Castello Italia spa, società specializzata nell’estrusione di tubi e spirali in poliammide e poliuretano per i settori automotive e automazione industriale. con sede a Casalmorano (Cremona), è diventata tutta francese. A comprare il controllo della società è stato infatti il gruppo ARaymond, che fa capo alla famiglia Raymond ed è leader mondiale nei raccordi speciali e componentistica varia per il settore automotive e industriale (si veda qui il comunicato stampa).
La società italiana dall’agosto 2018 era controllata al 75% dal fondo Arcadia Small Cap II gestito da Arcadia sgr, guidata dall’amministratore delegato di Simone Arnaboldi (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere la quota allora era stata Chemical Project Holding srl (CPH), holding di investimento che fa capo all’imprenditore francese Frederic Hepineuze, che è anche presidente del gruppo Agiplast, azienda specializzata nella rigenerazione di polimeri ad alte prestazioni lo scorso giugno è stata a sua volta acquisita dal gruppo chimico francese Arkema quotato a Parigi (si veda qui il comunicato stampa). CPH allora aveva mantenuto una partecipazione del 25% in Castello.
Tornando all’acquisizione da parte di ARaymond, Alessandro Grassi, partner di Arcadia ha seguito l’intero processo di acquisizione, gestione e successiva cessione della società, con il supporto dell’investment associate Tristano Pinter. Per gli aspetti legali, Arcadia è stata assistita nell’operazione da Advant NCTM, mentre lo studio legale Dentons ha fornito l’assistenza legale al Gruppo ARaymond.
L’interesse di ARaymond per Castello nasce da una forte complementarietà tra le due società, a livello sia di prodotto sia di know-how industriale: i componenti di ARaymond si applicano su tubi che Castello produce o potrà produrre. La collaborazione fra le due società consentirà di elevare l’offerta ai clienti OEM, da un prodotto a un sistema più complesso sviluppato internamente.
La cessione di Castello rappresenta il primo disinvestimento di Arcadia Small Cap II che a oggi ha investito circa il 60% della sua dotazione. Con il disinvestimento di Castello sarà restituita una parte significativa dell’importo complessivo richiamato sinora agli investitori, generando un ritorno in termini di IRR di circa il 40%. Il fondo, avviato nel 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), aveva poi chiuso la raccolta a quota 80 milioni di euro nel maggio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il primo fondo Arcadia Small Cap Fund, aveva invece chiuso la raccolta nel 2012 a quota 53 milioni. Sia il primo sia il secondo fondo vantano tra i loro investitori il FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti). Arcadia sgr sta lavorando al suo terzo fondo di private equity, Arcadia Small Cap III, che sarà lanciato entro la fine di quest’anno con una raccolta target complessiva di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
L’acquisizione di Castello da parte di Arcadia nel 2018 era stata interamente finanziata dal fondo senza utilizzo di indebitamento finanziario e aveva innescato un ambizioso piano di investimenti e di sviluppo del fatturato. Nei tre anni in portafoglio ad Arcadia, infatti, Castello ha visto crescere il il numero dei dipendenti del 70% e i ricavi sono passati da 17,6 milioni di euro nel 2017 a oltre 30 milioni previsti per il 2021, con l’ebitda passato nello stesso periodo da 2,6 milioni a circa 5 milioni previsti per il 2021. La crescita della società è stata accompagnata da un importante rafforzamento manageriale guidato dall’amministratore delegato Pierluigi Testa con il contributo del business partner di Arcadia, Fausto Lanfranco, che ha ricoperto il ruolo di presidente.
Sono inoltre stati realizzati interventi che hanno rafforzato la società industrialmente, quali significativi investimenti per incrementare la capacità produttiva e la razionalizzazione del layout produttivo, anche attraverso l’installazione di una tensostruttura esterna di 1.500 mq adibita a magazzino. Da un punto di vista commerciale Castello ha notevolmente rafforzato il posizionamento competitivo nel settore automotive: dopo aver superato brillantemente l’audit da parte del Gruppo Traton/Volkswagen, la società è diventata fornitore Tier 1 di MAN e Scania per i tubi freno dei rimorchi dei veicoli industriali. Il tutto con la società che ha ottenuto da Vigeo Eiris, società del gruppo Moody’s, un rating ESG quali/quantitativo ben al di sopra della media del settore di riferimento.
Pierluigi Testa, ad di Castello, ha commentato: “Sono estremamente fiero del lavoro di tutto il Team; abbiamo definito un preciso piano industriale e nonostante la pandemia siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati. Insieme ad Arcadia abbiamo lavorato con visione a lungo termine, velocità e coerenza industriale; ringrazio Arcadia per questi anni insieme e per avere creduto nel potenziale della nostra società. Siamo orgogliosi di entrare a fare parte della grande famiglia ARaymond”.
Simone Arnaboldi, ad di Arcadia, ha dichiarato: “Abbiamo acquisito un’ottima azienda industriale, che abbiamo aiutato a crescere e a valorizzarsi ulteriormente, portandola a livelli di eccellenza. L’investimento in Castello rappresenta un’operazione di successo, che genererà un ottimo ritorno per gli investitori del fondo, ed è esemplificativa della strategia di investimento di Arcadia”.
Ricordiamo che nel febbraio scorso il secondo fondo ha rilevato il 100% della società novarese Starlaks Italia (si veda altro articolo di BeBeez), che si occupa di lavorazione, affumicatura e confezionamento di salmone, dai soci fondatori Andrea Balbo, Alex e Gaudenzio Brustia. Il secondo fondo di Arcadia sg detiene in portafoglio anche: Grafiche Favillini (che nel luglio 2020 ha a sua volta comprato Idea Grafica) e Chiorino Technology.
Arcadia sgr, con sede a Milano, è nata nel 2009 per iniziativa di Guido Belli, e Simone Arnaboldi, entrambi con precedenti esperienze in Bridgepoint Capital, di cui Belli è stato co-fondatore, e in Sopaf.
Arcadia sgr è uno degli investitori di private capital monitorato
da BeBeez Private Data, il database del private capital di BeBeez
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