Banca Valsabbina ha annunciato ieri l’acquisizione del 4% del capital di Anthilia Capital Partners sgr (si qui il comunicato stampa). L’operazione, che avverrà sul mercato secondario, si inserisce nel contesto di un più articolato accordo di natura commerciale funzionale al consolidamento della partnership già avviata da tempo dai due soggetti, con l’obiettivo di implementare ulteriori servizi alle pmi, anche nell’ambito di una strategia evolutiva comune nell’asset e wealth management. Le due realtà collaborano infatti già da alcuni anni nell’ambito del risparmio gestito con prodotti specializzati nell’economia reale e nei servizi corporate evoluti a supporto della crescita delle pmi, anche a valere su strumenti di finanza complementare. Gitti and Partners ha agito quale transaction counsel dell’operazione, il cui closing è atteso entro la fine dell’anno.
L’ingresso di Banca Valsabbina nel capitale di Anthiia sgr segue quello di Banco di Desio e della Brianza, che nel novembre 2021 si era impegnato per un aumento di capitale in cambio di una quota del 15% dell’sgr (si veda altro articolo di BeBeez), con un’opzione per salire al 30%. L’accordo ha poi trovato esecuzione a fine giugno 2022, quando Banco Desio ha investito 4,6 milioni di euro (si veda qui la nota di Anthilia). A oggi, quindi, il capitale della società di gestione fa capo, oltre appunto per il 15% a Banco Desio, per il 68,21% ad Anthilia Holding, per il 9,01% a PKB Privatbank e per il 7,78% a Cassa Lombarda.
Ricordiamo che nell’aprile 2018 le due società che allora facevano capo ai 13 partner dell’sgr (cioé Anthilia Holding e GL&Partners) erano salite da una partecipazione complessiva del 65% nell’sgr all’80,25%, acquisendo la quota da PKB della famiglia Trabaldo Togna, che era così scesa al 10%, mentre restava ferma al 9,75% la partecipazione di Cassa Lombarda, a sua volta controllata da PKB (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente i partner avevano accorpato tutte le loro partecipazioni in Anthilia Holding.
Già in occasione della riorganizzazione dell’azionariato del 2018 Giovanni Landi, presidente di Anthilia Holding, aveva dichiarato allora che quello era il primo passo per crescere ancora: “Come sgr abbiamo raggiunto una buona dimensione, con poco più di un miliardo di euro di asset in gestione, ma secondo me ha senso crescere ancora e ritengo che ipotizzare un’aggregazione con un’altra realtà possa essere una strada da considerare. Oggi ci sono oltre trenta sgr che gestiscono meno di un miliardo di euro e Anthilia di recente è stata riconosciuta come pmi innovativa, il che significa che eventuali potenziali investitori potranno godere di uno sconto fiscale. Siamo pmi innovativa grazie alla nostra piattaforma tecnologica proprietaria di analisi finanziaria e utilizzata come supporto applicativo per analisi e simulazioni di portafogli finanziari e analisi di fondi di investimento”.
Oggi gli asset in gestione sono saliti a oltre 2,5 miliardi di euro, di cui più di 1,3 miliardi investiti nel private capital ed una posizione di leadership nel segmento delle small cap italiane. Anthilia è attiva nella gestione di fondi di investimento aperti e chiusi, mandati individuali a ritorno assoluto, Eltif e PIR alternativi, oltre che nella consulenza agli investimenti. L’ultimo nato è il PIR alternativo Anthilia MUST, una soluzione multistrategy che investe in azionario, credito e beni reali, con rendita periodica e volatilità controllata, in grado di offrire vantaggi fiscali significativi per gli investitori privati sui private markets (si veda altro articolo di BeBeez). A ottobre 2022 l’sgr aveva invece annunciato il primo closing a 100 milioni di euro del fondo alternativo Anthilia GAP, dedicato agli investimenti nel debito di aziende in special situation e che ha attratto l’impegno di CDP attraverso il fondo Patrimonio Rilancio, oltre che di Banca Desio tra glli investitori della prima ora. Il fondo ha target di raccolta di 250 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). A febbraio del 2021 era stato invece lanciato l’Eltif Economia Reale Italia, il primo PIR alternativo che investe in modo bilanciato e paritetico in private equity e private debt con obiettivo di raccolta di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto ai fondi di private debt, l’ultimo nato è Anthilia BIT 4 Co-investment Fund, fondo di coinvestimento del fondo Anthilia BIT 3, anch’esso specializzato in emissioni obbligazionarie effettuate da pmi italiane. Il Fondo 4, istituito nel dicembre 2019, partecipa pari passu alle operazioni del Fondo 3 secondo un rapporto di co-investimento prestabilito, ma può anche allocare fino al 20% del proprio portafoglio in operazioni indipendenti. Target di raccolta è 250 milioni di euro e tra gli investitori si contano già il FEI, Banca Popolare Pugliese e l’Enpam(Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri) (si veda altro articolo di BeBeez).
