Hanno raggiunto quota 710 milioni di euro nominali il portafoglio di crediti UTP conferiti a Efesto Credit Fund, gestito da Finint Investments sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Efesto è un fondo destinato alla gestione e valorizzazione di UTP corporate apportati dai bilanci delle banche italiane e avviato nell’ottobre del 2020 da (si veda altro articolo di BeBeez).
Al momento del lancio, il fondo Efesto aveva acquisito 450 milioni di euro di crediti lordi UTP (di cui 190 garantiti e 260 milioni no) verso 50 aziende di piccole e medie dimensioni attive in vari settori, tra cui real estate, costruzioni, prodotti industriali diversificati, packaging, food & beverage, arredo, energia e utilities. Gli UTP erano in portafoglio a Unicredit e ad altre quattro banche, tra le quali si dice BPER e Bnl.
Ricordiamo che la struttura del fondo prevede che le banche, in cambio del credito, ottengano una quota del nuovo fondo, come spesso accade per i fondi UTP di nuova generazione e con l’acquisto dei crediti dalle banche che avviene quindi sulla base di quanto previsto dall’art. 4 e art. 7 comma 2-bis della Legge 130/1999 sulle cartolarizzazioni, che rimanda all’art.58 del TUB e che comporta la derecognition dei crediti per le banche. Il fondo consente quindi agli investitori il deconsolidamento dei crediti UTP, pur mantenendo possibile la contestuale partecipazione alla creazione di valore derivante dalla gestione professionale dei crediti stessi.
Ma la novità rispetto alle già note strutture è che in Efesto non è previsto un comparto nuova finanza. Quest’ultima, infatti, secondo quanto risulta a BeBeez, verrà investita a parte da Italfondiario (gruppo doValue), che ha messo a disposizione del progetto 30-40 milioni di euro complessivi. Si tratta di una grande novità per il gruppo doValue, che di norma svolge un’attività di gestione, ma non prende posizioni di investimento. Ed è un accorgimento che è ben visto dalle banche cedenti, visto che come noto la nuova finanza in casi di concordato è in pre-deduzione e che quindi è super senior nei confronti degli altri finanziatori. Il fondo, quindi, nato per difendere gli interessi della vecchia finanza, in questo modo si riserva per ogni operazione la facoltà di decidere se e quando coinvolgere la nuova finanza.
Dopo gli apporti condotti nel corso del 2021, quindi, a oggi i gruppi bancari partecipanti al fondo sono 9, rispetto ai 5 presenti all’avvio attività. Gli UTP trasferiti al fondo riguardano oltre 150 pmi italiane attive in diversi settori industriali, tra cui immobiliare, edilizia, agricoltura, packaging, energia e utilities, cibo e bevande. I debitori si trovano in condizioni fra loro diverse, che includono la gestione o avvio di piani concordatari, e processi di rilancio industriale.
Mauro Sbroggiò, amministratore delegato di Finint sgr, ha commentato: “Con l’avvio dell’attività del fondo Efesto, Finint sgr ha integrato il portafoglio di strategie sul segmento NPL con quello dei crediti UTP. Il riscontro fra gli investitori istituzionali è stato decisamente positivo, e l’impostazione di Efesto quale piattaforma aperta per la gestione professionale di crediti UTP si è rivelata vincente, conducendo a una importante crescita dimensionale del fondo. Forti di tale riscontro, ci prefissiamo come obiettivo una crescita ulteriore, anche mettendo a disposizione dei nostri investitori strumenti di gestione di altre tipologie di crediti Utp, quali ad esempio quelli derivanti dall’attività di leasing”.
Finint Investments sgr è attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari secondo diverse strategie, in linea con le esigenze dei propri investitori, nazionali e internazionali. Finint Investments sgr è la prima società di gestione del risparmio italiana autorizzata nel 2004 all’istituzione di fondi immobiliari alternativi e la prima ad istituire un fondo di questa tipologia.
Ricordiamo che lo scorso luglio la sgr è rientrata nel settore del private equity attraverso il nuovo fondo Finint Equity for Growth (Finint E4G). Il veicolo dovrebbe effettuare il primo closing tra una settimana, superando l’obiettivo di raccolta di 45 milioni di euro e arrivando a 50 milioni. La prima dotazione di capitali proviene principalmente da investitori che avevano già aderito ad altri fondi della sgr, mentre per il futuro la società intende raccogliere denaro da fondazioni, assicurazioni e family office. Nel corso del 2022, Finint E4G punta a raccogliere 120 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo Finint E4G si aggiunge alla gamma dei prodotti mobiliari di Finint dedicati al private capital assieme a quelli dedicati agli Npl e crediti illiquidi (Finint Principal Finance 1, Finint Principal Finance 1 e Fondo Efesto) e al private debt (PMI Italia I, PMI Italia II e Fondo Strategico Trentino-Alto Adige).