di Francesca Vercesi
Epta spa, il gruppo italiano della refrigerazione commerciale guidato da Marco Nocivelli, ha sfondato il tetto di un miliardo di euro di fatturato nel 2021, a quasi 1,2 miliardi, mettendo a segno un balzo di quasi il 30% rispetto al 2020 e significativamente al di sopra dei livelli pre-Covid-19, trainato dalla crescita di tutte le tre business unit (retail, food & beverage e after sales). Molto simile la crescita sul 2020 in Europa, con un +31% delle vendite a 898 milioni di euro, così come nelle Americhe a 176 milioni e in Asia-Pacifico, a 93 milioni di euro, + 29%. (si veda qui il comunicato stampa).
L’ebitda rettificato è stato di a 136 milioni (75 nel 2020), equivalente a un margine dell’11,4% (8,1% nel 2020). Il debito netto a fine 2021 è risultato di 58 milioni di euro, in calo rispetto agli 81 milioni al 31 dicembre 2020, con l’indice debito netto/Ebitda rettificato, 0,4 , a evidenziare il basso livello di indebitamento.
Risultati che promettono bene ai fini dello sbarco a Piazza Affari, che Nocivelli ha fissato per la fine del 2022. A questo scopo la società, controllata all’80% dalla famiglia Nocivelli e partecipata al 20% dalla famiglia Triglio Godino, ha in corso colloqui con le banche per far ripartire il dossier ipo, che era già stato preso in considerazione prima dello scoppio della pandemia e poi appunto causa Covid era stato messo in stand by. Ma ora c’è un ulteriore rallentamento a causa della situazione geopolitica e quindi la quotazione, prevista entro l’estate, slitterà di qualche mese.
E sempre tenendo lo sbarco in borsa come stella polare, il gruppo sta portando avanti con sollecitudine i programmi di espansione internazionale. Infatti, Epta ha acquisito nel dicembre del 2021 la portoghese Eurocold e il 90% di Epta Suomi in Finlandia, mentre in agosto si è assicurata il gruppo cileno della refrigerazione commerciale Sociedad Ingeniería y Mantención VPP Limitada. Obiettivo è consolidare il perimetro sia nell’area EMEA sia in altre aree di mercato ad alto potenziale.
Ma la strategia di crescita della società attraverso m&a è già iniziata da tempo (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2019 ha infatti rilevato Linus Eco sp.z.o.o. in Polonia, storico partner del gruppo attivo nella progettazione, installazione e assistenza post vendita di sistemi di refrigerazione, anche a refrigerante naturale CO2, per il segmento food retail (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo dello stesso anno Epta aveva inoltre rilevato la Kysor Warren, terzo produttore statunitense di vetrine refrigerate e impianti per la refrigerazione commerciale, attivo da oltre 135 anni. Nel 2018 Epta ha comprato DAAS in Romania, mentre nel settembre 2017 aveva annunciato l’acquisizione di tre società partner specializzate nella distribuzione, installazione e servizi per il retail, il food&beverage e l’Ho.re.ca: appunto Libre in Polonia, King Richard Shop System nelle Filippine e Portanuova in Cile e Perù (si veda altro articolo di BeBeez).
Le tre acquisizioni del 2017 seguivano quella, nel luglio 2015, della danese Knudsen Køling, specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di sistemi chiavi in mano, a CO2 per la refrigerazione (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza il gruppo Epta aveva acquistato l’inglese Cold Service nel 2014 e l’italiana Iarp (della famiglia Triglio Godino) nel 2013.
L’intensa attività di m&a è stata sostenuta anche da un solido partner finanziario. Nel marzo 2016 Epta ha infatti collocato in private placement un minibond da 20 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) che è stato interamente sottoscritto dal colosso assicurativo Usa Prudential tramite la controllata Pricoa Capital Group. L’operazione Epta era stata sottoscritta nell’ambito di un cosiddetto “contratto shelf”, che prevedeva la possibilità di collocare ulteriori emissioni obbligazionarie fino a un ammontare complessivo di 120 milioni di dollari o importo equivalente in euro. I titoli emessi nel 2016 scadranno nel 2023, e offrono un tasso fisso del 2,3%.
Ora Marco Nocivelli, presidente e amministratore delegato di Epta, certamente soddisfatto dei numeri (dato che il 2021 ha visto Epta diventare una One Billion Company) è però preoccupato per la situazione geopolitica internazionale. “È preoccupante e in continua evoluzione con potenziali implicazioni ad ampio spettro”, commenta. I riflessi immediati di questa situazione sul business di Epta “appaiono contenuti”, conclude l’ad, rappresentando la Russia solo lo 0,05% e l’Ucraina lo 0,2% del fatturato consolidato del gruppo. Inoltre, Epta non ha impianti produttivi nei territori coinvolti dalla crisi né dipende da materie prime o merci di origine russa.
Il gruppo produce e commercializza sistemi completi per la refrigerazione, grazie all’integrazione di specifiche linee di prodotto quali: banchi frigoriferi tradizionali, verticali e semi-verticali positivi, verticali e orizzontali negativi, banchi a gruppo incorporato (plug-in), centrali di media e grande potenza e celle frigorifere per la distribuzione e il settore food&beverage. Con sede a Milano, impiega quasi 6.000 dipendenti, conta diversi siti produttivi sia in Italia che all’estero, una capillare presenza tecnica e commerciale in tutto il mondo, garantita da più di 40 filiali dirette.