È stata completata la fusione per incorporazione del servicer Cherry 106 spa nell’istituto di credito padovano Banco delle Tre Venezie, dopo che le rispettive assemblee degli azionisti, svoltesi lo scorso 14 settembre, hanno approvato con ampie maggioranze il progetto, dando il via libera alla sottoscrizione dell’atto di fusione (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scorso aprile era stata inviata l’istanza autorizzativa alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia e il via libera da parte delle due Autorità di vigilanza era arrivato nel corso dell’estate.
Ricordiamo che BTV e Cherry 106 avevano firmato lo scorso febbraio l’accordo quadro che disciplinava termini, impegni e condizioni dell’operazione che lo avrebbe portato alla fusione (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata nell’agosto 2020 e BeBeez aveva anticipato che gli azionisti di Cherry 106, con in prima fila il ceo Giovanni Bossi, sarebbero diventati soci con una quota del 51% (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguito dell’operazione, infatti, i preesistenti soci BTV detengono il 49% del capitale sociale della banca post-fusione, mentre gli ex soci Cherry 106 detengono ora il 51%. Il socio di maggioranza relativa con il 40,7% è Giovanni Bossi, che assumerà anche l‘incarico di amministratore delegato.
Gabriele Piccolo, presidente di BTV, ha commentato: “È stato compiuto un passo molto importante per il futuro del Banco delle Tre Venezie. Sono stato uno dei promotori e soci fondatori di questa realtà, nata nel 2008, che ha attraversato indenne le fasi più difficili della crisi economica, tanto che delle 16 banche spa e popolari presenti sul territorio veneto nel 2010, BTV è rimasta, nel 2019, una delle 5 sopravvissute. Con questa operazione, che preserva le competenze maturate e il personale, puntiamo a implementare nuovi modelli di business che, uniti a un elevato contenuto tecnologico, assicureranno una seconda vita a BTV in grado di generare un importante incremento di valore per gli azionisti e per il territorio. In questo momento voglio ringraziare tutte le risorse della Banca, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale e tutti i soci che si sono impegnati per raggiungere questo importante obiettivo”.
Da parte sua Giovanni Bossi ha dichiarato: “Con la fusione si prefigura la nascita di un operatore altamente specializzato e innovativo sia per modello di business sia per dotazione tecnologica, con una forte attenzione ai temi di tutela ambientale e in generale a tutto l’ambito ESG. L’obiettivo è proseguire l’attività bancaria di supporto alle imprese e agli imprenditori del Triveneto, ampliando l’attività con il supporto della digitalizzazione dei processi e l’intervento in settori che necessitano di un operatore rapido nell’intercettare i bisogni del mercato, in grado di offrire qualità, velocità di risposta e servizio personalizzato. Sarà data particolare attenzione ai clienti privati nella gestione dei loro patrimoni, con focus sull’innovazione di prodotto e servizio. Centrale anche l’attività di acquisto e gestione di portafogli di crediti deteriorati, concentrando gli investimenti sul segmento unsecured, corporate e retail/consumer e su segmenti di portafoglio più difficili da trattare; attraverso un intensivo utilizzo della tecnologia, infine, si punterà ad aumentare la base clienti, diversificare le fonti di raccolta e fornire servizi di investimento innovativi”.
Cherry 106 spa è la ex Cassiopea NPL, un intermediario finanziario iscritto al registro di Banca d’Italia di cui all’art. 106 Testo Unico Bancario (TUB), di cui Bossi ha acquisito il 65% nel novembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 la società è cresciuta di organico nelle tre sedi di Roma, Milano e Padova e ha ampliato le aree di attività, dopo i settori degli Npl e della tecnologia applicata al credito (Cherry Bit, la piattaforma di intelligenza artificiale sviluppata da Cherry srl fondata sempre nel 2020 da Giovanni Bossi, si veda altro articolo di BeBeez), si sono infatti aggiunti i servizi legali con la nascita della società tra avvocati Cherry Legal (si veda altro articolo di BeBeez) e la compravendita di crediti fiscali, grazie al lancio, insieme a Banco Bpm, della piattaforma fintech SuperB Cherry106, dedicata all’acquisto di crediti fiscali derivanti dagli interventi di riqualificazione energetica superbonus, ecobonus, sismabonus (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso anno Cherry 106 ha acquisito 18 portafogli di Npl per 500 milioni di euro lordi, di cui 325 milioni nel secondo semestre (si veda altro articolo di BeBeez). Tra i portafogli acquisiti nel secondo semestre 2020, mediante trattative avviate con primarie istituzioni bancarie e società a livello nazionale, figurano crediti deteriorati principalmente unsecured, originati sia nel mercato primario sia secondario e appartenenti ai segmenti bancario e del credito al consumo. Le transazioni concluse nel secondo semestre 2020 sono riferibili a circa 45 mila posizioni. Tra queste, rientra un’operazione conclusa a fine 2020 per un pacchetto di crediti bancari unsecured dal mercato secondario del valore nominale di quasi 150 milioni di euro, che rappresenta l’acquisizione più consistente realizzata da Cherry 106 nel 2020.
Quanto a BTV, ricordiamo che lo scorso marzo ha cartolarizzato attraverso il veicolo Magnolia BTV srl altri 140 milioni di euro di crediti alle pmi con Banca Finint (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione aumenta la stazza della cartolarizzazione strutturata dalle due banche nell’agosto 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). All’epoca BTV aveva cartolarizzato crediti secured in bonis verso imprese per 190 milioni di euro sempre tramite il veicolo Magnolia BTV srl (si veda qui la Gazzetta Ufficiale), che a sua volta aveva quotato all’ExtraMot Pro titoli asset backed di Classe A per 142,9 milioni di euro in scadenza nel luglio 2045 con cedola pari al tasso euribor 3 mesi più 50 punti base. Si era trattato della prima operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis ipotecari e chirografari da parte di Banco delle Tre Venezie.