Non c’è due, senza tre. Anche Meritalia, marchio comasco di design e arredamento di proprietà della famiglia Meroni, è entrato ora a far parte di Italian Radical Design srl, società controllata dagli imprenditori piemontesi Vezza e nata con l’obiettivo di preservare e valorizzare brand storici del design italiano dallo spirito anticonformista. A vendere le quote sono stati i tre titolari di una quota del 33,3% ciascuno, ovvero Giovanna Bertoldo, Stefano e Francesca Meroni (si veda qui il comunicato stampa e qui il post Linkedin di Gufram).
Questa acquisizione, che si aggiunge quindi alle due precedenti di Gufram e Memphis Milano (datate rispettivamente 2012 e 2022), proiettano ora Italian Radical Design verso l’obiettivo dei 10 milioni di euro di ricavi al 2024, dopo i quasi 6 milioni del 2022 scaturiti anche da una crescita del 30% di Gufram (rispetto al 2021), mentre Memphis Milano è rimasto stabile sia pure con una dinamica fortemente positiva già a inizio di quest’anno.
Nell’ambito di quest’ultima operazione Italian Radical Brands è stato assistito dallo studio Pavesio e associati with Negri-Clementi, mentre Meritalia è stata affiancata dallo studio Pavia e Ansaldo.
Fondata nel 1987 da Giulio e Vanna Meroni, Meritalia è riuscita nell’intento di integrare, con un occhio di riguardo per l’artigianato d’alta gamma e le esigenze della produzione industriale, forme e colori d’avanguardia in un ambiente sfidante come il soggiorno, a lungo colonizzato da uno stile tradizionale e bon ton. Tra le collaborazioni più durature e riconoscibili, quella con Gaetano Pesce, autore tra gli altri del sistema di sedute modulare Michetta, ma anche quelle con Carlo Scarpa, i fratelli Castiglioni, Alessandro Mendini, Mario Bellini, Italo Rota, Carlo Contin, Massimiliano e Doriana Fuksas, Afra e Tobia Scarpa, Fabio Novembre e Giulio Iacchetti.
Nel 2021, Meritalia ha fatturato 16.145 euro, l’ebitda è stato negativo per 146.750 euro e il patrimonio netto negativo per 7,7 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Charley Vezza, ceo di Italian Radical Design, ha commentato: “Meritalia è per noi il modo di occupare, idealmente, un posto al centro della stanza. Vogliamo continuare a sperimentare nell’ambito dell’imbottito e, attraverso una serie di collaborazioni con progettisti, raccogliere l’eredità dei grandi nomi a catalogo e attualizzarla, mettendoci in gioco con idee folli e irriverenti”.
Quanto a Italian Radical Design, è nato con l’intento di individuare brand affini al suo modo di intendere il design per creare un sistema sinergico di valorizzazione e rivitalizzazione. In quest’ottica, nel 2012 il gruppo ha acquisito Gufram, fondato nel 1966 dai fratelli Gugliermetto, influenzati agli inizi degli anni ’60 dall’avanguardia artistica presente a Torino e dalla sperimentazione architettonica radicale di quegli anni. Il marchio, che si colloca sul mercato come azienda di produzione di sedute e complementi d’arredo bizzarri, è noto per l’influenza avuta nel campo del disegno industriale e per aver contribuito a rivoluzionare l’estetica del mobile. I suoi oggetti scultorei presentano influenze di correnti artistiche come la pop art, l’arte concettuale, l’illusionismo, il naturalismo e il design moderno.
Dal 1966, Giuseppe Raimondi ha guidato la direzione artistica del marchio, rendendo i pezzi realizzati dall’azienda iconici a tal punto da rientrare nelle più importanti collezioni di musei come il Vitra Design Museum, la collezione permanente della Triennale di Milano, il Denver Art Museum, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museum of Modern Art di New York e altri ancora.
Nel 2022, poi, al gruppo Italian Radical Design si è aggiunto anche lo storico collettivo di design Memphis Milano di Alberto Bianchi Albrici, azienda nata negli anni ’80 come contenitore del fenomeno culturale guidato da Ettore Sottsass che ha coinvolto architetti, designer e creativi internazionali.