Il Gruppo Feralpi della famiglia Pasini, tra i principali produttori siderurgici in Europa, specializzato nella produzione di acciai destinati all’edilizia, ha rilevato, tramite la controllata Nuova Defim, l’azienda spagnola Saexpa specializzata nella produzione di reti elettrosaldate, recinzioni e grigliati metallici (si veda qui il comunicato stampa). Feralpi Group è stato assistito da Deloitte in qualità di advisor finanziario.
L’acquisizione rappresenta per Nuova Defim e Feralpi non solo una leva di sviluppo internazionale e di verticalizzazione in questo specifico settore ad alta redditività, ma anche una possibilità di valorizzare e ottimizzare il know how industriale grazie alle competenze di Saexpa e con la forte personalizzazione di prodotti e servizi che la contraddistinguono.
Fondata nel 1985 da Jordi Poblet e Gregorio Royo, che in seguito a questa operazione resteranno comunque nel management della società, Saexpa è attiva oggi con due stabilimenti produttivi a Barcellona e Ripoll. Composta da 77 dipendenti, la società iberica offre soluzioni destinate al mondo della logistica e, in particolare, delle scaffalature per magazzini verticali e soluzioni di stoccaggio, settore in forte sviluppo grazie ai crescenti investimenti nella distribuzione moderna e dell’e-commerce. Saexpa ha chiuso il 2021 con un fatturato superiore ai 16 milioni di euro e con margini di profitto progressivamente crescenti. Fortemente votata all’export, serve clienti in circa 30 Paesi.
Giovanni Pasini, consigliere delegato del Gruppo Feralpi e presidente di Nuova Defim, ha commentato:”Con questa operazione il gruppo rafforza la business unit dei prodotti diversificati in linea con il piano industriale che comprende l’ottimizzazione del mix di prodotto e dei segmenti, la massimizzazione della quota di mercato e il rafforzamento del livello di servizio ai clienti”.
La capogruppo Feralpi Siderurgica, fondata nel 1968 a Lonato del Garda (Brescia), guida un gruppo specializzato nella produzione di acciai destinati all’edilizia che produce circa 2 milioni e mezzo di tonnellate l’anno di acciaio e laminati, occupando stabilmente oltre 1.700 dipendenti tra Italia, Europa e Nord Africa. Il Gruppo è attivo anche negli acciai speciali, nella lavorazione a freddo dell’acciaio, nella carpenteria metallica, ma è presente anche nella tutela ambientale e nell colture ittiche, cui si aggiungono attività di natura finanziaria e di gestione di partecipazioni.
Feralpi ha chiuso il 2020 con ricavi netti consolidati per 1,2 miliardi di euro (dai 1,3 miliardi del 2019) e un ebtida di 73,8 milioni (da 125,1 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). Nei primi sei mesi del 2021 i ricavi consolidati sono cresciuti poi del 56,9% rispetto al pari periodo dell’anno 2020, raggiungendo gli 879 milioni di euro. Quanto al debito finanziario netto, a fine 2020 era salito a 145,9 milioni (da 134,9 milioni). L’aumento dell’indebitamento nel 2020 era stato dovuto al consolidamento di Caleotto spa. Infatti, nel mese di marzo di quell’anno la controllata Acciaierie di Calvisano spa ha acquisito il restante 50% della partecipazione in Caleotto, divenendo socio unico del gruppo Caleotto-Arlenico. Al netto di questo effetto, il gruppo avrebbe invece realizzato nel 2020 una generazione di cassa netta di circa 35 milioni.
A metà febbraio di quest’anno, Feralpi Siderurgica si è assicurata un finanziamento green da 100 milioni di euro da parte di un pool di istituti finanziatori con l’obiettivo di coprire il piano di investimenti del gruppo dal 2021 al 2025 e concretizzare la transizione ecologica ed energetica anche attraverso progetti di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica relativi all’attuazione di modelli industriali circolari e decarbonizzati (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2021, infatti, il gruppo guidato dal ceo Giovanni Pasini aveva annunciato che entro i successivi 5 anni avrebbe investito un totale di 100 milioni di euro per per produrre energie rinnovabili in modo da raggiungere una potenza installata superiore a 100 MW da destinare all’autoconsumo, in tal modo coprendo il 20% del fabbisogno energetico del gruppo in Italia (si veda qui il comunicato stampa).