Angel Capital Management spa (ACM), la holding di partecipazioni di Angelo Moratti, si dotato di nuovo cash per finanziare ulteriori acquisizioni. Per farlo ha scelto di ricorrere a un finanziamento garantito da un pacchetto di azioni del gruppo petrolifero Saras, quotato a Piazza Affari, strutturando con BofA Securities Europe un contratto derivato cosiddetto funded collar che ha appunto per oggetto fino a 47.576.140 azioni ordinarie Saras, pari al 5% del capitale della società, ovvero il 50% della partecipazione complessiva di ACM. Ricordiamo che l’azionariato di Saras è composto dalla famiglia Moratti con una quota al 40%, di cui il 20% di Massimo Moratti 20%, il 10% in capo appunto ad Angel Capital Management e il 10% posseduto da Stella Holding.
L’operazione, annunciata mercoledì 1° febbraio (si veda qui il comunicato stampa), ha creato scompiglio a Piazza Affari, con il titolo Saras che ieri è crollato di circa l’11% a 1,495 euro dagli 1,655 euro del giorno prima, tanto da richiedere la diffusione di una nota di precisazione da parte di Moratti ,Executive Chairman di ACM (si veda qui il comunicato stampa), che ha voluto sottolineare: “Come già indicato da ACM, la stipula di un contratto di finanziamento e di un funded collar con BofASE sono funzionali alla prosecuzione della strategia di investimento che ACM persegue da anni. Io e ACM continuiamo ad avere piena fiducia in Saras e nelle sue prospettive; a riprova di ciò, ACM non ha venduto neanche un’azione Saras e le opzioni previste dal contratto di funded collar prevedono quale regola generale il settlement in denaro, ferma restando la possibilità per ACM di optare per una consegna delle azioni a fronte dell’esercizio delle opzioni. ACM, oltre a rimanere titolare delle azioni costituite in pegno nell’ambito dell’operazione conclusa con BofASE, mantiene il diritto di voto sulle stesse, salvo in caso di escussione della garanzia. Con la conclusione di questi contratti con BofASE, ACM non ha quindi posto in essere alcuna una strategia di disimpegno rispetto a Saras”.
Nel dettaglio, si legge nella nota di Saras di ieri, l’operazione “ha natura di operazione di finanziamento, con previsione di un’erogazione di una somma di denaro da BofASE ad ACM a titolo di finanziamento fruttifero e di un derivato collar, con finalità di hedging, avente ad oggetto massime n. 47.576.140 azioni ordinarie di Saras” e che nella giornata del 1° febbraio “BofASE, in totale autonomia rispetto ad ACM, ha completato un’operazione di accelerated book building (ABB) avente ad oggetto le azioni Saras spa a fini di copertura della posizione lunga assunta ai sensi del collar. Ai fini dell’ABB BofASE, da quanto rappresentato da BofASE ad ACM, ha fatto ricorso a un prestito titoli con soggetti terzi (senza alcun coinvolgimento diretto o indiretto di ACM). Da quanto rappresentato sempre da BofASE ad ACM, sono state cedute da parte di BofASE nell’ambito dell’ABB azioni Saras spa a un prezzo di collocamento di euro 1,54 per azione”.
Se il prezzo di riferimento per Saras ai sensi del collar fosse quello di 1,54 euro per azione, allora il valore dell’operazione sarebbe nell’ordine dei 73 milioni di euro.
Nella nota diffusa il 1° febbraio si leggeva inoltre che “l’operazione contempla una serie di opzioni put (a favore di ACM) e opzioni call (a favore di BofASE) sulle azioni Saras sottostanti, con esercizio automatico al ricorrere delle relative condizioni e con settlement in denaro, ferma restando la facoltà di ACM di optare per la physical delivery delle azioni sottostanti. A garanzia delle obbligazioni finanziarie relative alle operazioni assunte, la società ha contestualmente stipulato un contratto di pegno con BofASE avente ad oggetto le stesse azioni oggetto del collar (che prevede che il diritto di voto rimanga in capo ad ACM, salvo in caso di default) nonché sul saldo di un conto di liquidità appositamente costituito. L’operazione prevede l’erogazione di un prestito ad ACM per un importo calcolato in ragione del numero di azioni ordinarie Saras sottostanti l’operazione collar e di un prezzo di riferimento quantificato ai sensi del contratto collar, che sarà rimborsato a rate alla scadenza di ciascuna tranche dell’operazione collar.”
Angel Capital Management è la ex Angel Lab, che ha come vocazione investimenti di venture capital e private equity di piccole dimensioni. Tra le sue partecipazioni c’è il 70% di Milano Investment Partners sgr, di cui Angelo Moratti è anche presidente, che nel 2018 ha lanciato il suo primo fondo MIP I con una raccolta di 100. milioni di euro e vocazione europea (si veda altro articolo di BeBeez), che oggi ha interamente investito la propria dotazione. Nel 2021 l’sgr ha poi lanciato il fondo Cliffs, destinato a investimenti nella deep-tech, soprattutto in aziende early-stage e sul mercato statunitense, che ha obiettivo minimo di raccolta di 30 milioni di euro e ora i nuovi progetti di MIP sgr ci sono il lancio del fondo MIP II, oltre che un fondo di fondi (si veda altro articolo di BeBeez). Tra le partecipazioni dirette di venture capital ricordiamo invece quella del 48% in Hebe Studio srl, marchio italiano di completi da donna femminile made in Italy (si veda altro articolo di BeBeez), e quella del 26,85% nel nuovo brand cosmetico Zago srl, affiancato dai coinvestitori Pankalos srl e Ghilo srl del cugino Angelomario Moratti (rispettivamente all’8 e al 4%) e da Scilla srl, società riconducibile a Santo Versace (con il 9,4%) (si veda qui MF Milano Finanza).