
HOPE, acronimo di Holding di Partecipazioni Economiche, sarà la prima Sicaf retail classificata come PIR alternativo che si quoterà a Piazza Affari, con una ipo destinata anche ai piccoli investitori, per dotarsi delle risorse necessarie a investire in economia reale, e quindi a investire in imprese italiane in ottica di private equity ma anche a investire in sistemi urbani, quindi in real estate ma anche in infrastrutture ecosostenibili (si veda qui il comunicato stampa).
Il progetto, lanciato lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez), è ora operativo, dopo che nei giorni scorsi è arrivata da Banca d’Italia, previo parere di Consob, l’autorizzazione a operare. Nel processo di autorizzazione HOPE è stata assistita da Gitti & Partners, Linklaters e KPMG, con la consulenza strategica pro-bono di AlixPartners. E non basta, perché, oltre alla licenza di Sicaf Retail, HOPE ha ottenuto anche la classificazione di società benefit.
HOPE è stata fondata da un gruppo di investitori istituzionali (essenzialmente banche), imprenditori e investitori privati, che hanno appoggiato il progetto lanciato dal ceo Claudio Scardovi, sino allo scorso febbraio global co-head for financial services e managing director della società di consulenza strategica e turnaround Alix Partners. Scardovi è anche socio di HOPE con una quota di circa il 3,6%
I principali soci di Hope a oggi sono Unicredit (19%), Amundi sgr (14,5%), Banca Generali (9%) e Bnl (5,4%), ma nel capitale figurano con quote minori anche Cnp Unicredit Vita, Banco Bpm, Popolare di Ragusa, Banca Mediolanum e Banca Popolare di Puglia e Basillicata, così come alcuni investitori privati, per esempio Mauro Del Rio, fondatore di Buongiorno! (attraverso la sua holding Capital B!), Stefano Aversa (Global Vice Chairman and Chairman EMEA di AlixPartners), Piero Masera (managing director di Alix Partners), Andrea Beltratti (ex presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, attraverso la sua AFI), Emilio Ottolenghi (sia direttamente sia attraverso la sua Petrolifera Italo-Rumena), Matteo e Paolo Zanetti (prodotti caseari), Alessandra Manuli (attraverso AMH Urban Regeneration) e Vito Rocca (ex ceo del gruppo insurtech RGI, attraverso Vierre Holding srl).
Il progetto è ambizioso: la Sicaf, nelle intenzioni dei fondatori, intende diventare una sorta di fondo sovrano a capitale privato, ovvero uno strumento di mobilizzazione del risparmio delle famiglie italiane per finanziare la ristrutturazione (soprattutto in senso digitale ed ecosotenibile) del sistema Italia, puntando nel contempo a centrare gli obiettivi di benefit-corporation ed ESG.
A questo proposito Scardovi ha dichiarato: “L’opportunità per l’Italia è oggi trasformarsi guardando a un modello di sviluppo caratterizzato da sostenibilità finanziaria, sociale e ambientale, ossia un modello di capitalismo per tutti che sia inclusivo, trasparente, equo e in grado di allineare gli interessi economici di cittadini azionisti italiani con la coscienza civica. Esiste oggi un’occasione imprenditoriale unica che può essere indirizzata al meglio coinvolgendo i migliori talenti italiani e le sue eccellenze finanziarie e industriali”.
E, ha aggiunto Scardovi, si tratta di un “modello di business unico e innovativo: la SICAF Retail, Benefit Corporation ed ESG con capitale evergreen e multi-strategy, quotata su Borsa Italiana e PIR Alternative, dotata di governance indipendente e con Board, Comitato di Sostenibilità, Team d’Investimento e manager di eccellenza”.
Fino a poche settimane fa HOPE era però ancora solo una scatola vuota, senza ancora un team di gestione, con solo il presidente Stefano Caselli (pro-rettore dell’Università Bocconi) e l’amministratore delegato Claudio Scardovi. Ma appunto ora, con l’ok di Bankitalia, può passare alla fase esecutiva.
Questa prevede il collocamento in borsa della Sicaf Eltif, tramite un collocamento sia istituzionale sia retail, con l’obiettivo di raccogliere in prima battuta 500 milioni di euro. Secondo quanto risulta a BeBeez, il collocamento dovrebbe essere al 30% istituzionale e il resto presso il pubblico retail. Il collocamento istituzionale dovrebbe partire nelle prossime settimane. Per il collocamento retail, che prevederà un ticket di investimento minimo di mille euro, i tempi li stabiliranno ovviamente il cda e la Consob, ma è molto probabile che la cosa non avverrà prima del 2022. Quest’ultima fase farà leva ovviamente sul network di banche azioniste di HOPE. Le risorse raccolte, inoltre, sempre stando a quanto risulta a BeBeez, saranno investite orientativamente al 40% in aziende e al 60% nei sistemi urbani. Attualmente le risorse raccolte ammontano a 15,7 milioni di euro, cioè il capitale versato dagli azionisti.
Intanto è stato definito il Cda, composto da sette membri, di cui sei non esecutivi. Oltre a Caselli e Scardovi, sono stati nominati consiglieri Francesco De Giglio (ex partner di Arcadia sgr ed ex managing director di Advent International in Italia), Mauro Del Rio, l’avvocato d’affari Nunzio Luciano, Alessandra Manuli e l’economista Lucrezia Reichlin.
Il board sarà affiancato da un Comitato di Sostenibilità che comprende tra gli altri Anna Gervasoni (direttore generale dell’Aifi), Carlo Ratti (direttore del Senseabe City Lab del Mit di Boston) e Cinzia Tagliabue (ceo di Amundi Italia). Un settimo membro del comitato verrà identificato nelle prossime settimane. Il Comitato Sostenibilità avrà ruolo consultivo, fornendo indicazioni al Board ed ai Team d’Investimento sulle migliori opportunità per la realizzazione degli obiettivi B-Corp e ESG.
Sono in via di definizione anche i vari comparti operativi, i cui vertici sono stati già identificati e verranno resi noti nelle prossime settimane. Nota invece la composizione dei due comitati d’investimento, con ruolo consultivo.
Uno seguirà il comparto corporate, presieduto da Galeazzo Pecori Giraldi (chairman non esecutivo), già country head di Morgan Stanley, oltre che dallo stesso Scardovi, affiancati da Stefania Petruccioli , partner di Progressio sgr, e Stefano Sostero (senior partner), ex managing director di Muzinich. Altri partner d’investimento potranno unirsi nelle prossime settimane.
L’altro comitato si occuperà degli investimenti sulle sustainable cities, presieduto da Andrea Beltratti (chairman non esecutivo), oltre che da Scardovi, affiancati da Armando Borghi (docente di mercato immobiliare alla Bocconi nonché ceo di Citylife), Luca Malighetti (managing director presso il fondo Usa Varde Partners) e Mirko Tironi (senior partner), ex di Varde Partners e oggi membro del cda di Borio Mangiarotti. Altri partner d’investimento potranno unirsi nelle prossime settimane.
HOPE intende realizzare un portafoglio ben diversificato di partecipazioni di maggioranza e (più selettivamente) minoranza ma con ruolo attivo nella governance e con approccio da “operating partner” (supporto manageriale e industriale alle imprese e alle città, specie sui temi di trasformazione digitale e verde).