Cherry 106 spa, nuovo nome del servicer Cassiopea NPL spa da quando è controllato al 65% da Giovanni Bossi (ex amministratore delegato di Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez), ha rilevato tre portafogli di Npl, per un totale di oltre 1.000 posizioni (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta di crediti deteriorati non garantiti, originati nel settore del credito al consumo, acquisiti sia nel mercato primario sia sul secondario. Due portafogli sono stati ceduti da fondi e il terzo da una società di credito al consumo.
Nel frattempo, Cherry 106 sta finalizzando il suo primo piano industriale dopo l’aumento di capitale sottoscritto da Bossi alla fine dello scorso novembre, con i vecchi soci di Cassiopea NPL spa (più di una sessantina) che hanno mantenuto il 35%. Bossi è amministratore delegato di Cherry 106, mentre presidente del consiglio di amministrazione è Giuseppe Benini (ex Banca Ifis). Consiglieri sono Paolo Taruggi, Laura Gasparini(ex Banca Ifis), Emanuele Leoni (ex Banca Ifis) e Gianluca Cambareri.
Le linee-guida del piano sono tre: una robusta campagna acquisti focalizzata su crediti deteriorati unsecured sia nel settore bancario sia in quello del credito al consumo; una gestione agile ed efficace del portafoglio, guidata da Emanuele Leoni; una moderna organizzazione, capace di supportare ritmi di crescita sostenuti anche con l’ingresso di risorse umane talentuose, capitanata da Paolo Taruggi, veterano del settore.
L’analisi sui portafogli acquisiti da Cherry 106 è guidata da Cherry Bit, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Cherry srl, la startup fondata da Bossi a fine estate 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). L’amministratore delegato è Mara Di Giorgio, che è stata per anni investor relator della banca, al fianco di Bossi. Oggi il capitale di Cherry è tutto di Bossi, ma secondo quanto risulta a BeBeez, a breve è previsto un aumento di capitale che permetterà ai manager di entrare in società con una minoranza.