Ariston Holding NV, a capo del noto gruppo specializzato in soluzioni per l’acqua calda e il riscaldamento degli ambienti, controllato dalla famiglia Merloni, ieri ha annunciato l’avvio dell’iter della quotazione a Piazza Affari sul segmento Euronext Milan (l’ex Star) (si veda qui il comunicato stampa).
L’offerta, prevista per le prossime settimane, prevede un collocamento riservato di azioni di nuova emissione per 300 milioni di euro oltre a un’offerta secondaria a investitori istituzionali di azioni oggi detenute dagli azionisti Merloni Holding spa e Amaranta srl.
Secondo quanto risulta depositato oggi in Camera di Commercio, Amaranta, detiene oggi l’8,14% di Ariston Thermo Holding spa. Amaranta è la società che fa capo a Maria Francesca Merloni, che nel maggio 2020 aveva ceduto la sua quota del 20% in Merloni Holding, che allora deteneva il 67% di Ariston Thermo Holding, ed era entrata direttamente in Ariston Thermo con una quota del 12% (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto a Merloni Holding spa, oggi risulta controllata al 61,51% da Francesco Merloni (il primogenito del fondatore del gruppo, Aristide), al 18,06% da Paolo Merloni (figlio di Francesco) e al 14,84% da Maria Cecilia Lazzarini (moglie di Francesco), mentre il restante 5,59% sono azioni proprie.
A sua volta, Merloni Holding possiede l’88% di Ariston Holding NV, più varie altre partecipazioni tra cui quella nella piattaforma fintech di lending alle imprese Credimi (5,7%), con cui il gruppo ha da tempo un rapporto, visto che è stato uno dei primi gruppi industriali che ha ceduto fatture in piattaforma (si veda qui altro articolo di BeBeez). Infine, Ariston Holding controlla al 100% Ariston Thermo spa, Thermowatt spa, Ecoflam bruciatori spa e Ingrado spa.
Ai fini della quotazione, Ariston ha nominato Goldman Sachs Bank Europe SE, Intesa Sanpaolo – Divisione IMI Corporate & Investment Banking, e Mediobanca quali joint global coordinators e joint bookrunner (joint global coordinator), CC & Soci quale financial advisor e BNP Paribas, BofA Securities Europe SA, Citigroup Global Markets Europe AG ed Equita sim in qualità di joint bookrunner (congiuntamente ai joint global coordinator, gli underwriter).
Ariston Thermo è conosciuta sui mercati di tutto il mondo con l’omonimo e storico marchio (richiama il nome del capostipite Aristide), oltre ad altri marchi che nel tempo hanno allargato un potenziale nei vari settori di mercato. Il gruppo offre la sua gamma di prodotti, soluzioni e servizi principalmente con il marchio globale Ariston, il marchio ELCO caratterizzato da servizi premium, e iconici marchi nazionali come Calorex, NTI, HTP, Chaffoteaux, ATAG e Racold, oltre a Thermowatt ed Ecoflam nel settore dei componenti e dei bruciatori. L’azienda conta oltre 7.400 dipendenti, uffici di rappresentanza in 42 paesi, 23 siti produttivi e 25 centri di ricerca e sviluppo in 4 continenti, e vende soluzioni e servizi in circa 150 paesi in tutto il mondo. Ariston è attiva in 42 paesi, con l’80% dei ricavi del 2020 provenienti da 18 diversi paesi e con una posizione di mercato significativa 15 di 20 paesi più grandi del mondo per Pil nel 2020.
Il gruppo di Fabriano (Ancona) ha chiuso il 2020 con ricavi per 1,66 miliardi, un ebitda di 257,5 milioni e un debito finanziario netto di 158,8 milioni (si veda qui il report Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Ariston intende utilizzare i proventi netti dell’emissione per sostenere l’ulteriore crescita del gruppo, sviluppando il digital route to market, le tecnologie e il footprint industriale, e per finanziare in futuro acquisizioni di imprese, tecnologie e diritti di proprietà intellettuale. L’ammissione su Euronext Growth inoltre migliorerà ulteriormente anche il profilo della società e la riconoscibilità del marchio e mira a consentire al gruppo di continuare ad attrarre persone di talento in futuro.
Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston Group, ha spiegato: “Con oltre 90 anni di storia, il nostro gruppo si è affermato come un protagonista della sostenibilità unico nel suo genere. Ariston ha un reach globale e una proposta distintiva di prodotti e sistemi rinnovabili e ad alta efficienza, bilanciata in modo unico tra acqua calda e riscaldamento, tra mercati più maturi ed economie emergenti, tra prodotti, sistemi e servizi; caratterizzata da crescita sia organica che inorganica. Grazie alla quotazione a Milano, rafforzeremo il nostro potenziale di crescita, continuando sia il solido percorso di sviluppo organico, sia il potenziale di crescita esterna grazie agli m&a”.
A proposito di acquisizioni, il gruppo si è espanso considerevolmente negli ultimi due decenni. Nel 2001, Ariston ha raddoppiato le sue dimensioni in termini di ricavi con le acquisizioni di Elco, Chaffoteaux, Cuenod e Rendamax. Da allora, il gruppo ha continuato a crescere ed espandersi. Includendo il recente annuncio dell’acquisizione di Chromagen in Israele (si veda qui il comunicato stampa), Ariston ha completato dal 2014 sette acquisti (in Canada, Stati Uniti, Messico, Paesi Bassi, Danimarca, Sud Africa, Israele e Australia) e dieci operazioni bolt-on (in Francia, Italia, Germania, Belgio, Israele e Svizzera, tra gli altri). Ma il gruppo non intende fermarsi, ma anzi condurre ulteriori shopping, con operazioni di taglia piccola e media ma anche di stazza più grande. D’altra parte la natura frammentata dei mercati in cui Ariston è presente offre ampie opportunità di consolidamento.