Infranity, società di investimenti in infrastrutture e parte di Generali Investments, ha acquisito da un fondo gestito da Foresight un portafoglio di 13 impianti pienamente operativi in Spagna e Portogallo con una capacità totale di circa 58 MW.
È stato raggiunto un accordo iniziale per estendere la portata ad altri 6 impianti pienamente operativi in Spagna, per aumentare la capacità totale attribuibile a circa 78 MW, riferisce una nota che precisa come il portafoglio abbia “un profilo interessante, con un buon equilibrio tra ricavi contrattuali e commerciali, che consente di beneficiare delle attuali dinamiche di mercato e di coprire l’esposizione a lungo termine”.
L’operazione rappresenta il primo investimento in equity di Infranity nella regione iberica. Alban de La Selle, managing partner di Infranity, ha sottolineato: “Siamo orgogliosi di sostenere la crescita di una piattaforma di energia rinnovabile con un profilo di rischio-rendimento interessante per i nostri investitori. Questa operazione rafforza ulteriormente l’impegno di Infranity a investire in infrastrutture energetiche sostenibili a supporto della transizione energetica”.
Ricordiamo che Infranity è il nuovo nome con cui opera da settembre 2022 Generali Global Infrastructure (GGI), asset manager specializzato in investimenti infrastrutturali sostenibili. Il nuovo marchio studiato per riflettere i due principali punti di forza della società, “infrastructure” e “humanity”.
Fondata nel 2018 da Philippe Benaroya, Alban de La Selle e Gilles Lengaigne in partnership strategica con Generali, Infranity è la prima società di asset management avviata all’interno dell’ecosistema di società di gestione di Generali Investments che offre strategie di investimento difensive, largamente decorrelate rispetto ai mercati pubblici. Infranity ha già attratto oltre 7 miliardi di euro di capitali da investitori istituzionali.
Philippe Benaroya, ceo di Infranity, aveva commentato, in occasione della presentazione: “In collaborazione con il gruppo Generali, nostro azionista di maggioranza, siamo lieti di presentare la nostra nuova identità, Infranity. Il nuovo nome è coerente con i nostri valori, le nostre competenze e il nostro impegno per gli investimenti sostenibili. Sin dalla sua nascita nel 2018, la nostra società si è sempre concentrata sulla creazione di valore per conto dei suoi clienti attraverso investimenti in infrastrutture essenziali che favoriscono la trasformazione sostenibile delle nostre economie e società”.
Carlos Rey Micolau, amministratore delegato e responsabile per l’Iberia di Foresight, ha dichiarato: “Siamo lieti di annunciare la nostra prima cessione in Iberia. Siamo stati in grado di offrire rendimenti interessanti ai nostri investitori e di dimostrare la proposta di Foresight nei mercati dell’energia e delle infrastrutture”.
Conservando il suo patrimonio storico e il suo modello di investimento indipendente, Infranity si differenzia per le sue strategie di investimento sostenibili e difensive, offrendo rendimenti corretti per il rischio. Con sede a Parigi, Infranity si avvale di un team di oltre 40 esperti internazionali dedicati all’individuazione e alla strutturazione di opportunità di investimento che rispondono ad alcune delle principali sfide attuali in settori chiave quali la transizione energetica, l’ambiente, la mobilità green, la trasformazione digitale e le infrastrutture sociali. Dalla sua nascita, Infranity ha raccolto oltre 7 miliardi di euro di capitale ed ha costruito un portafoglio di oltre 70 attivi in Europa e Nord America, suddivisi in 12 fondi.
Secondo quanto risulta a BeBeez, questi includono un fondo di debito infrastrutturale senior da 2 miliardi di euro che è completamente distribuito e tre fondi in fase di raccolta: un fondo di debito senior di successione attualmente a circa 1,3 miliardi di euro e due fondi tematici che raggiungono circa 1 miliardo di euro (uno sulla transizione digitale e l’altro sulla transizione energetica), ciascuno dei quali ha un comparto di debito e uno di capitale. Le soluzioni di investimento in infrastrutture si rivolgono alle infrastrutture Core e Core Plus, dando accesso ad asset e attività resilienti, a rendimenti stabili e prevedibili. La società è principalmente concentrata sul debito ma offre anche soluzioni di investimento in equity per le infrastrutture che condividono le caratteristiche e i vantaggi offerti dal debito. La società investe in media più di 2 miliardi di euro all’anno.
L’ambizione di Infranity di generare valore nel lungo termine per i suoi investitori si riflette nella rapida espansione delle sue soluzioni d’investimento lungo tutta la struttura del capitale, compresi gli investimenti di debito a più alto rendimento e gli investimenti in equity.
L’attività di investimento riguarda diversi Paesi europei. In Italia Infranity partecipa al finanziamento di diversi progetti per lo sviluppo digitale nel settore telecomunicazioni e per la transizione energetica con iniziative in ambito fotovoltaico.
In Francia, insieme ad altri investitori istituzionali, Infranity ha definito una partecipazione in Hexagon Renewable Energy, un produttore di energia indipendente francese che gestisce un ampio portafoglio di parchi eolici onshore nel Paese in diverse fasi di vita (operativi, in costruzione, pronti per la costruzione e alcuni in fase di sviluppo). Grazie a questo investimento, i progetti Hexagon stanno progredendo, con un ulteriore parco eolico da 13,2 MW commissionato nella prima metà del 2022 e la costruzione già ben avviata del parco eolico Sud Marne da 122 MW che, a regime, sarà il più grande parco eolico onshore in Francia. Un investimento in linea con la strategia di Infranity a sostegno della transizione energetica, fortemente sostenuta dall’Unione Europea e dal governo francese per il contributo ambientale positivo.
Nel campo della transizione digitale, Infranity ha investito in Fiber Networks Ireland Limited, operatore che sta implementando la banda larga ad alta velocità in Irlanda, con l’obiettivo di connettere con reti FttH (Fiber-to-the-Home) 1,9 milioni di famiglie, ovvero l’84% delle case e delle imprese nel paese entro la fine del 2026 e contribuire in questo modo a ridurre il digital divide.