Werther International spa, azienda italiana leader nelle attrezzature per officine, gommisti e carrozzerie e uno dei principali produttori di ponti sollevatori per il trasporto su gomma e rotaia ha emesso un nuovo minibond da 7 milioni di euro, che è stato sottoscritto dal secondo fondo di private debt di Riello Investimenti Partners sgr, ovvero Impresa Italia II, al suo primo investimento (si veda qui il comunicato stampa). Secondo quanto risulta a BeBeez si tratta di un bond a sette anni con struttura amortizing e rimborso in rate semestrali a partire dal 31 dicembre 2023. Il tasso è pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato del 6,85%.
Werther International è stata assistita per le tematiche finanziarie da Anteos Capital Advisors e TCO Innovation. Riello Investimenti Partners è stata assistita per le tematiche legali da Pavia e Ansaldo Studio Legale. Banca Finint ha collaborato in qualità di banca agente mentre Banco Azzoaglio agisce in qualità di banca depositaria delle garanzie previste.
Werther è presente su tutti i mercati mondiali con una presenza solida in quelli più rilevanti, grazie a una rete internazionale di società controllate e partner commerciali locali. Nel 2021 il gruppo prevede di fatturare circa 71 milioni di euro, l’8% i più rispetto al 2020, generando un margine di ebitda rettificato del 13%. Con la sottoscrizione del prestito obbligazionario, Riello Investimenti Partners sgr intende supportare i piani di crescita interna ed esterna dell’azienda, con particolare riferimento alle attività di Ricerca e Sviluppo ed alla realizzazione di acquisizioni strategiche.
Ricordiamo che Werther International è interamente posseduta dal fondo tedesco Stargate Capital, che l’aveva comprata nel marzo del 2018 dalla famiglia Zanini (si veda altro articolo di iBeBeez). La società è un emittente abituale di obbligazioni. Primo di quello sottoscritto da Riello Investimento aveva già emesso due minibond a medio termine, uno sempre nel marzo 2018 da 3 milioni e un altro nell’aprile 2017 da 8 milioni, entrambi quotati all’ExtraMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, Werther ha anche emesso due minibond short term, il primo, da 100 mila euro nel gennaio 2019, e il secondo, da 500 mila, emesso lo scorso settembre (si veda altro articolo di BeBeez).
Luca Gazzotti, ceo di Werther International, ha dichiarato: “Lo scenario internazionale che ci si prospetta per il prossimo futuro presenta per il nostro gruppo la possibilità di ulteriore crescita e penetrazione in Italia, ma soprattutto all’estero. Già oggi possiamo fornire ai clienti l’80% dell’attrezzatura necessaria a un’autofficina; con le acquisizioni che stiamo valutando completeremo l’offerta. L’operazione con Riello Investimenti Partners è funzionale a questo obiettivo”.
Secondo Alberto Lampertico, investment director del fondo di Private Debt Impresa Italia II: “Uno degli aspetti che abbiamo particolarmente apprezzato di Werther è il suo orientamento alle dinamiche green che stanno rivoluzionando il settore dei trasporti nel più ampio processo di riduzione dell’utilizzo di fonti fossili. Questa attenzione alla sostenibilità, in tutta la sua value chain, le ha permesso di superare la due diligence ESG che la nostra SGR applica nelle fasi preliminari di valutazione degli investimenti.”
Il fondo Impresa Italia II, lanciato nel giugno 2020 con obiettivo di raccolta di 150 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), aveva annunciato primo closing a quota 73 milioni di euro lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo, che è un fondo alternativo PIR compliant e investe in strumenti di debito di medio e lungo termine, emessi a supporto dei piani di crescita di pmi italiane, individuate per il loro valore intrinseco e per i loro progetti di sviluppo. Tra gli anchor investor del veicolo rientrano Fondo Italiano d’Investimento sgr (in questo caso tramite il FOF Private Debt Italia) e Fondo Europeo per gli Investimenti, già investitori nel primo fondo, Impresa Italia, (che, lanciato nel 2016, aveva raccolto 70 milioni) a cui si affiancano importanti banche e primarie compagnie di assicurazione. Il portafoglio di Impresa Italia I, che ha 17 operazioni all’attivo, è composto per circa il 55% da aziende emittenti di fatturato inferiore a 25 milioni di euro, per circa il 15% da emittenti con fatturato tra 25 e 50 milioni di euro e per il restante 30% da emittenti di maggiore dimensione; l’IRR del fondo atteso a scadenza nel 2024 sarà superiore al 7%.