Schumacher Packaging GmbH, storico gruppo familiare tedesco attivo nella produzione di carta e imballaggi in diversi stati europei con sede a Ebersdorf in Germania, ha acquistato la maggioranza di Cartiere Modesto Cardella spa che dal 1946 produce carte per ondulatori nello stabilimento di San Pietro a Vico (Lucca). La famiglia Cardella mantiene una significativa partecipazione azionaria e conserverà il proprio ruolo di conduzione dell’impresa anche per i prossimi anni (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’operazione il gruppo Schumacher è stato assistito per i profili legali da Allen & Overy e per quelli finanziari da CDI Global. Gli aspetti di due diligence fiscale, finanziaria e giuslavoristica sono stati curati invece dallo studio Rödl & Partner. I soci venditori sono stati infine assistiti dallo Studio Associato GLM di Firenze e dello Studio LMS di Milano.
Fondato nel 1948 e guidato oggi dalla terza generazione della famiglia, Björn e Hendrik Schumacher, il gruppo tedesco ha chiuso il 2021 con 857 milioni di euro di ricavi (si veda qui il comunicato stampa) e si avvia ora a superare quota un miliardo. Lo scorso anno il gruppo ha varato un piano di investimenti da 700 milioni di euro complessivi entro il 2025 per lo sviluppo in Europa. Di questo totale 300 milioni saranno investiti in Germania e gli altri 400 milioni nel resto d’Europa. L’acquisizione della società italiana, quindi, si inserisce nell’ambito di questa strategia.
Quanto a Cartiere Modesto Cardella, il primo nucleo di Cartiera risale al 1908 a San Pietro a Vico, vicino a Lucca. Nel 1946 il sito fu rilevato dai tre fratelli Cardella per poi appartenere, intorno agli anni ’50, al solo Modesto, il quale rimase l’unico proprietario fino a quando il figlio Mario dovette subentragli per la sua prematura scomparsa. Mario Cardella è tuttora presidente della società, che è invece guidata dai tre figli Cristiana, Modesto e Rosaria. La società produce 200 mila tonnellate all’anno di carte da imballaggio a base di carta da macero e impiega circa 100 dipendenti. La società ha chiuso il 2021 con 77,7 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 11,9 milioni e un debito finanziario netto di 5,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Ricordiamo inoltre che a fine giugno ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un prestito da 2,4 milioni di euro con garanzia green di SACE sull’80%, finalizzato alla realizzazione di un impianto del valore complessivo di 6 milioni per la produzione di bio-metano dalle acque reflue industriali (si veda altro articolo di BeBeez). L’azienda, da sempre attenta alla salvaguardia ambientale e al risparmio energetico, utilizzerà il credito per la realizzazione di un nuovo digestore anaerobico nell’impianto di depurazione delle acque reflue di cartiera con produzione di biogas e trasformazione dello stesso in bio-metano. Questo verrà poi immesso nella rete nazionale del gas naturale.