
“Stiamo lavorando per effettuare un nuovo closing entro luglio del fondo partito il 31 marzo e, nel contempo, la sgr sta valutando l’ingresso in altre aree di business facendo leva sulle competenze già presenti nel gruppo illimity”. Lo ha anticipato a BeBeez Paola Tondelli, responsabile dell’area Utp & Turnaround Funds di illimity sgr, a proposito del fondo illimity Credit & Corporate Turnaround (iCCT), che ad aprile ha effettuato il primo closing raccogliendo oltre 200 milioni di euro di impegni (si veda altro articolo di BeBeez), su un target di raccolta complessiva di 350 milioni, come annunciato nel dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Al fondo come noto sono già stati conferiti i crediti vantati da sette banche italiane verso 33 aziende di vari settori. In merito al fondo, Tondelli ha precisato: “Vogliamo coinvolgere un maggior numero di banche e stiamo valutando altre posizioni. Entro fine anno ci piacerebbe aggiungere altri 100-150 milioni di gross book value. L’hard cap del fondo è a quota 600 milioni”.
Tra le società in portafoglio a iCCT e attualmente in ristrutturazione, ha detto ancora Tondelli, rientra Mediterranea di Navigazione, di cui illimity sgr ha comprato posizioni per carta e illimity Bank per cassa. “In questo modo, il gruppo illimity ha la maggioranza dei crediti. L’idea è di definire un piano di risanamento in bonis ex art. 67, con l’individuazione di un debito sostenibile che valorizzi la continuità del complesso aziendale piuttosto che la cessione delle singole navi, inclusa la possibilità di destinare parte dei flussi aziendali alla realizzazione di nuovi investimenti per il rinnovo della flotta” conclude Tondelli.
Mediterranea di Navigazione aveva chiuso il 2019 con circa 50 milioni di euro di ricavi netti, ma un ebitda negativo per 45 milioni di euro e una perdita netta di 62,2 milioni di euro, a causa in particolare di svalutazioni per 44 milioni sul valore della flotta (la bitumiera Black Shark, l’etilenierea King Arthur e le altre navi cisterna Normanna, Ottomana, Saracena, Barbarica, Cosmo, Sveva e Shogun). Quella perdita si sommava ai 10,9 milioni di euro di perdita del 2018. Il tutto con debiti lordi verso le banche per un totale di 121 milioni di euro (sui 126 milioni complessivi) mentre il patrimonio netto della società era negativo per 52,5 milioni (si veda ShippingItaly).
A differenza di altri veicoli già presenti sul mercato, quello di illimity sgr si differenzia per il fatto che si occupa di attività di supporto alla ristrutturazione aziendale, proprio come i fondi di turnaround, diventando partner dell’imprenditore. Tondelli ha aggiunto: “Acquistiamo anche linee di credito a breve termine, erogate sotto forma di anticipo fatture e subentriamo nei contratti di leasing su immobili e macchinari, che permettono alle aziende di mantenere l’operatività. Si tratta di un meccanismo che da un lato consente alla banca di cedere tutte le posizioni, dall’altro permette all’azienda di ridurre significativamente il numero di interlocutori velocizzando quindi il processo di turnaround. Altra peculiarità del fondo è quella di essere un veicolo di tipo misto: i soggetti istituzionali che vi investono possono sottoscrivere quote sia in cambio di cash sia in cambio di crediti. Questo, insieme alla possibilità di acquistare il credito per cassa (a prezzi decisamente più bassi rispetto all’acquisto in cambio di quote), garantisce il totale allineamento di interessi tra i vari stakeholder: l’azienda, i creditori e gli investitori, incluse le banche che partecipano al fondo attraverso l’apporto dei crediti. Le banche, infatti, hanno l’opportunità di trarre beneficio dal valore creato dall’investimento a elevato rendimento della nuova finanza o di uscire in via definitiva dalla posizione”. In proposito, Tondelli ha chiarito: “Non tutte le banche hanno interesse ad acquisire quote del fondo, alcune vogliono solo cedere le posizioni di credito uscendo per cassa. Un veicolo misto soddisfa le esigenze di tutti”.
Per quanto riguarda l’asset allocation del fondo, i crediti Utp in portafoglio appartengono a numerosi settori. Sono esclusi solo quello finanziario e l’immobiliare puro mentre “non è escluso il settore hospitality che, ancorché abbia una componente immobiliare rilevante, ci interessa per gli aspetti connessi alla gestione dell’attività alberghiera, settore particolarmente colpito dalla crisi”. Nessun settore è prevalente, per cui il fondo è molto diversificato, mentre sotto il profilo geografico, c’è un’ampia prevalenza di aziende del centro-nord Italia.
Per ristrutturare le aziende, illimity sgr si avvale di esperti di settore, che conducono analisi industriali sulle società e sul loro piano di ristrutturazione: società di consulenza o turnaround manager, che hanno una collaborazione esclusiva con illimity, oppure una consuetudine di collaborazione dalle precedenti esperienze del team di investimento. Gli esperti, tutte figure senior con passate posizioni di top management in azienda collaborano spesso con società di interim management o appartengono al network di TMA (Turnaround Manager Association, il cui chapter italiano è presieduto dalla stessa Tondelli). Gli esperti possono anche agire come ceo o cro (chief restructuring manager).