Frena l’attività di derisking di UniCredit nel primo trimestre 2023. A fine marzo il gruppo bancario guidato da Andrea Orcel aveva infatti a bilancio 12,6 miliardi di crediti deteriorati lordi, in rialzo dello 0,4% su base trimestrale dai 12,5 miliardi di euro di fine 2022, includendo anche l’esposizione verso la Russia, mentre escludendo la Russia ci si limitava a 11,9 miliardi (si veda qui altro articolo di BeBeez), mentre le esposizioni deteriorate nette sono rimaste invariate su base trimestrale a 6,5 miliardi. Le sofferenze lorde si sono attestate a 2,7 miliardi (+4 % da fine 2022, -44,2% sull’anno) con un rapporto di copertura del 76% (-0,6% sul trimestre, invariato dal 2022). Sono scese leggermente invece le inadempienze probabili lorde (UTP) si sono attestate a 9,1 miliardi (-0,1% su base trimestrale, -25,6% sull’anno), con un rapporto di copertura del 42,2% (invariato dallo scorso trimestre, -2,0% a/a). Il tutto con un NPE ratio lordo (rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi) invariato al 2,7% (1,4% netto) su base trimestrale e in calo dell’1,1% rispetto al primo trimestre 2022 (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione per gli analisti).
Passando al capitolo dei crediti classificati come Stage 2, cioé quei crediti in bonis che hanno un’alta probabilità di trasformarsi deteriorati, UniCredit a fine marzo aveva in bilancio 78 miliardi di euro di queste esposizioni su un totale di 465 miliardi di euro di crediti per un rapporto degli Stage 2 sui crediti totali pari al 16,7%. Nel quarto trimestre questo tipo di esposizioni ammontavano a 369 miliardi, con 86 miliardi di Stage 2 e rapporto sui crediti al 18,3%.
Proprio la forte riduzione dello stock di Stage 2 in bilancio a Unicredit aveva comportato a fine anno un calo importante dell’aggregato di Stage 2 calcolato da BeBeez in relazione ai primi 5 gruppi bancari italiani (si veda qui l’Insight View di BeBeez), che era sceso a circa 165 miliardi di euro a fine dicembre 2022, pari a circa il 14% del totale dei crediti in bonis erogati alla clientela da parte di quegli stessi gruppi. Una percentuale che si era ridotta in maniera importante dal 16% di fine settembre. Nella realtà, però, il grosso del calo sia sui tre mesi da settembre a dicembre (16 miliardi sul totale di 19,2 miliardi) sia nell’anno tra dicembre 2021 e dicembre 2022 ( 22 miliardi sul totale di 31 miliardi) è appunto da ascirversi al solo gruppo Unicredit: nella presentazione dei risultati 2022 agli analisti, Unicredit aveva spiegato la sua importante riduzione degli Stage 2, passati da 102 miliardi a soli 86 miliardi in tre mesi, sottolineando che molti crediti classificati Stage 2 nel periodo Covid-19 sono tornati nel trimestre a essere classificati Stage 1.
Il quadro di UniCredit si completa con utile trimestrale pari a 2,1 miliardi, un record per la banca di Piazza Gae Aulenti, dovuta, ha spiegato Orcel nel comunicato, “a una crescita a doppia cifra dei ricavi netti (5,8 miliardi), sostenuta da un margine di interesse estremamente forte (3,3 miliardi) e da un’ulteriore riduzione dei costi, che ha generato una leva operativa positiva”.