Malgrado il contesto macroeconomico sfavorevole degli ultimi tre mesi, con l’acuirsi delle tensioni sui prezzi dei costi energetici e quindi con l’aumento dei prezzi anche del settore cartario, Pro-Gest, gruppo leader in Italia nella produzione di carta ondulata da riciclo controllato dalla famiglia Zago, ha visto un forte aumento di ricavi e redditività nei nove mesi del 2022 (si veda qui il comunicato stampa e qui i risultati di bilancio).
Guardando avanti, la società ha inoltre fatto sapere in una nota di prevedere che l’ebitda normalizzato balzi entro la fine del 2022 l’anno a 130 milioni di euro, contro i 95 milioni consuntivi del 2021.
Ha evidentemente aiutato anche la decisione, presa lo scorso marzo, di sospendere l’attività di tutte le sei cartiere attive in Italia (si veda altro articolo di BeBeez) a causa dell’ulteriore aumento dei prezzi del gas naturale dovuto al conflitto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, gli impianti del gruppo destinati alla produzione degli imballaggi hanno continuato a produrre. Ha comunque contribuito anche il fortissimo aumento del prezzo della cellulosa, quasi raddoppiato rispetto al 2021, favorito dall’esplosione della domanda di imballaggi legata all’e-commerce. Cosa che non ha tardato a riflettersi sui conti già nella prima metà dell’anno. In particolare, il mese di aprile si è chiuso con ricavi consolidati progressivi da inizio anno pari a 311,4 milioni di euro, contro 196,8 milioni di euro del 2021 (+58,2%). Ancora meglio aveva fatto l’ebitda normalizzato, risultato pari a 65,1 milioni contro 38,5 milioni di euro del 2021 (+69,1%) (si veda altro articolo di BeBeez).
Non dissimile l’andamento nel periodo gennaio-settembre 2022, chiuso con ricavi consolidati pari a 664,5 milioni di euro, contro 514,4 milioni di euro del 2021 (+29,2%). Ancora meglio ha fatto l’ebitda normalizzato, risultato pari a 114,1 milioni contro 79,8 milioni di euro del 2021 (+69,1%). L’ebitda riportato si è attestato invece a 103,3 milioni, in crescita dai precedenti 67,7 mln di euro (+52,7%).
Sempre in riferimento ai primi nove mesi dell’anno, il debito netto del gruppo è salito 490,9 milioni di euro, in crescita rispetto ai 461,4 milioni di euro registrati a fine 2021, ma in leggero miglioramento rispetto al dato di fine giugno 2022 pari a 492,6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Quest’ultimo include diversi bond, per un ammontare complessivo al 30 settembre di quest’anno di 457 milioni. Ricordiamo che a fine 2020 la piattaforma di Global Credit di Carlyle, tra i principali obbligazionisti della società, si era impegnata a sottoscrivere un totale di 200 milioni di euro di bond Pro-Gest (si veda altro articolo di BeBeez) per rifinanziare il debito esistente e supportare la crescita del gruppo che da più di un anno era alla ricerca di una soluzione per mettere in sicurezza la struttura finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, Carlyle ha poi sottoscritto a fine 2020 un bond da 90 milioni e un altro da 35 milioni di euro, entrambi con scadenza 2025, appunto per rifinanziare il debito del gruppo e delle controllate Cartiere Villa Lagarina spa e Tolentino spa. In aggiunta, Carlyle si era impegnato a sottoscrivere altri bond emessi dalla controllata Cartitalia srl sino a un massimo di 75 milioni di euro. Questi ulteriori 75 milioni di euro di bond, sempre a scadenza dicembre 2025, sono poi stati emessi e sottoscritti nel giugno del 2021 con l’obiettivo di supportare la crescita del gruppo (si veda qui il comunicato stampa).
Rimane comunque positivo il trend del rapporto PFN/EBITDA normalized degli ultimi 12 mesi che al 30 settembre 2022 è risultato pari a 3,78x, contro 4,83x al 31 dicembre 2021 e 5,50x al 31 dicembre 2020, confermando la capacità del Gruppo di procedere nella pianificata strategia di miglioramento della leva finanziaria.
L’amministratore delegato Francesco Zago ha commentato: “Il terzo trimestre si è caratterizzato per un graduale rallentamento delle attività e dei consumi nel settore delle cartiere, mentre è continuata la crescita nel settore packaging che ha premiato la qualità e il servizio nei confronti della clientela particolarmente attenta in questo periodo a questi aspetti, unitamente alla variabile dei prezzi. Il Gruppo comunque ha migliorato la propria redditività, dimostrando grandi capacità nella gestione del capitale circolante e nel controllo degli investimenti e del loro impatto sui dati finanziari”.
Il gruppo, che tramite 20 impianti produce in Italia più di 1 milione di tonnellate di carta per ondulatori l’anno su un totale nazionale di 3 milioni, con un market share superiore al 30%, aveva chiuso il 2021 con un fatturato superiore ai 700 milioni di euro, in crescita di circa il 60% dal 2020, in cui si erano registrati ricavi consolidati per 448,5 milioni, e con una crescita anche dell’ebitda rispetto ai 63,5 milioni dell’anno prima. Il tutto a fronte di oltre 500 milioni di euro investiti in tecnologia negli ultimi cinque anni (si veda qui il comunicato stampa).