
Fire Group, principale servicer italiano indipendente di crediti deteriorati, che fa capo al presidente Sergio Bommarito, ha acquisito un portafoglio di crediti Utp da BPER Banca per un valore nominale lordo di 3 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione, condotta attraverso il veicolo di cartolarizzazione Omaha Spv, per la quale Fire ha sottoscritto la totalità delle notes emesse, prevede la cessione da parte della Banca di posizioni small ticket retail e si colloca nell’ambito della strategia del Gruppo che mira a consolidare la propria posizione sul mercato dell’acquisto crediti.
Fondata nel 1992 a Messina dallo stesso Bommarito, subentrato nella scorsa estate ad Alberto Vigorelli (ex chief risk officer di Unicredit) nelle funzioni e deleghe di ceo (si veda altro articolo di BeBeez), Fire è il primo Gruppo indipendente attivo nella gestione del credito fin dai primi stadi di problematicità, con cinque società operative specializzate su servizi lungo la filiera: credit management, restructuring, advisory e due diligence per acquisto di portafogli, fiscalità locale e riscossione tributi, business information, scoring PMI (Z-score). Tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, Fire ha lanciato il suo software per la gestione del credito, [email protected], e ampliato le sue attività aprendo le sedi di Catania, Palermo, Napoli, Bari e Roma. Nel 2007 ha consolidato il proprio posizionamento nel servicing di Npl attraverso la fusione con la società di factoring SIF Spa, mentre negli anni a seguire ha acquisito prima il 60%, e poi un ulteriore 20% di Creset, in JV con Credito Valtellinese, operante nel settore della fiscalità locale.
Alla fine dello scorso luglio, inoltre, l’agenzia di rating internazionale Fitch ha confermato il giudizio positivo su Fire assegnando la valutazione ‘RSS2+’ per le attività di Residential Special Servicer con outlook positivo. Confermato anche il rating ‘ABSS1-‘ come Asset-Backed Special Servicer, con outlook stabile (si veda qui il comunicato stampa).
La società ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un netto aumento della redditività grazie soprattutto alle business units dei Non Performing Loans e del Consumer Credit (si veda altro articolo di BeBeez). Più nello specifico, il volume d’affari nell’ambito del credit management in cui operano le controllate Fire Spa e FireCredit è continuato a crescere, portando i ricavi a 30,4 milioni di euro, il 22% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, facendo ben sperare per numeri altrettanto positivi entro la fine del 2022. Ricordiamo che il fatturato del gruppo alla fine del 2021 anno era stato di 55 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nel 2020 non avevano superato i 49 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto all’ebitda, nel primo semestre è salito a 6,8 milioni di euro (+161% sul giugno di un anno prima), con un margine del 22% sul fatturato. In lieve aumento del 6% i costi della produzione, passati da 22,2 milioni di euro di giugno 2021 a 23,6 milioni di euro.
Bommarito, Group Chairman & CEO, ha commentato: “Stiamo incrementando gli acquisti di portafogli NPE per evolvere dal ruolo di puro servicer, assumendo anche quello di servinvestor, per poter cogliere valore dalla grossa mole di crediti deteriorati presenti sul mercato. Aver portato a termine questa operazione con BPER – prosegue Bommarito – ha per noi una valenza particolarmente significativa perché si colloca nel segmento Utp, ambito in cui si concentreranno le principali sfide del prossimo futuro NPE e dove vediamo diverse opportunità per il Gruppo. È un’asset class complessa, che richiede una gestione proattiva, personalizzata e sostenibile del credito e rispetto alla quale abbiamo un track record riconosciuto, non solo in termini di volumi, attualmente terzi in Italia per masse gestite secondo l’ultimo report PwC sul mercato italiano NPE (Wind of Change – luglio 2022, ndr), ma soprattutto di performance”.
Nel giugno 2019 FB5 Investments srl, la holding di Bommarito che controlla Fire, ha comprato una minoranza nel capitale di Wiserfunding Ltd, società fintech con sede a Londra, specializzata nella valutazione del rischio di credito delle pmi, cofondata da Edward Altman, l’economista statunitense inventore del noto Z-Score, il primo modello di valutazione standardizzata del merito creditizio aziendale (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel novembre 2018, Fire aveva invece condotto la prima acquisizione di crediti in sofferenza su un portafoglio da 13,1 milioni di euro di Npl unsecured da Banca Sant’Angelo (si veda altro articolo di BeBeez), cui è seguita un mese dopo l’acquisizione di parte del portafoglio da 704 milioni di euro che comprende conti correnti, leasing e mutui, appartenente al più ampio portafoglio da 2,2 miliardi di euro del Progetto Merlino, messo sul mercato da Mps. Il resto del portafoglio mid è stato invece acquistato da Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez). Qualche mese prima, a febbraio 2018, Fire aveva comprato da Cassa di Risparmio di Savigliano un portafoglio di crediti in sofferenza secured, nell’ambito della operazione Langhe (si veda altro articolo di BeBeez).