Lo stock di crediti deteriorati lordi di Intesa Sanpaolo è sceso a 29,9 miliardi di euro a fine giugno dai 30,2 miliardi di fine marzo, con un NPE ratio al 7,1%, in linea con quello di tre mesi prima. Lo ha annunciato la banca ieri in occasione della pubblicazione della semestrale (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti). Lo stock dei deteriorati lordi è sceso quindi di ben 36 miliardi dal picco di settembre 2015 (di circa 22 miliardi escludendo la cessione dei crediti deteriorati a Intrum e Prelios) e di circa 23 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 10 miliardi escludendo le operazioni Intrum e Prelios), realizzando già il 90% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021.
Ricordiamo che dalla scorsa primavera Intesa Sanpaolo ha messo sul mercato i crediti retail unsecured del portafoglio Simba, da 650 milioni di euro. Nel dettaglio il portafoglio è composto da crediti da cessione del quinto dello stipendio, di cui metà sofferenze e metà Utp (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio luglio si è invece diffusa la notizia che Intesa Sanpaolo e Prelios stanno lavorando a un fondo, con una dotazione fino a 1,5 miliardi di euro, volto a rilanciare le imprese italiane in difficoltà finanziaria. I due promotori del veicolo intenderebbero coinvolgere le grandi banche italiane, primari operatori di mercato e investitori istituzionali di standing, tra cui: Poste Vita, Cdp, AMCO (che insieme dovrebbero versare un terzo della dotazione del fondo), Unicredit, Mps, Banco Bpm, fondazioni bancarie e casse di previdenza. Il progetto è chiamato Lepanto. Il nuovo veicolo punta a intervenire sugli Utp che possono tornare in bonis; la liquidità raccolta servirà a iniettare nuova finanza nelle imprese da ristrutturare (si veda altro articolo di BeBeez),
Prelios e Intesa Sanpaolo nell’estate 2019 hanno siglato un accordo per la gestione di 9,7 miliardi di Utp (si veda altro articolo di BeBeez), chiuso poi nel dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, l’accordo prevede: un contratto decennale per il servicing di Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo da parte di Prelios, con un portafoglio iniziale pari a circa 6,7 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore; e la cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo pari a circa 3 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore, a un prezzo pari a circa 2 miliardi di euro, in linea con il valore di carico.
Intesa Sanpaolo nei mesi scorsi ha iniziato a cartolarizzare quei crediti. In particolare, l’ultima operazione è di maggio. Come specificato nell’avviso in Gazzetta Ufficiale, l’spv per la cartolarizzazione Kerma spv srl “ha acquistato pro-soluto da ISP tutti i crediti (per capitale, interessi, anche di mora, accessori, spese, ulteriori danni, indennizzi e quant’altro) derivanti da contratti di finanziamento (ivi inclusi contratti inerenti a finanziamenti a lungo termine, finanziamenti a breve termine, esposizioni rotative revocate, garanzie personali escusse e altri finanziamenti garantiti e non garantiti, eventuali accordi di ristrutturazione e accordi di sospensione, ma esclusi, a scanso di equivoci, leasing e finanziamenti rotativi ancora non revocati) concessi a persone fisiche e persone giuridiche e sorti nel periodo compreso tra il 25 novembre 2019 e il 31 marzo 2020, qualificati come attività finanziarie deteriorate”. Prelios Credit Servicing è servicer dell’operazione, che, si legge sui siti di Intesa Sanpaolo e di Prelios, è stata conclusa “in forza di un contratto di cessione di crediti concluso in data 22 novembre 2019 e di un successivo atto integrativo di cessione concluso in data 6 maggio 2020” con Kerma SPV srl in qualità di cessionario e Intesa Sanpaolo in qualità di cedente.
A inizio marzo era stato invece cartolarizzato un portafoglio di crediti deteriorati leasing (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo aveva ceduto Utp corporate leasing in un’operazione che aveva per controparti Kerma spv srl e a una leasing company (Kerma LeaseCo srl), con Kerma spv che ha comprato i crediti e con Kerma Lease Co che ha comprato rapporti e beni, applicando la nuova disciplina delle cartolarizzazioni introdotta dal Decreto crescita (Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34).
L’accordo con Prelios si è aggiunto alla partnership strategica riguardante la gestione di crediti in sofferenza tra Banca Intesa Sanpaolo e Intrum, stipulata nell’aprile 2018. La partnership prevedeva l’acquisto del 51% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati del gruppo bancario da parte di Intrum e il contestuale acquisto di un portafoglio da 10,8 miliardi di euro lordi di Npl, da cartolarizzare. Il tutto per un controvalore complessivo di 3,6 miliardi, di cui 500 milioni per la quota della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).