E’ stato un anno da record per il gruppo Kruk. Il gestore dei crediti polacco ha infatti chiuso il 2022 con il risultato netto più alto della sua storia, pari a 171 milioni di euro, e con un ebitda di cassa in aumento del 17% rispetto al 2021 a 385 milioni. A questo si aggiunge la crescita dei recuperi da portafogli acquisiti, +19% a 2,63 miliardi, e l’incremento del 33% degli investimenti in nuovi portafogli di debito, che a fine anno sono risultati pari a 2,31 miliardi (si veda qui comunicato stampa)
Il patrimonio di gruppo si è attestato a circa 2 miliardi, con un aumento del 30% su base annua e con un’ulteriore crescita di 702 milioni dalla fine di dicembre (+25%), mentre il valore contabile degli investimenti in portafogli di debito ammontava a circa 1,5 miliardi, cioè l’88% delle attività di Kruk.
Risultati, questi, che includono un importante contributo delle attività italiane e che rispecchiano i numeri messi a segno dal servicer polacco nel primo semestre dello scorso anno anch’essi i più alti nella storia del gruppo per quanto riguarda i sei mesi. Alla fine dello scorso giugno, l’utile netto, pari a 104 milioni di euro, ha registrato un aumento del 24% rispetto al primo semestre 2021, i recuperi dai portafogli acquistati sono stati pari a 271 milioni, ovvero il 20% su base annua, mentre l’ebitda ha segnato una crescita del 19% attestandosi a 192 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
L’Italia si conferma uno dei segmenti più rilevanti per il business di Kruk che nel paese è riuscita ad avere una quota di mercato considerevole, raddoppiando quella del 2021, con il prezzo dei portafogli di debito retail che è cresciuto principalmente a causa della qualità degli asset e del mercato competitivo. In questo senso, hanno giocato un ruolo importante anche le banche italiane che hanno proseguito nel derisking diminuendo significativamente il livello di debito in sofferenza tra il 2018 e il 2022, anche se, spiega il servicer , questo “rimane ancora relativamente alto”. Ricordiamo che a fine giugno 2022, i ricavi sul mercato italiano avevano raggiunto i 39 milioni di euro, cioè il 16% dei ricavi del gruppo nella prima metà dell’anno, e che il valore contabile dei portafogli acquistati, circa 250 milioni, aveva raggiunto il 21% del valore contabile totale sul complesso dei portafogli acquistati dal gruppo.
“Sono molto soddisfatto nel presentare i risultati di Kruk per l’anno 2022. Abbiamo battuto tutti i nostri record, proprio nell’anno del nostro 25° anniversario. Allo stesso tempo, forti dei traguardi raggiunti, miriamo a obiettivi ancora più alti” ha dichiarato Piotr Krupa, ceo e presidente del servicer, che sottolinea la centralità del mercato italiano. “Grazie ai nostri investimenti del 2022, abbiamo rafforzato la nostra posizione internazionale, in particolare in Italia e Spagna. I recuperi dai portafogli acquisiti sono il risultato dei nostri continui sforzi per migliorare l’efficienza operativa, compresa la transizione digitale, l’automazione e la trasformazione tecnologica. Grazie alla coerenza della nostra strategia e all’impegno dei nostri dipendenti in sette mercati, abbiamo generato un utile netto record, con un ritorno sul capitale proprio del 25%.”
L’Italia si conferma quindi un mercato centrale per gli obiettivi dell’azienda, che ha visto un importante sviluppo e che continuerà a crescere, come spiega anche Tomasz Kurr, ceo di Kruk Italia: “Quest’anno è stato sicuramente un buon anno per Kruk in Italia! Il mercato è stato molto stabile e abbiamo potuto osservare un livello di transazioni simile agli anni precedenti. Il tempo ben speso per migliorare la capacità operativa, sia nelle linee retail che corporate, ci ha permesso di essere molto attivi sul mercato degli acquisti, dove, con rendimenti attesi, abbiamo investito una cifra record nella nostra storia, rappresentando il 25% dell’investimento dell’intero Gruppo. Nel 2022 abbiamo consolidato la nostra posizione nell’area retail, aumentando significativamente la dimensione dell’operatività, e abbiamo anche aperto l’anno con un investimento di importanza strategica nel portafoglio corporate. Guardando all’anno che si è già concluso, posso affermare con sicurezza che abbiamo pienamente attuato il piano ipotizzato e, insieme al grande team di Kruk Italia, siamo pronti a fare di più, in questo mercato molto promettente”.
“Abbiamo mantenuto un buon accesso ai finanziamenti: nel difficile contesto macroeconomico e geopolitico del 2022, ci siamo assicurati nuovi finanziamenti bancari e abbiamo emesso obbligazioni per 545 milioni di pln (circa 116 milioni di euro) spiega ancora Piotr Krupa, raccontando anche i traguardi raggiunti dall’azienda a livello di sostenibilità: “Raggiungere gli obiettivi finanziari non è la nostra unica priorità. L’anno scorso, abbiamo implementato un piano ESG come parte della strategia aziendale di Kruk, sistematizzando molte iniziative importanti per noi, i nostri dipendenti, la società, e l’ambiente. Oggi siamo all’avanguardia del settore in Europa. Mentre celebriamo il nostro 25º anniversario, sono orgoglioso di dire che siamo una moderna organizzazione internazionale con soluzioni tecnologiche avanzate e potenziale di ulteriore sviluppo. Siamo focalizzati sulla nostra linea di crediti non garantiti al dettaglio, e la nostra presenza sui mercati europei ci permette di diversificare sia gli investimenti che i rischi aziendali: seguiamo con coerenza e successo il percorso di crescita che abbiamo scelto”
Negli ultimi mesi, sono state diverse le operazioni chiuse nel Bel Paese. Tra cui l’ultima con UniCredit a dicembre, quando Gae Aulenti aveva ceduto a Credit Factor spa e a Kruk Italia, attraverso il veicolo di cartolarizzazione italiano Kruk Investimenti srl, tre portafogli di crediti non-performing retail unsecured per un valore lordo complessivo di circa 90 milioni di euro. Parallelamente, la banca italiana e Kruk avevano stretto un accordo per la cessione di un massimo di 460 milioni di euro di crediti al consumo italiani non garantiti, classificati come crediti inesigibili dal primo trimestre 2023 alla fine del 2024 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo, inoltre, che l’operazione precedente in Italia di Kruk risale ad inizio 2022, ed è stata anch’essa portata a termine con la banca di Gae Aulenti. La società polacca aveva acquisito da Unicredit un portafoglio di Npl corporate da 222 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Anche in quel caso il portafoglio, che comprendeva posizioni sia garantite sia non garantite, crediti chirografari e ipotecari, derivanti da contratti di finanziamento regolati dal diritto italiano, per un totale di 1.252 clienti, era stato ceduto tramite il veicolo di cartolarizzazione Kruk Investimenti.