Si conclude con l’uscita dal capitale di Masi Agricola spa, la querelle che da alcuni mesi vede contrapposti i fratelli Bruno, Mario e Sandro Boscaini, proprietari di questo marchio storico della Valpolicella, a Renzo Rosso e alla sua holding di partecipazioni, Red Circle Investments, che era entrata nel capitale dell’azienda con una quota superiore al 5% nel maggio 2020 (si veda qui altro articolo di BeBeez), l’aveva incrementata al 7,5% nell’aprile 2021 (si veda altro articolo di BeBeez) assestandosi poi al 10% a fine marzo 2022 (si veda qui il comunicato stampa).
Venerdì scorso, infatti, i fratelli Boscaini e Red Circle Investments srl hanno sottoscritto un contratto di compravendita secondo il quale quest’ultima ha ceduto il 10% del capitale in suo possesso (3.215.568 azioni) ai tre azionisi principali del produttore di Amarone (si veda qui il comunicato stampa).
La sottoscrizione del contratto è stata l‘occasione per mettere fine ai diversi giudizi pendenti, con rinuncia alle rispettive pretese di tutte le parti che hanno chiarito le loro posizioni superando la tensione che si era venuta a creare sia fra Masi, Red Circle e Brave Wine Società Agricola srl (holding creata per gestire il business del vino – si veda altro articolo di BeBeez), sia tra i fratelli Boscaini, Renzo Rosso, Arianna Roberta Alessi, Lorenzo Tersi e Cristiano Agogliati, superando con soddisfazione i contrasti insorti, ha fatto sapere Masi spiegando che, a suggello dell’avvenuto chiarimento, sarà intrapresa un’iniziativa benefica verso un’organizzazione scelta di comune accordo da Rosso e Sandro Boscaini.
In seguito all’accordo stipulato venerdì scorso è di conseguenza cambiato l’azionariato di Masi, che è quotata all’Euronext Growth Milan, con i tre fratelli che ora possiedono il 27,83% ciascuno. Fra gli altri azionisti che detengono un partecipazione pari almeno al 5% c’è Fondazione Enpaia (7,56%).
Quando erano iniziati i dissidi fra la famiglia Boscaini e Rosso? Il primo segnale lo aveva dato Rosso che il 9 marzo 2023 (si veda qui il comunicato stampa) aveva rassegnato le dimissioni da consigliere di amministrazione indipendente. L’imprenditore aveva motivato la scelta, fra l’altro, lamentando che il governo societario di Masi non è “in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali”.
Dopo un mese (7 aprile 2023) era stata la volta di Agogliati, che aveva rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di presidente del Collegio Sindacale, motivandole con l’impossibilità di svolgere con la necessaria autonomia il proprio ruolo (si veda qui il comunicato stampa). Il nome di Agogliati era stato tratto dalla lista presentata, in occasione dell’assemblea degli azionisti del 23 aprile 2021, proprio da Red Circle Investments.
A giugno 2023, poi, Red Circle aveva citato Masi chiedendo al Tribunale di Venezia sia l’annullamento della delibera con cui l’assemblea dei soci del 21 aprile precedente aveva approvato il bilancio 2022, sia che il bilancio consolidato di Masi Agricola spa al 31 dicembre 2022 fosse dichiarato non conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Dopo un mese il produttore aveva risposto in sede di Assemblea ordinaria degli azionisti: nella riunione di venerdì 21 luglio, infatti, era stata deliberata la revoca di due consiglieri, Alessi e Tersi, per “violazione del diritto di concorrenza di cui all’art 2390 del codice civile”, oltre alla riduzione del numero dei membri del consiglio da 11 a 9, e inoltre anche il nuovo presidente del Collegio Sindacale (Angelo Pappadà) e due nuovi sindaci, uno effettivo e l’altro supplente. Il primo era Marco Bozzola, la seconda Cristina Bertinelli (si veda altro articolo di BeBeez).
Alessi è la moglie di Rosso ed era stata nominata amministratore (indipendente) dall’assemblea dei soci che si era riunita il 21 aprile 2023 (si veda qui il comunicato stampa), dopo essere stata cooptata (il 31 marzo) nel ruolo, in sostituzione del marito che si era dimesso lo stesso mese, come accennato in precedenza. Tersi, fondatore della società di consulenza Lt wine & food advisory, da circa 25 anni affianca produttori vitivinicoli, cantine e aziende agroalimentari nelle loro scelte strategiche, curando importanti operazioni finanziarie di m&a (acquisizioni o fusioni), scrive Il Corriere Cesenate, indicandolo anche fra le 100 personalità più influenti nel mondo del vino, secondo la graduatoria della rivista Cronache di Gusto. Tersi, è membro di Crédit Agricole Italia (Comitato Territoriale Romagna Marche) e sedeva in diversi consigli di amministrazionie oltre a quello di Masi, dove era entrato ad aprile 2021, un anno prima di entrare in Brave Wine col medesimo ruolo. Pappadà era andato a ricoprire il ruolo lasciato vacante dopo le dimissioni di Agogliati.
La risposta non si era fatta attendere. Dopo due settimane, il 4 agosto, Masi aveva comunicato (si veda qui la nota diffusa) di aver ricevuto notifica da Red Circle Investments che la società, Arianna Roberta Alessi e Lorenzo Tersi, avevano chiesto al Tribunale di Venezia di annullare le delibere di revoca assunte dall’assemblea del 21 luglio precedente, oltre a quelle relative alla riduzione del numero dei componenti del Cda da 11 a 9, con la richiesta di accertare e dichiarare l’inefficacia della delibera relativa all’integrazione del Collegio Sindacale, condannando Masi al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale cagionato ad Alessi e Tersi.
Tempo cinque mesi ed arriva il terzo atto di citazione nei confronti di Masi, che il 12 dicembre 2023 (si veda qui il comunicato stampa) ha reso noto di aver ricevuto comunicazione da Renzo Rosso e Brave Wine Società Agricola di un ulteriore atto con cui si chiedeva al Tribunale di Verona di accertare se le comunicazioni rese al mercato dal produttore in occasione delle dimissioni di Rosso, dell’impugnazione del bilancio da parte di Red Circle, dell’assemblea che aveva approvato la revoca di due amministratori, di cui si è detto in precedenza, configurassero un’ingiusta lesione del diritto all’onore e/o alla reputazione del Rosso e di Brave Wine, con eventuale determinazione di un danno risarcibile.
L’accordo di venerdì ha sanato la situazione pregressa, con la rinuncia di tutte le parti alle rispettive pretese in merito a tutti i giudizi pendenti, le cui udienze erano fissate per quest’anno.