Il 2019, per il crowdfunding italiano, è stato l’anno del crowdfunding immobiliare, con la raccolta complessiva che ha infatti sfiorato i 35 milioni di euro (34,93m), triplicando la raccolta rispetto agli 11,45 milioni del 2018. Lo scrive CrowdfundingBuzz (edito da EdiBeez srl come BeBeez), che inaugura un’infografica aggiornata in tempo reale dedicata al crowdfunding immobiliare nelle sue due forme di equity e lending crowdfunding.
La crescita del mercato è stata evidente soprattutto a partire dal 2° trimestre del 2019 e vi hanno contribuito sia i progetti finanziati su piattaforme di equity (16,5 milioni di euro nel 2019 dai 7,7 milioni del 2018) sia quelli finanziati su piattaforme di lending (18,4 milioni da 3,7 milioni).
Quanto all’equity, due piattaforme (Walliance e Concrete) hanno consolidato la propria raccolta passando da rispettivamente da 6,9 a 10 milioni e da 0,75 a 5 milioni. Ma sono entrate sul mercato due nuove piattaforme, House4Crowd e Build Around che hanno chiuso un campagna a testa. Inoltre, Crowdfundme e Backtowork24, piattaforme generaliste, hanno chiuso con successo una campagna di crowdfunding immobiliare ciascuna.
Quanto al lending, prima del 2019 erano presenti solo due piattaforme, Housers e Crowdestate, entrambe straniere (rispettivamente Spagna e Estonia) per le quali sono stati presi in considerazione solo i progetti di immobili situati sul territorio italiano. Nel 2019 le due piattaforme hanno raccolto 5,9 e 3,3 milioni. Ma, soprattutto, nel 2019 sono state lanciate tre nuove piattaforme totalmente italiane: Rendimento Etico (che ha raccolto 5,3 milioni), Trusters (2,5 milioni), Re-Lender (un milione) e Recrowd (300k euro).
Analizzando i ritorni medi offerti (tasso atteso annualizzato) e la durata media, emerge una differenza marcata tra i progetti finanziati con equity crowdfunding e quelli finanziati con lending. Mentre i primi presentano un tasso medio del 11%, per i secondi il tasso è mediamente del 9%, mentre, all’opposto, la durata attesa dell’investimento per i primi è decisamente più lunga che per i secondi (oltre 26 mesi contro poco meno di 20 mesi). Ma, nel caso del lending, è importante sottolineare che la durata media è innalzata molto da Housers (39 mesi), mentre le altre piattaforme si attestano su durate medie che variano dai 10 mesi di Trusters ai 16 mesi di CrowdEstate.
Va segnalato che progetti immobiliari finanziati con equity crowdfunding sono molto più grandi di quelli finanziati con il lending: la raccolta media per i primi è superiore al milione di euro, mentre per i secondi è di 200 mila euro. Il che si traduce in numero molto più elevato di progetti finanziati con il lending: nel 2019 92 contro i 15 finanziati in equity.
Aggiungiamo che sul fronte delle exit Walliance ne ha realizzate due lo scorso dicembre, dai progetti Cala Blu a Jesolo e Apfelanger in Alto Adige (si veda qui il comunicato stampa). Il primo progetto immobiliare è stato realizzato da Mak, che aveva già effettuato le exit dei progetti Baia Blu a Jesolo Lido e via Barbacovi a Trento. Per Cala Blu, tramite Walliance, sono stati raccolti oltre 1,4 milioni di euro. Il progetto prevedeva la realizzazione di 36 unità abitative a 400 metri dalla spiaggia, accanto al complesso immobiliare Baia Blu a Jesolo Lido, sempre finanziari tramite Walliance. La vendita di tutti gli appartamenti ha portato alla restituzione del capitale investito e a un rendimento complessivo pari al 6,82%.
Il progetto in Alto Adige invece è stato realizzato da Pohl Immobilien, alla sua prima exit. La società, presentando tre diverse operazioni su Walliance, ha raccolto un importo complessivo di 2,6 milioni di euro. Oltre ad Apfelanger, in cui sono stati investiti oltre 800 mila euro, sono state infatti presentate su Walliance anche i progetti Alto Adige, Antonianum e Lago Maggiore, Laveno, entrambi ancora in corso di realizzazione.
Alto Adige, Apfelanger prevedeva la realizzazione di 16 appartamenti nel centro abitato di Silandro, in Val Venosta, per una durata stimata di 14 mesi. Pohl Immobilien ne ha impiegati però solo 13 per concludere l’operazione e restituire il capitale ai propri investitori, con un rendimento complessivo finale superiore a quanto previsto inizialmente e pari all’8,39%.
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