis, chief risk officer di TradeFlow, ha aggiunto: “Usare i metodi tradizionali per eseguire questi trasferimenti può comportare che il capitale sia vincolato per molte settimane, il che porta a costi aggiuntivi e inefficienze di capitale nell’intero ecosistema commerciale”.
Il 100% di TradeFlow Capital Management era stato acquisito lo scorso maggio da Supply@Me Capital plc, fintech quotata a Londra, ma fondata e guidata dall’italiano Alessandro Zamboni e attiva nella mobilizzazione del magazzino (inventory monetization) delle aziende industriali (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez) ed è stata finanziata in parte grazie a un investimento di 4 milioni di sterline di capitale, da parte di un gruppo di nuovi investitori istituzionali, che secondo quanto risulta a BeBeez sono statunitensi. TradeFlow è stata valutata circa 31 milioni di sterline da una società di valutazione indipendente. L’importo complessivo della transazione è stato pagato da Supply@Me in parte in contanti e in parte in natura.
TradeFlow Capital Management è il primo abilitatore al mondo di commercio di materie prime alimentato da fintech e focalizzato sulle pmi. La società trasforma il rischio associato alle operazioni di import/export di materie prime delle pmi in prodotti Investment Grade per banche e investitori, attraverso un motore di trasformazione del rischio proprietario (RTE), combinato con le più recenti tecnologie digitali. L’architettura RTE di TradeFlow offre rendimenti superiori aggiustati per il rischio, consentendo al tempo stesso agli investitori di conservare il capitale, ed è altamente complementare alle necessità delle banche.
Sinora TradeFlow ha investito con successo più di 1 miliardo di dollari nel commercio fisico di materie prime completando più di 800 transazioni in più di 15 Paesi e più di 25 tipi di materie prime, con più di 800 controparti pmi sottoposte a KYC. TradeFlow è un partner della Camera di Commercio Internazionale (ICC) istituzone che consentealle piccole e medie imprese in tutto il mondo di mobilitare capitali e migliorare l’accesso alla finanza commerciale attraverso le piattaforme “‘ICC Trade Now” e “ICC Digital Trade Standards Initiative”.
Ricordiamo che la controllante Supply@Me Capital vede come primo azionista al 23,8% The Avantgarde Group, società italiana di consulenza in materia di digital transformation delle aziende interamente controllata dal ceo Alessandro Zamboni, attraverso il veicolo controllato al 100% 1AF2 Ltd. Quest’ultimo a inizio dello scorso settembre ha emesso un prestito obbligazionario del valore di 61 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di allora) finalizzato a rafforzare la presa sull’azienda tramite acquisti di azioni sul mercato (il float attualmente è il 59%). Anchor investor nel bond è stato il secondo azionista di Supply@Me, la società di investimenti Eight Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez).