GAP spa, azienda bergamasca con importante sede operativa a Brescia e specializzata nella movimentazione di materiali e scarti di lavorazione nelle aziende siderurgiche nazionali ed estere, ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un prestito green di 4 milioni di euro, finalizzato alla sostituzione di caricatori industriali con macchinari dotati di nuovi propulsori a emissioni zero nella direzione di una progressiva elettrificazione dell’intero parco macchinari (scarica qui il comunicato stampa).
L’intervento complessivo di Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio della banca di sostegno agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). A valere sul nuovo plafond Circular Economy da 8 miliardi di euro, istituito a tal fine da Intesa Sanpaolo, il finanziamento è stato assistito dalla Garanzia Green di SACE.
GAP è una realtà di spicco nel panorama industriale italiano e internazionale, di proprietà della famiglia Piantoni. Nata 70 anni fa come azienda a conduzione familiare dalla forte presenza nell’area della Valle Camonica dove, per tradizione, le realtà produttive hanno bisogno di servizi di trasporto e movimentazione con mezzi speciali, negli anni si è radicata in tutto il centro nord. Oggi può contare su una sede legale a Sovere (Bergamo) e una operativa a Brescia. Con oltre 400 dipendenti, l’azienda ha per vocazione aziendale quella di diventare un referente unico ed esaustivo per le aziende siderurgiche. Dopo la prima fase di analisi e progettazione, nel 2017 GAP ha iniziato la conversione di un primo caricatore termico in elettrico 100% che attualmente sta operando con successo in una primaria acciaieria italiana che mira nel tempo alla piena applicazione dei principi dell’economia circolare. Nei prossimi mesi al primo caricatore elettrico se ne aggiungeranno due rientranti negli investimenti societari per il 2021.
Eligio Piantoni, ceo del Gruppo, ha commentato: “GAP ha sempre prestato grande attenzione a un impatto virtuoso sull’ambiente delle attività prestate presso i clienti. A questo proposito Gap nel 2013 ha avviato il progetto EHRON, volto all’introduzione graduale di mezzi industriali a emissioni 0. Gli sviluppi successivi saranno dedicati all’applicazione del sistema propulsore “kit EHRON” su mezzi diversi e, attualmente, si sta inoltre progettando l’ibridizzazione del kit EHRON da elettrico a elettrico-idrogeno”.
Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “Siamo da sempre molto impegnati a sostenere le PMI del territorio in uno sviluppo sostenibile e oggi ancora di più, accompagnandole nella necessaria transizione verso l’economia green, in piena linea con il nostro piano industriale 2022-2025 e con i pilastri del PNRR. Per individuarne i bandi più adatti ai nostri clienti, abbiamo recentemente predisposto una piattaforma digitale e gratuita sul nostro sito web. Abbiamo erogato in Lombardia oltre 1 miliardo di euro per progetti di economia circolare e in S-Loan in favore di PMI che, come GAP, sempre più si orientano verso obiettivi ESG, quali la riduzione del proprio impatto ambientale e il miglioramento in ambito sociale e di governance, elementi necessari oggi alle aziende per aumentare competitività ed efficienza”.
Ricordiamo che Intesa Sanpaolo ha recentemente messo a punto per le PMI il Sustainability Loan, finanziamento innovativo a medio-lungo termine, che accompagna gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance e ne premia i comportamenti virtuosi: la Banca riconosce infatti una riduzione di tasso per ogni anno in cui gli obiettivi di miglioramento in ambito ESG vengono raggiunti, sulla base di indicatori di performance condivisi e monitorati nell’ambito della nota integrativa al bilancio della società.
Da qui al 2026, Intesa ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.
Per Intesa Sanpaolo è il secondo prestito green in ambito siderurgico in pochi giorni, sebbene l’importo quasi scompaia rispetto al miliardo di euro erogato la scorsa settimana al Gruppo Marcegaglia in consorzio con un nutrito gruppo di banche italiane ed estere (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia il jumbo loan è finalizzato soprattutto al rifinanziamento di debito esistente e ad acquisizioni.
Tra gli ultimi prestiti green di Intesa, parimenti a pochi giorni fa risale quello di 15 milioni di euro a 5 anni per Came Group, azienda trevigiana specializzata nell’automazione per la sicurezza e il controllo degli ambienti, finalizzato al raggiungimento di specifici target legati alla sostenibilità con focus particolare sulla sensibile riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti (si veda altro articolo BeBeez). A fine aprile Intesa aveva erogato un prestito di 10 milioni di euro con garanzia SACE a favore di Comat Servizi Energetici, società torinese partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica Sgr e da Comat Spa. Il finanziamento è finalizzato a portare avanti i progetti di riqualificazione energetica degli edifici gestiti con l’installazione di cappotti termici e pompe di calore. Più nello specifico, il Sustainability Loan di intesa Sanpaolo prevede uno sconto sul tasso praticato via via che l’azienda realizza una serie di obiettivi ESG (si veda altro articolo BeBeez). Sempre ad aprile, Intesa ha destinato un altro prestito ESG alla compagnia di autonoleggio Sicily by Car, questa volta da 15 milioni di euro, sempre con garanzia green di SACE (si veda altro articolo BeBeez). In precedenza, a metà marzo, la banca aveva concesso insieme ad altri istituti di credito un prestito da 46 milioni di euro a UBS Asset Management per il rifinanziamento di un portafoglio di impianti italiani impegnati nella la generazione di energia pulita. Il portafoglio rientra nel comparto Infrastructure Equity Strategy di UBS AM (si veda altro articolo BeBeez). Il rifinanziamento ha inoltre consentito di ottenere fondi per rifinanziare un portafoglio misto composto da 13 impianti fotovoltaici, per un totale di 14MW, e 4 impianti di biogas da 4MW. A gennaio, il primo gruppo bancario italiano aveva sostenuto invece Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, con un finanziamento da 10 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE a sostegno del piano di crescita e di sviluppo del gruppo in ottica ESG e di economia circolare (si veda altro articolo BeBeez).