Landi, a proposito dell’ingresso di Banco Desio nel capitale, ha commentato: “L’accordo finanziario e industriale consegue un duplice obiettivo: contribuisce al percorso di crescita di Anthilia Capital Partners e rafforza la partnership con Banca Valsabbina, introducendo le basi per nuove e ulteriori sinergie. Siamo certi e consapevoli che nell’ambito di questa intesa ci siano tutti gli elementi per creare un importante e reciproco valore aggiunto nell’ambito dei servizi alle pmi italiane e della gestione del risparmio: la specializzazione e la professionalità di Anthilia nei segmenti dell’economia reale, dell’asset & wealth management, coniugate alla presenza territoriale, alla competenza e alla riconosciuta professionalità distintiva ed indipendente di Banca Valsabbina”.
Hermes Bianchetti, vicedirettore generale vicario di Banca Valsabbina, ha aggiunto: “Da tempo lavoriamo con Anthilia Capital Partners, una realtà con cui sin da subito abbiamo condiviso mission e valori. L’investimento, ancorchè di minoranza, permette di consolidare la partnership con l’obiettivo di operare sempre più in sinergia, offrendo servizi specialistici e ad alto valore aggiunto per l’economia del territorio. Al contempo stiamo ampliando la gamma dei prodotti di risparmio gestito offerti alla nostra clientela qualificata, anche in linea con le esigenze ed i trend del mercato. Questa operazione è volta a rafforzare un network virtuoso che la banca sta costituendo e rappresenta quindi un ulteriore e importante traguardo nel nostro percorso evolutivo, sempre orientato a supportare al meglio le famiglie e le imprese del territorio, che rappresentano la nostra clientela di riferimento”.
Ricordiamo che a fine settembre la banca aveva sottoscritto un altro aumento di capitale riservato per in cambio di una partecipazione del 9,9% del gruppo NSA, mediatore creditizio italiano per le imprese nonché un suo storico partner con cui collabora da oltre 20 anni (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo, per esempio, che NSA è originator di cartolarizzazioni di prestiti alle pmi, di cui poi è anche investitore e che nel settembre 2020 aveva cartolarizzato un programma di erogazioni di prestiti a pmi da parte di Banca Valsabbina che prevedeva la successiva cessione dei crediti al veicolo Valsabbina SME Platform SPV srl (si veda altro articolo di BeBeez). La portata del programma, inizialmente immaginata di circa 10 milioni di euro mensili, si è poi ampliata con l’impegno di Banca Valsabbina incrementato fino a 170 milioni di euro complessivi (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso aprile, invece, Banca Valsabbina aveva annunciato l’acquisizione della quota di maggioranza detenuta dall’investment bank Arkios Italy in Integrae sim, raggiungendo così il suo 78% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione si è poi conclusa lo scorso ottobre (si veda qui il comunicato stampa).
Banca Valsabbina è parallelamente molto attiva sul fronte degli investimenti in startup e scaleup fintech. L’ultimo di questi è stato annunciato lo scorso maggio, quando la banca ha comunicato che sarebbe salita al 100% della piattaforma di social lending Prestiamoci (si veda altro articolo di BeBeez), di cui già aveva acquisito il 9,9% in aumento di capitale nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso gennaio, invece, la banca si era impegnata ad acquisire sino al 10% del capitale della startup fintech NYP Techfin srl, piattaforma tecnologica con focus sui crediti commerciali verso la pubblica amministrazione, che fa parte del Gruppo Collextion (si veda altro articolo di BeBeez).