“Vogliamo fare la banca dei banchieri. È un anno di grandi novità perchè, oltre a essere estremamente soddisfatti dei risultati con cui abbiamo chiuso il 2023, abbiamo anche rinnovato il consiglio di amministrazione”. Ha esordito così ieri nella call con i giornalisti Enrico Marchi, banchiere e imprenditore, classe 1956, presidente e fondatore del Gruppo Banca Finint, che a Conegliano ha riunito l’Assemblea ordinaria degli azionisti.
Oltre ad aver approvato il bilancio dell’esercizio 2023, chiuso con i migliori risultati di sempre (si veda altro articolo di BeBeez), l’assemblea ha sancito il cambio della guardia, con Lucio Izzi nuovo amministratore delegato e l’ex ceo Fabio Innocenzi nominato vicepresidente esecutivo con delega a iniziative strategiche e operazioni straordinarie. I soci hanno anche eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione che rimarrà in carica per tre esercizi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026, confermando Enrico Marchi nel ruolo di presidente (si veda qui il comunicato stampa).
Quanto al nuovo ceo Izzi, il manager di lungo corso ha il mandato di sviluppare e realizzare il nuovo piano strategico 2024-2026 che verrà approvato dal cda a inizio estate. Izzi vanta oltre 30 anni di esperienza nel settore bancario e ha ricoperto nel corso della sua carriera numerose posizioni manageriali in UniCredit di cui è stato Head of Corporate Italy.
Proseguendo, a seguito del compimento dei tre mandati da parte dei consiglieri uscenti Giorgio Stefano Bertinetti, Fabrizio Pagani e Giuliana Scognamiglio, sono entrati in cda tre nuove consigliere indipendenti: Laura Chiaramonte (Ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Verona), Vittoria Giustiniani (Avvocato, esperta del settore bancario ed in particolare delle practice Corporate governance, Mercato dei capitali e Operazioni straordinarie), Simonetta Bono (esperta di sostenibilità e risk management legato agli indicatori ESG). Nel nuovo cda, accanto ai sopracitati, ci sono: Giovanni Perissinotto vicepresidente; Luciano Colombini, consigliere esecutivo con delega allo sviluppo commerciale, acquisizione clientela e gestione bankers; Massimo Mazzega, consigliere; e c’è l’ingresso del figlio di Enrico Marchi, Giovanni Marchi, come consigliere esecutivo con delega su IT&Operations, HR e Innovazione. “Sono orgoglioso ed emozionato per l’ingresso di mio figlio in cda. Giovanni ha lavorato a stretto contatto con Innocenzi nell’integrazione del PB, ora entra nel consiglio con responsabilità sulla macchina operativa e sulla ricerca di innovazione e nuove operazioni straordinarie, insieme a mia figlia Margherita che è già presente nel cda di Finint Investments come consigliere della nostra sgr”, ha raccontato ai giornalisti il presidente Marchi.
“Negli ultimi anni il nostro gruppo è cresciuto in maniera importante e in quelli a venire abbiamo intenzione di proseguire lungo lo stesso percorso. Quanto abbiamo realizzato è stato possibile grazie a una squadra di manager di profonda esperienza nel nostro settore ed a professionisti ed esperti che al loro fianco ci hanno permesso di diventare la banca dei banchieri. Mi riferisco a Giovanni Perissinotto, Luciano Colombini e Massimo Mazzega che, con la loro presenza in consiglio, confermano questa vocazione”, ha aggiunto Marchi, nel ricordare la chiusura del 2023 con 115 milioni di euro di ricavi (la gran parte dei quali da commissioni ricorrenti).
“Tra financial institution, pmi, private banking serviamo aziende e privati. Inoltre siamo molto diversificati per tipologia di business, tra servizi da cartolarizzione, asset manager, pb e gestione di crediti non performanti e banca d’affari a tutto tondo abbiamo fatto un lavoro molto importante. Ora guardiamo al futuro con ottimismo dove non esludiamo operazioni anche di m&a”, ha raccontato Innocenzi, contento del suo nuovo ruolo che gli consente anche “di dedicarsi maggiormente alla mia vita privata”.
Ha precisato infine Innocenzi: “Nel radar abbiamo il mondo del private banking, anche operazioni nel mondo del debito, dell’asset management perché siamo in una posizione forte nel mondo degli asset illiquidi. Oggi, grazie all’aggiunta del mondo private banking possiamo crescere anche nel mondo degli asset liquidi. Guardiamo con favore anche fuori dall’italia e anche al mondo delle banche d’affari”.
Ha poi dichiarato il presidente, a proposito del progetto di quotazione cheMarchi ha nel cassetto ormai da qualche anno (si veda altro articolo di BeBeez): “Sulla quotazione non è più il caso di parlare perché ci penseremo solamente quando se ne verificheranno le necessità e le opportunità. Oggi non abbiamo necessità di ridurre la nostra partecipazione di famiglia e quindi mancano le motivazioni per lo sbarco in Borsa, inoltre i nostri numeri sono ottimi e quindi non ne abbiamo bisogno”. E ha aggiunto: “La valuteremo solo in caso di opportunità transformazionale che ci potrebbe portare, per esempio, a fare magari un’acquisizione molto importante per accelerare il nostro percorso di crescita”, ha precisato, ricordando che l’assemblea ha anche deciso di distribuire dividendi pari a 11,189 milioni e di accantonare a riserva non distribuitile (o riserva straordinaria) 1,318 milioni”.
Il 2023 ha rappresentato l’anno del pieno consolidamento e integrazione dell’area private banking (Finint Private Bank) e gestione NPE (Finint Revalue), che ha permesso al gruppo bancario di presentarsi sul mercato con un’offerta integrata di servizi e prodotti specialistici ad alto valore aggiunto nei settori del corporate&investment banking, asset management, private banking&wealth management e credit management. (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Gruppo Banca Finint, che è attivo con Banca Finint, Finint Investments sgr e appunto con Finint Private Bank e Finint Revalue, e a fine 2023 gestiva o forniva consulenza a 12,4 miliardi di attivi, dei quali 5 miliardi nell’asset management, 3,5 miliardi nel private banking, 1,7 miliardi nei servizi di consulenza alla clientela istituzionale, e 2,2 miliardi nel segmento NPE.
Ricordiamo che il Gruppo Banca Finint ha chiuso il bilancio consolidato 2023 con ricavi e utili in crescita a doppia cifra, con il margine di intermediazione che ha raggiunto i 126 milioni di euro (+43%), di cui margine finanziario e da servizi a 115,8 milioni (+36%) e con ricavi da commissioni che ammontano a 95,4 milioni (+36%). Il tutto ha portato quindi a un utile lordo consolidato di 26,8 milioni (+16%) e a un utile netto di 18,9 milioni (+17%). Risultati che arrivano peraltro dopo un 2022 che a sua volta aveva fatto registrare un boom di performance, grazie all’ampliamento del perimetro del gruppo, dopo le acquisizioni di Banca Consulia (oggi Finint Private Bank) e di Finint Revalue (si veda altro articolo di BeBeez).