Bper Banca ha apportato 52 milioni di euro di crediti Utp al Fondo Back2Bonis, il fondo di credito specializzato nell’acquisto di Utp immobiliari dalle banche italiane, strutturato da AMCO, che ne è anche master servicer, e gestito da Prelios sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Con questa operazione Back2Bonis si avvicina a un miliardo di euro di crediti in gestione. Inoltre Bper si aggiunge alle altre istituzioni già quotiste del fondo, cioè Intesa Sanpaolo, UniCredit Leasing, Banco Desio, Banca MPS, MPS Capital Services, UBI, AMCO e Banco BPM.
L’imminente cessione di Utp al Fondo Back2Bonis era stata annunciata lo scorso aprile da Bper, contestualmente alla vendita di due portafogli di Utp secured per circa 370 milioni di euro a Intrum, Deva Capital, e al fondo Efesto gestito da Finint Investments sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo Back2Bonis era nato a fine dicembre 2019 sotto il nome di progetto Cuvée, con l’obiettivo di investire in Utp immobiliari oggi sui bilanci delle banche italiane medio-grandi e arrivare a circa 1,5 miliardi di portafoglio in gestione attraverso vari apporti da parte delle banche (si veda altro articolo di BeBeez).
Allora MPS Capital Services, UBI e Banco BPM, insieme ad AMCO, avevano conferito al fondo posizioni di 50 debitori per un totale di circa 450 milioni di euro in cambio di quote del fondo stesso. A dicembre 2020, poi, al fondo sono stati apportati ulteriori crediti UTP corporate immobiliari per un totale di altri 60 debitori e altri 400 milioni di euro lordi, che includevano posizioni leasing real estate. I crediti erano stati apportati da Intesa Sanpaolo, UniCredit Leasing e Banco Desio, diventati contestualmente quotisti del fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Il veicolo consente ai partecipanti di beneficiare del potenziale recupero di valore delle posizioni tramite la valorizzazione delle quote detenute nel fondo stesso. Il fondo permette inoltre alle imprese debitrici di facilitare il processo di turnaround anche grazie alla nuova finanza che il fondo stesso può erogare, al fine di consentire una gestione proattiva dei crediti e degli immobili sottostanti.
La società guidata da Marina Natale ha chiuso il 2020 con un portafoglio di asset deteriorati in gestione in crescita del 46%, a quota 34 miliardi di euro. Questi ultimi sono suddivisi a metà tra posizioni secured e unsecured, di cui circa 14 miliardi (42%) sono Utp e crediti scaduti e circa 20 miliardi (58%) sono Npl. Del portafoglio globale, circa 26 miliardi (77%) sono relativi a esposizioni verso aziende (si veda altro articolo di BeBeez).
Dallo scorso aprile, AMCO offre offrire garanzie su cartolarizzazioni sintetiche (dove non è prevista l’emissione di titoli da parte del spv) con sottostante crediti Stage 2, ovvero sub-investment grade (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che AMCO lo scorso aprile ha anche collocato una nuova emissione obbligazionaria senior unsecured per un importo nominale di 750 milioni di euro a scadenza 20 aprile 2028 con cedola dello 0,75%. Il titolo è stato collocato sotto la pari al prezzo di 99,303 (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Prelios, a fine 2020 aveva asset in gestione in crediti deteriorati per 38 miliardi di euro, con un aumento medio annuo del 14% nel triennio 2018-2020. Di questo totale, ben 9 miliardi sono di UTP, gestiti grazie a una piattaforma informatica proprietaria, unica nel suo genere, dedicata a questo tipo di asset e grazie a un team di 170 professionisti specializzati (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che il grande portafoglio UTP di Prelios deriva dall’accordo chiuso con Intesa Sanpaolo nel dicembre 2019, che prevedeva da un lato la gestione di un pacchetto di UTP da 6,7 miliardi e dall’altro la cessione di 3 miliardi di euro di UTP attraverso cartolarizzazione (si veda altro articolo di BeBeez).