![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2021/10/Kpmg-ESG.jpg)
Il colosso della consulenza KPMG nei prossimi tre anni investirà oltre 1,5 miliardi di dollari in un programma globale dedicato all’agenda ESG. Lo ha comunicato ieri il gruppo di consulenza, precisando che la strategia prevede lo sviluppo di soluzioni innovative per accompagnare le aziende verso la “transizione green” e l’inserimento di figure professionali dedicate a questi temi, attività di training per lo sviluppo di competenze ESG all’interno del network, a costruzione di nuove partnership/alleanze e l’implementazione di nuove tecnologie soluzioni e tecnologie proprietarie dedicate al cambiamento climatico e alla realizzazione di progetti ESG (si veda qui il comunicato stampa).
Peraltro su quest’ultimo punto KPMG ha già sviluppato da un lato sia Climate IQ, un tool digitale che aiuta le imprese clienti a identificare opportunità e rischi derivanti dal climate change, sia ESG IQ, sviluppato dai data scientist di KPMG insieme Google e ai principali asset manager globali; e dall’altro, insieme al Cambridge Institute of Sustainability Leadership (CISL) un software, offerto con la formula software-as-a-service (SaaS), battezzato Sustainable Investment Framework Navigator, in grado di offrire ai gestori e agli investitori una misurazione dell’impatto di sostenibilità dei loro portafogli, testandoli rispetto al raggiungimento o meno dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite. La chiave della trasformazione di KPMG sarà proprio la capacità di offrire ai clienti soluzioni efficaci che producano effetti misurabili.
Bill Thomas, global chairman e ceo di KPMG, ha dichiarato: “Per accelerare sull’agenda ESG servono soluzioni concrete per favorire il cambiamento. Siamo di fronte a un cambio di paradigma destinato a determinare una nuova rivoluzione industriale soprattutto nella creazione e misurazione del valore. Vogliamo supportare le imprese sotto il profilo strategico, dei nuovi modelli di business, sotto quello gestionale con la definizione di nuovi indicatori per misurare il valore creato sia con modelli di attestation che forniscano al mercato elementi di fiducia sui percorsi intrapresi dalle aziende”.
Tutto questo sarà implementato da KPMG anche in collaborazione con alcune tra le principali realtà del business, come Google Cloud, Microsoft Salesforce e ServiceNow, sia con attori istituzionali, quali UNESCO, Enactus e la Global Reporting Initiative.
Ricordiamo che grandi istituzioni bancarie globali, le grandi compagnie assicurative e i colossi dell’asset management si sono già organizzati per dotarsi di capacità di analisi dei dati interne di raggiungimento degli obiettivi ESG. A volte lo hanno fatto acquisendo startup fintech specializzate e altre volte acquisendo realtà già ben strutturate. Per esempio, JPMorgan la scorsa estate ha acquisito la scaleup californiana OpenInvest, che offre servizi di costruzione e diagnosi dei portafogli in ottica ESG; Blackrock ha recentemente acquistato il modello di scenario dei cambiamenti climatici di Baringa e lo ha integrato nel suo framework di gestione del rischio di Aladdin; mentre HSBC Asset Management ha acquistato una partecipazione in Radiant ESG2, una start up di gestione patrimoniale ESG con sede negli Stati Uniti. Proprio l’offerta di soluzioni fintech focalizzate ai temi della sostenilibiltà è uno dei principali trend individuati da KPMG per il mercato EMEA nel suo ultimo Report Pulse of Fintech (si veda altro articolo di BeBeez). E anche le agenzie di rating hanno fatto lo stesso, conducendo campagne di m&a nel settore dell’analisi dei dati ESG in modo da poter rispondere alla crescente domanda di rating di sostenibilità. Il fintech ESG non a caso sta attraendo molti investitori di private equity e venture capital, ma non solo. E’ di pochi giorni fa la notizia che anche il principe Harry e sua moglie Megan sono diventati “impact partners” e hanno investito in Ethic, una scaleup fintech di New York specializzata in asset management, fondata nel 2015, incubata da 500 Startups e che a oggi ha raccolto quasi 50 milioni di dollari dagli investitori di venture capital in vari round (si veda qui il comunicato stampa e qui Crunchbase).
In particolare, tra i principali interlocutori sui temi ESG sono le banche. “L’UE ha indirizzato questa tematica verso gli istituti finanziari, che sono una leva fortissima per la crescita dell’economia reale, per definire una creazione di valore diversa da quella cui si era abituati. Un’esigenza che nasce dalla volontà di conferire trasparenza e criteri di sostenibilità (non solo ambientale) ai processi che porteranno a beneficiare degli ingenti flussi finanziari stanziati dal PNRR“, ha sottolineato Piermario Barzaghi, partner KPMG Advisory, la scorsa settimana in occasione dell’intervento di apertura della conference “ESG in credit & finance, dall’economia reale all’economia sostenibile”, organizzata da Credit Village e Twin, di cui BeBeez è stato media partner (si veda qui il comunicato stampa).
Sempre in occasione della conference, sono state riportate le testimonianze di Banca Mediolanum, istituto chiamato all’obbligo di disclosure ESG, di Banca Sistema, che ha spiegato anticipato nella propria policy tali obblighi, e di Illimity, che ha illustrato il percorso di crescita di una giovane realtà improntato, fin dalla nascita, ai principi di sostenibilità. Ed è stato presentato il case study di Banco Desio, con un’intervista a Raffaele Negri, Responsabile area bilancio e sostenibilità, che ha ripercorso le tappe di una piccola banca con 110 anni di storia che ha varato agli inizi del Duemila il suo primo piano triennale di sostenibilità.
Sempre Barzaghi di KPMG ha ricordato inoltre che, sempre sul fronte del rispetto dei criteri ESG, “la regolamentazione disciplinata dalla Commissione Europea impone delle tempistiche stringenti: già quest’anno, circa 200 gruppi in Italia di società di interesse pubblico (non solo quotate) dovranno fornire al mercato, all’interno dei propri bilanci finanziari consolidati, un’informativa di sostenibilità obbligatoria. Un obbligo che nei prossimi due anni sarà esteso a tutte le società con almeno 250 dipendenti e che investe, indirettamente, tutta la catena di fornitura di piccole medie imprese che dovranno fornire i propri prodotti secondo standard sostenibili ai clienti. Molti paesi hanno affrontato questa tematica prima dell’Italia: le nostre imprese devono innovare i propri processi e aprirsi definitamente alla digitalizzazione, altrimenti il rischio è restare fuori dai mercati internazionali, in cui i grandi fondi stanno andando nella direzione di favorire investimenti in ottica green”.
E Mario Corti, neo senior partner di KPMG Italia., a commento dell’annuncio di ieri a livello globale, ha concluso: “La firm italiana è in prima linea nella realizzazione del piano. In Italia, il nostro team di specialisti lavora in modo pionieristico sui temi ESG da oltre 20 anni, soprattutto nell’ambito della strategia, della governance, dei rischi, del reporting e dell’attestation. Ora si apre una nuova fase e il nostro impegno è quello di trasformare tutta la nostra firm in ottica ESG, per accompagnare le imprese italiane e multinazionali in questo percorso. La domanda sta crescendo a un ritmo straordinario. Abbiamo le competenze, le tecnologie e le persone per sostenere le aziende in ogni dimensione del cambiamento”.