Ubi Banca ha venduto crediti deteriorati per 900 milioni di euro, di cui 157 milioni di crediti factoring e altri 740 milioni di crediti leasing (si veda qui il comunicato stampa).
L’acquirente dei crediti factoring non è stato comunicato, mentre il portafoglio di crediti leasing è stato comprato da Credito Fondiario (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, il portafoglio è costituito da 1.125 contratti di leasing prevalentemente immobiliari, interamente detenuti dal Gruppo Ubi, nei confronti di 976 debitori in sofferenza. L’acquisizione sarà perfezionata tramite una spv per la cartolarizzazione dei crediti e una leasing company (LeaseCo) che comprerà rapporti e beni, applicando la nuova disciplina delle cartolarizzazioni (si veda l’Insight View di BeBeez, riservata agli abbonati di BeBeez News Premium; scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
L’operazione sarà perfezionata in due fasi, che si chiuderanno rispettivamente entro settembre e dicembre 2019. “L’accordo siglato oggi costituisce uno dei deal più importanti in Italia nel settore leasing, in cui Credito Fondiario opera dal 2015 e in cui ha realizzato ben cinque acquisizioni”, ha commentato Guido Lombardo, chief investment officer di Credito Fondiario. “Siamo tra i primi a usare la struttura della LeaseCo consentita dalla nuova normativa”, ha sottolineato Mirko Briozzo, chief business officer e vice direttore generale di Credito Fondiario.
Le due cessioni di crediti leasing e factoring da parte di Ubi Banca rientrano nelle “cessioni opportunistiche, consentendo la dismissione economica di portafogli particolarmente complessi e agevolando la gestione interna del recupero crediti, fulcro della Npl Strategy del Gruppo”, scrive la banca in una nota. Le operazioni avranno un impatto di 104 milioni di euro lordi (70 milioni netti) sul bilancio del secondo trimestre dell’anno, contabilizzate come “rettifiche sui crediti”. Tenendo conto di queste ultime operazioni, l’Npl ratio scende dal 10,4% di marzo 2019 al 9,4%. La banca inoltre informa contestualmente che proseguono i recuperi di crediti tramite gestione interna, che dovrebbero contribuire ulteriormente alla riduzione dello stock di crediti deteriorati.
Le ultime cessioni di crediti deteriorati da parte di UBI Banca risalgono ad agosto e dicembre 2018. In agosto la banca aveva concluso la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 2,75 miliardi di euro composto in prevalenza da crediti unsecured (53,4%) e per il resto da crediti secured (si veda altro articolo di BeBeez). Allora la banca aveva anche comunicato che tra fine 2018 e inizio 2019 avrebbe ceduto un altro portafoglio di Npl, questa volta composto per il 90% da crediti unsecured, per un ammontare complessivo inferiore al portafoglio appena cartolarizzato e che non sarebbe stato oggetto di cartolarizzazione. Quella cessione, per 416,2 milioni di euro, era poi stata annunciata a dicembre (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che siamo già arrivati a oltre 16 miliardi di euro di transazioni sul mercato dei crediti deteriorati italiani da inizio anno e sono in arrivo operazioni per almeno altri 45 miliardi (si veda qui il Report Npl di luglio di BeBeez, riservato agli abbonati di BeBeez News Premium; scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese). Il dato emerge dal database di BeBeez, che elabora dati pubblici, e segue i 101 miliardi di euro di valore lordo di operazioni annunciate nel nel 2018 (si veda qui il Report Npl 2018 di BeBeez).