Guala Closures spa, multinazionale itaiana leader nei sistemi di chiusura per bottiglie di bevande alcoliche e non, ha comprato la maggioranza di Yibin Fengyi Packaging Co, uno dei principali produttori cinesi di chiusure e scatole che opera nel mercato premium del Baijiu, il più rinomato liquore tradizionale cinese (si veda qui il comunicato stampa), si è finanziato con un bond senior secured da 350 milioni di euro e si prepara a pagare un extra-dividendo da 250 milioni all’azionista di controllo Investindustrial e ai suoi coinvestitori (si veda qui il comunicato stampa).
L’acquisizione in Cina, annunciata a fine settembre, con il closing previsto nei prossimi mesi, rappresenta un’opportunità di crescita significativa per Guala Closures, soprattutto in considerazione delle dimensioni e della frammentazione del mercato cinese (5 miliardi di chiusure di sicurezza e di lusso), della forte crescita dell’industria del Baijiu premium e della limitata presenza di Guala Closures e di altri produttori internazionali di chiusure nella regione. Guala era già presente in Cine dalla fine degli anni ’90, con l’apertura di uno stabilimento di produzione a Pechino,e la nuova operazione rappresenterà un’importante opportunità di sviluppo.anche in termini di piattaforma per ulteriori opportunità di acquisizione nel frammentato mercato delle chiusure in Cina. Contemporaneamente Guala ha inaugurato il suo nuovo stabilimento a Chengdu (il settimo Centro di Ricerca e Sviluppo del Gruppo), la cui costruzione era stta avviata nel 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), che completa l’attuale presenza locale del gruppo in Cina, dove le quattro sedi produttive di Chengdu, Yibin, Luzhou e Guizhou coprono l’area del Triangolo d’Oro dei liquori cinesi. Le attività esistenti di Guala Closures in Cina saranno incorporate in Fengyi creando la nuova entità Guala Closures Fengyi.
Con sede a Yibin (Sichuan), Fengyi gestisce tre impianti di produzione, di cui uno in costruzione, e ha generato ricavi per circa 38 milioni di euro e, nei 12 mesi al 30 giugno 2023, un ebitda di circa 5 milioni. A vendere la maggioranza della società sono gli imprenditori-manager Zhu Yinzhang e Zhuo Yumin, che continueranno a gestire l’azienda in Cina e manterranno una quota di minoranza significativa.
Gabriele Del Torchio, presidente di Guala Closures, ha commentato: “Siamo molto entusiasti dell’unione di Guala Closures e Fengyi, che non solo ci consentirà di rafforzare significativamente l’offerta del gruppo in Cina, con un focus sull’importante regione del Baijiu, ma, più in generale, in tutta l’Asia. La Cina è un mercato importante e frammentato che rappresenta un’opportunità di crescita significativa per la nuova realtà. Investindustrial è stata determinante nel sostenere i nostri piani di sviluppo aziendale in Cina; inizialmente attraverso lo sviluppo del nostro nuovo stabilimento e del Centro di Ricerca e Sviluppo a Chengdu, poi aiutandoci a identificare il partner giusto per far crescere ulteriormente la nostra attività attraverso l’acquisizione di Fengyi” E ha aggiunto: “Questa acquisizione, insieme all’investimento a Chengdu, rafforza il nostro impegno economico in una regione in cui Guala Closures opera da 25 anni, da quando il gruppo ha aperto lo stabilimento di produzione a Pechino. Siamo rimasti estremamente colpiti dal team manageriale di Fengyi, molto rispettato e di alto profilo, e non vediamo l’ora di lavorare con loro per far crescere ulteriormente il nostro business insieme in Cina e, più in generale, in Estremo Oriente”.
L’acquisizione, come detto, sarà finanziata con parte delle risorse incassate con il collocamento di un nuovo bond senior secured da 350 milioni di euro che è stato prezzato nei giorni scorsi. Il bond ha scadenza 29 giugno 2029, è stato emesso a un prezzo pari al 99,00%, paga una cedola pari al tasso euribor 3 mesi (con floor allo 0%) più 400 punti base ed è stato quotato alla Borsa del Lussemburgo (si veda qui il Prospetto). Contestualmente il gruppo si è assicurato anche un ampliamento dell’attuale linea di credito revolving per 54 milioni di euro, portando le dimensioni complessive della linea a 150 milioni. A concedere l’ulteriore credito è stato un pool di banche composto da composto da Deutsche Bank e UniCredit (in qualità di joint global coordinators e joint physical bookrunners) e Goldman Sachs e Bank of America (in qualità di joint bookrunners). Chiomenti ha assistito Guala Closures per i profili legali dell’operazione. Lo studio Paul, Weiss ha invece assistito Guala per profili di diritto statunitense e inglese. Latham & Watkins ha prestato assistenza alle banche (si veda qui il comunicato stampa degli advisor).
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2023/10/Guala-debito.jpg)
Il nuovo bond si va ad affiancare al bond precedente da 500 milioni di euro a scadenza 15 giugno 2028 e cedola 3,25%, anch’esso quotato alla Borsa del Lussemburgo ed emesso a fine giugno 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), per rifinanziare il bond preesistente da 455 milioni, in occasione del cambio di controllo di Guala Closures, a seguito del successo dell’opa promossa da Investindustrial (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa era stata condotta attraverso Special Packaging Solutions Investments sarl (SPSI), veicolo che oggi possiede il 100% di Guala Closures e che è a sua volta controllato all’85,42% dal fondo Investindustrial 7 e partecipato per il restante 14,58% da un gruppo di coinvestitori, tra i quali Alantra.
I proventi del nuovo bond da 350 milioni, oltre a finanziare l’acquisizione della cinese Yibin Fengyi Packaging, serviranno ora come detto sopra per la gran parte a finanziare la distribuzione di un extra-dividendo da 250 milioni a Investindustrial. Per il resto, i proventi del bond andranno a incrementare le disponibilità liquide in bilancio per scopi societari generici (incluso il finanziamento di ulteriori acquisizioni in ottica di add-on) e per pagare le commissioni e le spese correlate alle operazioni di cui sopra. Più nel dettaglio, veniva spiegato dalla nota che annunciava l’emissione del bond, diffusa lo scorso 2 ottobre, considerando i proventi del bond, a fine giugno 2023 il gruppo avrebbe avuto 104,9 milioni di disponibilità liquide ed equivalenti in bilancio (si veda qui il comunicato stampa di allora).
A proposito di bilancio, nella stessa nota di inizio ottobre Guala ha fornito una serie di anticipazioni sui risultati a fine settembre 2023, al netto del contributo di Fengyi. Nel dettaglio, in via preliminare, per i 12 mesi conclusi il 30 settembre, il gruppo stima ricavi netti compresi tra 865 e 895 milioni di euro, in aumento dagli 837 milioni dei 12 mesi al 30 settembre 2022, nonostante una contrazione verificatasi nel terzo trimestre del 2023 rispetto al corrispondente periodo del 2022, principalmente a causa di fenomeni di destocking da parte di alcuni clienti. Quanto all’ebitda rettificato, la stima per i 12 mesi al 30 settembre è di 176-184 milioni (ivi inclusi gli effetti stimati di determinate iniziative di risparmio sui costi), dai circa 153 milioni dei 12 mesi al 30 settembre 2022. Un miglioramento di performance determinato dalla crescita nelle Americhe e nell’Europa occidentale, dall’aumento dei prezzi di vendita di determinati prodotti e dal consolidamento della vicentina Labrenta, acquisita nel 2022 (si veda altro articolo di BeBeez).
Considerando invece anche Labrenta e Fengyi, come se entrambe le acquisizioni fossero state completate il 1° luglio 2022, il gruppo stima ricavi netti aggregati per i 12 mesi conclusi il 30 giugno 2023 per 957,8 milioni, dei quali, come detto sopra, 38,2 milioni generati da Fengyi. Mentre alla stessa data la stima dell’ebitda rettificato per i 12 mesi è di 185,9 milioni. Senza considerare Fengyi, invece, al 30 giugno i ricavi netti degli ultimi 12 mesi erano di 920 milioni, di cui 23 milioni di Labrenta, mentre l’ebitda rettificato era di 181 milioni, di cui 4 milioni di Labrenta (si veda qui la presentazione agli investitori dei sei mesi al 30 giugno 2023). Risultati che seguivano un 2022 che si è chiuso pro-forma, considerando Labrenta, con 900 milioni di ricavi netti e 168 milioni di ebitda rettificato, a fronte di un debito finanziario netto di 489 milioni (si veda qui la presentazione agli investitori dei risultati 2022)
Infine, a seguito degli investimenti effettuati in programmi di capital expenditure straordinari volti a sostenere la crescita e a rafforzare la redditività, il gruppo prevede che le growth capital expenditures per l’esercizio che si concluderà il prossimo 31 dicembre saranno comprese tra 35 e 40 milioni, dai 10,4 milioni del 2022.
A guidare la società nel ruolo di amministratore delegato è dallo scorso settembre Mauro Caneschi, che ha sostituito Del Torchio, che sino a quel momento sommava i due ruoli di presidente e ad (si veda qui il comunicato stampa). Ceneschi proviene dal Gruppo Campari dove inizialmente ha guidato le business unit dell’Europa Meridionale, del Medio Oriente e dell’Africa (compreso il Global Travel Retail) prima di istituire e dirigere la divisione americana di Campari, la più grande del Gruppo. In precedenza, ha ricoperto posizioni senior di caratura internazionale in Heineken, Scottish & Newcastle e Danone Group. Caneschi vanta una grande esperienza nello sviluppo delle professionalità aziendali, nella creazione dei marchi, nell’espansione internazionale e nell’implementazione delle strategie di m&a. In particolare, ha competenze significative nei mercati di riferimento di Guala Closures e la capacità di integrare e sviluppare realtà internazionali complesse.
Lo scorso luglio, invece, era stato nominato cfo Luca Mammola, che proviene da Carrefour Italia, dove ha ricoperto il ruolo di cfo e responsabile del settore immobiliare. In precedenza, è stato cfo di Yoox Net-A-Porter e ha condotto numerose esperienze in posizioni dirigenziali in grandi gruppi internazionali, tra cui Henkel, dove, per 17 anni, ha ricoperto ruoli apicali in diverse aree geografiche (si veda qui il comunicato stampa)