Azimut si prepara a lanciare 16 nuovi fondi retail e istituzionali, per una raccolta target di 3,8 miliardi di euro. Tra essi, rientra anche un veicolo per 800-900 milioni di euro dedicato a infrastrutture sociali e real estate. Lo ha detto il 9 gennaio scorso Paolo Martini, ad di Azimut Holding, presentando i risultati della società durante la convention a Montecarlo (si veda qui la presentazione agli analisti).
In particolare, sono in fase di lancio 6 nuovi fondi per una raccolta di 1,1-1,2 miliardi e in via di definizione altri 10 progetti: 3 nell’equity, con taglia 400-500 milioni; 5 nel debito, per 1,4-1,5 miliardi; 2 nel real asset, per 800-900 milioni di euro.
Azimut aveva già annunciato la costituzione della nuova divisione immobiliare e infrastrutture il 29 ottobre 2019, in occasione della due giorni di convention Azimut Libera Impresa Expo, dedicata agli investimenti in economia reale e di cui BeBeez è stata media partner. La nuova divisione è guidata dall’amministratore delegto Andrea Cornetti, che ha lasciato la sua carica di direttore generale di Prelios sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Il tutto nell’ambito del progetto di democraticizzare gli investimenti in private asset, tanto da abbassare a soli 5 mila euro la soglia minima di investimento dei prodotti che saranno dedicati alla clientela retail, e di raccogliere in totale 10 miliardi di euro in 5 anni per investimenti dedicati ai private asset, così come annunciato lo scorso settembre in occasione della presentazione alla stampa del nuovo piano industriale (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nella convention di Montecarlo del 9 gennaio scorso, Azimut ha presentato le stime dei risultati del 2019 (si veda qui il comunicato stampa). La società prevede di chiudere il 2019 con il miglior utile netto consolidato della storia del Gruppo, compreso fra i 360 e i 370 milioni di euro. I dividendi cumulati distribuiti agli azionisti nei 5 anni del piano 2015-2019, includendo quanto verrà proposto al Consiglio di Amministrazione di Azimut Holding spa, convocato per il 5 marzo 2020, saranno pari ad almeno 7,8 euro per azione, per una media del payout complessivo nei 5 anni superiore al 90% circa, superando ampiamente il target previsto da piano, ed equivalente ad uno yield medio cumulato del 44%. Con questo risultato, Azimut ha raggiunto tutti i target indicati nel business plan quinquennale per la terza volta consecutiva dal 2004. Il contributo dell’estero all’Ebitda di gruppo è stimato attorno a 50-55 milioni di euro, mentre l’utile 2019 dovrebbe essere di almeno 300 milioni, superiore quindi al range di 250-300 milioni di euro indicato durante l’Investor Day del 4 giugno 2019.
Per quanto riguarda gli investimenti alternativi, la raccolta sui prodotti lanciati nell’ultimo trimestre 2019 è stata superiore a 450 milioni di euro, portando le masse sui prodotti di private market a oltre 1 miliardo. Inoltre, è ufficialmente partito il collocamento del fondo Italia 500, realizzato in collaborazione con P101 sgr, preannunciato anch’esso durante Azimut Libera Impresa Expo (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo chiuso e non riservato, della durata di 10 anni, con un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Le aziende target sono startup con un fatturato sino a 5 milioni di euro e pmi con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro.
Azimut è il principale gruppo italiano indipendente attivo dal 1989 nel settore del risparmio gestito. La capogruppo Azimut Holding spa è quotata a Piazza Affari dal 2004 e il suo azionariato vede oltre a 1.900 fra gestori, consulenti finanziari e dipendenti, anche Peninsula Capital con oltre il 24% del capitale.
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