A2A ha annunciato ieri la sigla di un accordo per acquisire il 27,7% del capitale di Saxa Gres spa, gruppo con sede ad Anagni (Frosinone) che ha sviluppato un processo industriale in grado di trasformare i residui di un inceneritore nella produzione di piastrelle di gres porcellanato spessorato per interni ed esterni, oltre che sampietrini green per pavimentare le strade delle città (si veda qui il comunicato stampa).
Saxa Gres è infatti la prima circular factory in grado di realizzare pavimentazione urbana (Grestone) con un innovativo processo che permette il recupero di materiali provenienti dal ciclo dei rifiuti, come ad esempio le ceneri prodotte dai termovalorizzatori, e il loro riutilizzo per la realizzazione di un nuovo prodotto. Grazie a questo processo è possibile innescare meccanismi virtuosi che evitano il più possibile il consumo di materia o, peggio ancora, il ricorso alle discariche per lo smaltimento.
L’ingresso di A2A nel capitale di Saxa Gres rappresenta un esempio virtuoso di partnership fra una utility e il settore manifatturiero, e si pone come base per ulteriori sviluppi in campo ambientale. Il perfezionamento dell’acquisto, soggetto all’avveramento di alcune condizioni sospensive, è previsto entro la fine del primo trimestre del 2021. EY ha assistito Saxa Gres per i servizi di due diligence finanziaria.
Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ha commentato: “Questo accordo è un ulteriore passo avanti nel nostro percorso di crescita nel settore dell’ambiente e una importante opportunità di sviluppo nella gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. L’esperienza e la leadership nel trattamento e nel recupero di materia ed energia consentono al nostro gruppo di coniugare efficacemente economia circolare e processi produttivi, a servizio della collettività e della tutela dell’ambiente”.
Francesco Borgomeo, presidente e ad di Saxa Gres, ha aggiunto: “la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione verso la sostenibilità sono il futuro di ogni azienda che vuole stare sul mercato da protagonista. Noi siamo partiti prima e l’ingresso di un’azienda come A2A nel nostro capitale evidenzia lo straordinario potenziale di crescita dell’economia circolare nel mondo della pavimentazione urbana e del trattamento dei rifiuti”.
Nel luglio 2018 Saxa Gres aveva ha collocato un prestito obbligazionario battezzato Grestone Bond da 75 milioni di euro a scadenza luglio 2023 e cedola del 7%, garantito, fra l’altro, da ipoteche, privilegi speciali, pegno su brevetti e su azioni, che era stato quotato al Third Market di Vienna, così come era stato per precedenti due bond, che erano stati poi oggetto di un’offerta privata di scambio con il nuovo bond e che sono stati quindi annullati (si veda altro articolo di BeBeez).
Il prestito obbligazionario era volto a finanziare l’avvio di un innovativo processo di economia circolare, al fine di attuare una strategia di diversificazione ed espansione dell’azienda sui mercati europei e la creazione di un grande polo della ceramica Made in Italy.
I capitali raccolti con i due primi minibond avevano invece permesso alla società di uscire dalla procedura di concordato preventivo e di intraprendere il processo di ripartenza sotto la guida tecnica e commerciale di Francesco Borgomeo, a capo di Irses, Istituto di Ricerca fondato dal padre e da lui trasformato in società di consulenza specializzata in riconversioni industriali, dismissioni e rilancio di siti e aree in crisi.
A promovere il progetto Saxa Gres è stato invece Daniele Bartoccioni Menconi, ex manager di Mediobanca a Londra, che ha fondato la società di advisory e investimento Flexagon Capital Solutions. Bartoccioni ha avviato come principal e manager l’operazione di ristrutturazione di Saxa Gres, strutturando i due minibond che la società ha emesso e venduto a primari fondi anglosassoni e a family office italiani.
Saxa Gres è ripartita nel settembre 2016 nella produzione di piastrelle in gres porcellanato spessorato nella fabbrica ex Marazzi Sud di Anagni (Frosinone) riassumendo 80 persone al servizio di un innovativo processo produttivo che utilizza parte del materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore. Il progetto industriale è stato oggetto di un’odissea burocratica durata anni, perché il processo di produzione innovativo con utilizzo di ceneri pre-trattate non era previsto dalle norme vigenti nella regione Lazio, che non lo vietano, ma nemmeno lo prevedono (a differenza di altre regioni italiane). Così il via libera della Regione Lazio si è fatto attendere 800 giorni.
L’azienda ha poi acquisito nel febbraio 2018 lo stabilimento della ex Ideal Standard situato nel vicino comune di Roccasecca, nel contesto di un progetto di riconversione condiviso con Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e Invitalia e attuato tramite la creazione di una partecipata al 100%, la Saxa Grestone spa.